Villa Catalano, tra living di pittori e terapeuti dell’anima (CulturE)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Mi ha sempre attratta l’eco lontana di quel vento culturale che a Sabaudia sprigionavano Moravia, Pasolini, la Maraini. Mi rifugio tra le dune per scrivere quel famoso romanzo sabaudiano.

Alla ricerca di quel vento culturale sono diventata frequentatrice, un habitué, come va di moda dire, di una villa: un santuario dell’arte. In un’ epoca in cui il singolo si chiude negli spazi, il pubblico diventa sempre più privato, in via Principessa Ludovica la villa Catalano è uno spazio della socialità.

Il cancello è sempre aperto, un cane sornione ti viene incontro, ti prende per mano e ti accompagna da lui: il principe gentile della solarità e della creatività Dino Catalano, l’artista che ogni giorno sconfigge la sua malattia con una tavolozza di colori e una tela. La malattia, il morbo di Parkinson, avrebbe voluto scaraventarlo tra gli oggetti inservibili con compagne la tristezza e la solitudine. Lui invece ha sposato la creatività e l’allegria è la compagna di questo matrimonio.

Come un grillo salta tra le sue tele, che spuntano da ogni dove, tanto da formare una libreria di opere. Paesaggi ma tante donne.

Un autodidatta. L’Arte ti graffia dentro, entrando nelle tele, una manciata di colore si attacca sulla tua maglietta, c’è sempre una tela in essere: nudi di donna: Inutile chiedere chi sia la modella di quei lati B invidiabili. Volti di donne selvagge, demoniache, angeliche, muse ispiratrici.

Tante mostre in ogni dove, un curriculum impressionante. Villa Catalano è sempre piena di amici e di eventi, la sua villa diventa palcoscenico per attori e attrici di teatro, monologhi, commedie, tragedie. Ma anche poeti che declamano versi.

Installazioni di scultori, ‘Living di pittori in giardino’ è la rassegna degli eventi di villa Catalano.

Cordialità è la specialista della villa, dopo cinque minuti ti senti a casa tua e vai in cucina apri il frigo e ti versi da bere. Outing: a villa Catalano trovi il terapeuta dell’anima, che ti invita a lasciar annegare la tristezza nel mare di Sabaudia, senza chiedere aiuto al bagnino per salvarla. Con il fiatone lo segui in bicicletta. Fidati arriva prima lui

§

 

 

Vai alla sezione Culture 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright