Bukowski, le Storie di ordinaria follia europea e l’ultimo fiore

Ci armiamo contro la Russia ed adesso contro gli Stati Uniti pure con il movente di difenderci ed il motivo di tornare a fare affari d'oro

Franco Fiorito

Ulisse della Politica

“La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.” Aveva ragione Charles Bukowski nel suo capolavoro assoluto “Storie di ordinaria follia” a descrivere così la società che ci circonda. Certo filtrata dal suo sguardo caustico dalla sua penna tagliente e molto spesso da effluvi di nobili alcolici che ne moltiplicavano l’effetto.

Eppure non è molto lontano dalla realtà che ci circonda adesso. Basta fermarsi sospendersi un momento dalle agitazioni quotidiane ed osservare quello che ci circonda con sguardo distaccato e capiremo che è uno spettacolo irripetibile.

Spezzare le reni a Mosca

Vladimir Putin (Foto Kremlin P.O.)

In particolare in queste settimane dove dal nulla, anzi dallo spezzeremo le reni alla Russia, siamo piombati in un clima prebellico, allarmistico e catastrofico. La solita tecnica ansiogena per minus habens che precede le assurde decisioni della oramai famigerata Commissione europea.

Che è impegnata in questi giorni a convincerci che dovremo essere contenti che ci prelevino dai nostri conti correnti un consistente pacco di miliardini di euro per prepararci alla imminente guerra con la Russia.

Russia che è appena passata dall’essere un paese fallito grazie alle sanzioni, bellicamente sconfitto dai valorosi ucraini, ridotto a rubare i chip dalle lavatrici e combattere a mani nude con le pale ad essere da sola una potenza militare invincibile che necessita la costosissima mobilitazione dell’Europa intera.

La strategia del profitto

Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

“La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.” Tutto chiaro no? Li prenderemmo per matti se poi non fosse facilmente intellegibile che dietro il solito pistolotto veicolato dai media di regime non si nascondesse, come sempre una semplice strategia di profitto economico a vantaggio dei soliti noti. In questo caso dei produttori di armi.

E allora noi assistiamo a scene fantozziane come il video che descrive il delirante “kit di sopravvivenza per 72 ore” della Commissaria europea per la parità, la preparazione e la gestione delle crisi, la belga Hadja Lahbib.

Il kit di Hadja

Ecco cosa contiene: acqua, cibo, occhiali da vista, documenti d’identità, torcia, fiammiferi o accendino, coltellino svizzero, medicine, un po’ di contanti perché le carte di credito “non valgono più nulla”, caricatore e powerbank per il telefonino, una radio e addirittura delle carte da gioco. Il tutto realizzato con il sottofondo di un pianoforte.

Hadja Lahbib (Foto: Philippe Buissin © European Union 2025)

E per chi non lo avesse ancora visto vi assicuro che non è uno scherzo: cercatelo su internet lo troverete facilmente.

Io l’ho dovuto rivedere diverse volte per capire se era una boutade o una cosa seria.

Fino ad arrivare all’orrenda convinzione che fosse una cosa seria.

Pagata per le “facezie”

Cioè questa signora noi la paghiamo quarantamila euro al mese per fare queste facezie (scrivo così solo per educazione e rispetto della testata) per dirci che se ci sventrano di bombe i russi dobbiamo essere attrezzati, che ci salveremo col coltellino svizzero, il power bank e i contanti.

(Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Cioè roba da deficienti veri. Dopo il terrorismo psicologico dei tempi del covid e lockdown prima e del green pass poi, parte il nuovo nemico immaginario, la Russia, con la necessità di dotarsi di un kit di emergenza in caso di attacco o invasione.

E allora ti tornano alla mente le scene, le ricordate, di quelli che facevano jogging sulla spiaggia inseguiti da orde di finanzieri panciuti e senza fiato con a supporto l’unità navale e l’elicottero e con la diretta di Barbara D’Urso.

Sentirsi stupidi, ma solo oggi

Diciamoci la verità, a rivederle ci sentiamo tutti un po’ stupidi oggi, eppure zitti e muti in quei giorni ci siamo sorbiti di tutto. Salvo scoprire poi che anche quella ansia indotta era solo uno strumento di paura che nascondeva le solite trame economiche.

