
IndieGesta, associazione culturale di Ceccano, ha rinnovato il suo Consiglio Direttivo, con Andrea Ciotoli come nuovo presidente. La squadra giovane, ma esperta, si impegna a continuare l'eredità culturale e a coinvolgere sempre più la comunità nel futuro.
Quando IndieGesta nacque, Rosa non era ancora nata, Alessia aveva tre anni, Martina ne contava sei, Francesca sedici, Marino dieci, Graziano e Andrea appena nove. Oggi, quella stessa generazione che allora imparava a scrivere il proprio nome, si ritrova a firmare il futuro dell’associazione culturale ceccanese.
La cronaca dice che nei giorni scorsi si è rinnovato il Consiglio Direttivo di IndieGesta. Ma non è solo una nomina. Non è solo un passaggio di consegne. È un cambio di fase, una virata che non rinnega nulla ma che decide di andare avanti, a vele spiegate.
Il rinnovo

Il nuovo presidente si chiama Andrea Ciotoli. A lasciargli il timone è Alessandro Ciotoli, anima, spina dorsale e voce fuori campo di vent’anni di progetti, rassegne, festival e rivoluzioni culturali a bassa voce ma ad alto impatto. Uno che della cultura ha fatto una militanza, non un mestiere. Uno che ha cambiato Ceccano con una penna, un proiettore, una giuria e una dose di tigna che non si misura in decibel, ma in risultati.
Oggi è assessore alla Cultura del Comune di Ceccano. Un riconoscimento istituzionale che suona più come naturale prosecuzione che come premio. Perché se c’è una cosa che non ha mai fatto, è restare fermo.
Ad Andrea ed alla squadra che lo affianca, va il compito di continuare un’eredità che non pesa, ma spinge
Vent’anni di idee testarde e film da dieci minuti

Per chi non la conoscesse, IndieGesta è quella cosa un po’ folle e un po’ testarda che da oltre vent’anni a Ceccano organizza eventi, progetti culturali e laboratori di idee. Il cuore pulsante è il Dieciminuti Film Festival, una rassegna di cortometraggi che ogni anno porta in città film da tutta Italia e da mezza Europa, con registi, giurie, proiezioni e notti di discussioni su titoli di dieci minuti.
Ma IndieGesta non è solo il festival: è anche un gruppo di persone che da sempre crede nella cultura fatta con passione, concretezza e una buona dose di autoironia. Senza palchi troppo alti né pose da intellettuali, ma con la voglia di far succedere le cose.
La nuova squadra

La vice sarà Martina Mastrogiacomo, segretaria Alessia Cristofanilli, tesoriere Francesca Lauretti. E poi i consiglieri: Rosa Parente, Graziano Molinari, Marino Cervoni. Sette nomi. Sette cuori. Sette visioni che si intrecciano. Nessuna improvvisazione, nessun salto nel vuoto: sono giovani, sì, ma navigati, formati all’ombra degli eventi, delle riunioni fiume, dei week-end di lavoro dietro ogni rassegna riuscita.
E lo sanno bene che IndieGesta non coincide con un nome. Né con Andrea né con Alessandro. IndieGesta è un’idea che si trasforma, un involucro che cambia forma ma non spirito. È una visione collettiva, un laboratorio continuo, un luogo senza pareti dove cultura fa rima con partecipazione.
Il testimone e la carezza

Le parole più belle, come spesso accade, non sono arrivate dai comunicati. Ma dal cuore. Sono quelle di Alessandro Ciotoli, che nella sera del passaggio ha scritto:
«Le belle storie non devono essere fine a sé stesse, e magari terminare quando una figura chiave deve cambiare strada. Le storie sono belle quando sono condivise… quando cambiare e lasciare spazio a chi viene dopo è la più bella opportunità che hai per far proseguire il sogno che avevi a 20 anni e che non ‘muore’ con te, ma va avanti più forte che mai».
Non è solo una dichiarazione. È una lezione di politica, di cultura e di vita.
Le sfide, le porte, i sogni
La nuova squadra lo sa: non si parte da zero, ma non si vive nemmeno di rendita. IndieGesta ha costruito molto, anzi moltissimo, ma le sfide non si ripetono, si rilanciano. E oggi la sfida è aprirsi ancora di più, coinvolgere, dare senso al tempo delle persone. Le porte restano aperte, come sempre. A chi ha tempo, idee, mani da offrire.
Si vince solo insieme. È scritto nel DNA dell’associazione. E anche stavolta, la rivoluzione, quella silenziosa ma potente, continuerà.
Solo con altri occhi, con altre firme, ma con lo stesso battito.