
Il Festival dei Conservatori torna per l’11ª edizione, stavolta nella nuova piazza Largo Turriziani. Giovani talenti da tutta Italia, cultura al centro e Frosinone che si conferma capitale musicale d’estate con il Conservatorio “Refice” protagonista.
In alto la bacchetta. Tre colpi sul leggio. A Frosinone torna il Festival dei Conservatori e lo fa con una novità che ha il sapore della svolta. Per la prima volta nelle sue 11 edizioni, la manifestazione si trasferisce in Largo Turriziani, la nuova piazza a forma di anfiteatro che nel giro di un anno si è presa il cuore e la scena della città.
Non è solo un cambio logistico. È una dichiarazione d’intenti. Perché se è vero che Piazzale Vittorio Veneto per dieci edizioni ha rappresentato il grembo originario di questo festival, è altrettanto vero che Largo Turriziani, oggi, rappresenta il volto più vivace e contemporaneo di una Frosinone che punta sulla cultura come leva identitaria e sociale. Lo ha detto senza giri di parole il sindaco Riccardo Mastrangeli: «Frosinone si conferma capitale della musica, accogliendo formazioni da tutta Italia in un format unico in Europa».
La culla del Conservatorio

Del resto, il Conservatorio “Licinio Refice”, partner naturale e culturale della kermesse, è uno dei fiori all’occhiello del sistema formativo nazionale. Una fucina che ha visto tra i suoi docenti anche Ennio Morricone. In questo contesto, il festival si trasforma in una vetrina nobile per i nuovi talenti italiani della musica, giovani artisti in cerca di palco, di pubblico, di futuro. In breve: di ascolto.
A sottolineare il valore dell’iniziativa è stata anche l’assessora al Centro Storico Rossella Testa, che ha indicato in Largo Turriziani un luogo «accessibile, già pedonale, che consente la piena fruizione dell’evento senza stravolgere la viabilità». Certo, restano da risolvere i nodi dell’ascensore inclinato ancora fermo e del multipiano che assomiglia più a un deterrente che a un incentivo. Ma il segnale politico è chiaro: Frosinone adesso ha le strutture per fare le cose e la cultura si fa al centro che torna ad essere un luogo vivo, aggregante, condiviso.
Musica maestro

La prima serata – mercoledì alle 21 – vedrà sul palco il Fofocas Trio del Conservatorio di Pescara e Norma, da Fermo. A fare da madrina, la vincitrice della scorsa edizione Bambina, insieme a una regina della musica italiana: Iva Zanicchi. La finale, prevista per il 27 luglio, avrà in giuria il maestro Adriano Pennino, una delle bacchette più autorevoli del panorama musicale.
Il Festival dei Conservatori non è (solo) una rassegna estiva. È una politica culturale fatta musica, che ha saputo resistere al tempo, al Covid, ai tagli, diventando uno dei punti fermi del calendario cittadino. Un’iniziativa che unisce spettacolo e formazione, intrattenimento e visione, portando in dote emozioni, turismo, economia e – perché no – una movida che suona bene.
Se è vero, come diceva Nietzsche, che «senza musica la vita sarebbe un errore», Frosinone, su questo, sta facendo la cosa giusta.