Giuseppe Conte (Foto: Alessandro Amoruso © Imagoeconomica)

Cioè stavolta se ne sono accorti pure i Cinque stelle, che notoriamente non sono sveglissimi diciamo. Che hanno attaccato la commissaria europea duramente. Ma alla critica del M5s non si è fatta attendere la risposta della stessa Lahbib, delirante così come il video: “Tranquilli, con le cose che si possono portare dietro per 72 ore ci si può fare pure la pasta alla puttanesca: pasta, salsa di pomodoro, capperi. Io la adoro”.

Guardate che non è uno scherzo quella gli ha risposto che si può fare la pasta alla puttanesca. Tutt’è a capire come cuocerla dopo la devastazione se bruciando i contanti o col power bank e se la pasta lunga entra nelle pochette da donna.

Il piano da 800 miliardi

Però nonostante l’idiozia assoluta di quanto sostenuto questi vanno avanti come i treni. Hanno già approvato un piano di azione di 800 miliardi di euro, lo scrivo anche a lettere così vi rendete conto meglio ottocentomiliardidieuro. Da dove li prenderanno: dai depositi dei cittadini in banca. I vostri depositi.

Perché che cavolo non vorrete mica tenere i vostri risparmi fermi in banca, ci pensiamo noi dell’Unione Europea a movimentarveli facendo bei carrarmati con cui finire di distruggere quello che è rimasto della nostra Europa.

I nostri risparmi per i cannoni

Ecco mi permetterete una piccola analisi veloce. In pratica dopo che hanno investito tutti i soldi già disponibili adesso noi dovremmo farci prelevare dai nostri conti i risparmi per finanziare questo nuovo gigantesco piano di armamenti.
Ma l’idea geniale è questa: riconvertire l’automotive in grande crisi per costruire armamenti.

Soldatini, Toy Soldiers, © Can Stock Photo / kuppa

In pratica il quadro è questo, la attuale dirigenza europea è stata talmente incapace nel gestire le politiche ambientali nell’automotive che ha fatto crescere a dismisura la Cina facendo praticamente fallire tutti i colossi europei a partire dai tedeschi. Il gruppo Volkswagen è al collasso. E lo è per le misure scellerate dell’Europa.

Berlino uber alles…

E pensate che la Germania prima attraverso la Merkel adesso con la Von der Leyen governa ininterrottamente i processi europei da decenni. Sempre e solo Germania al comando. Favorita in tutto e per tutto. Ed il risultato qual è: sistema tedesco al collasso, settore automobili al fallimento.

Dunque questi scienziati con tutta la barra del potere in mano sono stati capaci solo di fare fallire industrie e creare povertà. Ma la cosa più grave che le loro industrie sono quelle messe peggio in Europa. Altro che locomotiva tedesca.

Riconvertitevi!

Ed attenti al passaggio luciferino. Oggi ci dicono riconvertiamo l’automotive in industria di guerra. E vi dicono che è un opportunità, si forse per loro, ma dietro si cela il disegno più meschino. Quello della chiusura totale dell’automotive in Europa. Perché se un industria viene riconvertita firma automaticamente la morte definitiva del prodotto che sta realizzando. E dunque invece di un rilancio questa sarà la tomba dell’ industria europea.

Facciamo un esempio semplice su Cassino già in grave crisi. Domani arrivano i crucchi e ci dicono di produrre carri armati. Verrà smantellato tutto e la produzione sostituirà l’attuale. Ma la produzione di armi non potrà mai essere infinita non è come le auto che sono un mercato perenne. Le armi le produci solo se ci sono guerre.

L’esempio di Cassino

E allora o la prospettiva è la bellicizzazione totale e perenne e sarebbe un progetto folle. Oppure qualche anno di produzione bellica che poi inevitabilmente finirà e la fabbrica non solo chiuderà ma sarà oramai inadatta ad ogni tipo di produzione se non con riconversioni miliardarie.

E se non ci sono i soldi per mettere due linee adesso figurati anche per ri-ri-convertire. Dunque il dorato prelievo forzoso per la riconversione bellica non sarà altro che la morte definitiva dell’industria europea. Costretta poi o a fare guerre infinite o ad andare al collasso.

Lo capirebbe pure un bambino. Ma da gente che ha giocato sulla salute delle persone per vendere vaccini ci possiamo aspettare di tutto.

“Dunque, dove investo ora?”

Ed un ultima domanda: ma la coppia franco germanica di Stellantis, che ricordiamo è francese ormai, e Volkswagen secondo voi i maggiori investimenti dove li farà: in Francia e Germania o da noi? Vi risponderete facilmente. Li faranno da loro.
E poi chi le costruirà le armi?
Ve lo ricordate l’articolo in cui vi descrivevo le tre più grandi società al mondo.

Black Rock, Vanguard e State Street quelle che controllano tutto. Ebbene sono loro i più grandi produttori di armi. Come lo erano di vaccini. Ed oramai non si nascondono più. Per avere garanzie di risultato ormai mettono direttamente i loro uomini nei governi.

Merz e la roccia nera

Sapete che lavoro faceva il nuovo indicato cancelliere tedesco Merz prima di vincere le ultime elezioni? Era il capo in Germania di Black Rock. Capite non usano più la classe politica ritenuta addirittura oramai inaffidabile ma mettono direttamente i loro uomini. La morte della politica.

Ed invece di cacciare questa classe di incapaci gli diamo sempre più poteri, chi si oppone viene ormai arrestato. È successo a Georgescu sicuro vincitore in Romania, vedrete nei prossimi giorni succederà pure a Marine le Pen. Con contorni che hanno più il volto di una dittatura che della culla della democrazia.

La culla che nessuno salva

Calin Georgescu

Che poi era la Grecia , ve la ricordate la povera Grecia, per salvarla non c’era un euro. Adesso per le armi ci sono ottocento miliardi. Così come non ci sono i soldi per il sociale, per l’istruzione, per la sanità. La sanità non è importante le guerre si.
Allora ci corre in soccorso Bukowski che scriveva “Le due più grandi invenzioni dell’uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina.”

E questa fine faremo. Ci armiamo contro la Russia ed adesso contro gli Stati Uniti pure. Con l’intenzione manifesta di difenderci da tutto il mondo. Ma con quella recondita, finita la mungitura dei vaccini non più redditizi, di lucrare sul comparto bellico. Un grande classico.

La paura come leva

E lo strumento è sempre lo stesso. La paura. La stramaledetta paura. Eppure lo scriveva Orwell già in 1984 “Winston come fa un uomo a esercitare il potere su un altro uomo?”. Winston riflettè. “facendolo soffrire rispose”. Paura sofferenza ansia. Tutte indotte.

Solo a quello serviva il video della fagianona belga col kit di sopravvivenza a mettere ansia perché cosi si crea il consenso sociale sulla massiva bellicizzazione. Hai paura dei russi ti proteggiamo noi col coltellino svizzero e il power bank? Noo ti sfondiamo di carri armati e bombe di ogni tipo.

Ma le costruiamo coi soldi tuoi. Non siamo dei geni? E noi annuiamo come pecoroni belando un bel siii.

Bukowski e la sua verità

“S’incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta. Tutto il resto è magniloquenza romantica o politica.” Scrisse Bukowski, ed è la pura verità. Tutti questi progetti megagalattici sono solo economia ma non quella che noi avvertiamo, è un economia che ci passa sopra la testa ci sorvola e non ci lascia nessuna traccia benefica. La lascia solo a chi la gestisce. Per questo non merita nemmeno il nome di economia ma di profitto. Solo e semplice profitto.

Ma ce la incartano coi servizi giornalistici, con le inchieste, con i social, con gli studi e le statistiche precisissime. Eh, le statistiche. “Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.” Diceva Bukowski con sprezzante ironia.

Gli altri che… ci fanno male

E noi cosi stiamo testa nel forno e piedi nel congelatore. E gli altri abusano beatamente della nostra parte centrale. È diventata tanto la norma che molti iniziano anche a provare un masochistico piacere. Siamo delle amebe, oramai gli stessi che gridavano di mettere fiori nei cannoni oggi inneggiano alla loro costruzione.

Dopo avere chiuso la leva militare, demascolinizzato chiunque, infestato la mente dei giovani con idee di debolezza e remissività, oggi diventiamo temibili guerrafondai. Che abbiamo paura per strada di un immigrato qualsiasi che ormai con le botte terrorizza i quartieri. I ragazzi non conoscono la difesa, non hanno più abitudine alla lotta, al contatto fisico.

Decadenti e sottomessi

Figuriamoci alla guerra. Siamo un civiltà decadente, debole, paurosa, sottomessa. E adesso una pletora di obiettori di coscienza ci insegna come andare in guerra e perché è giusto farlo. I teorici del pensiero debole ci insegneranno la forza.

Ed i pacifisti di una volta riempiono Piazza del Popolo pagati da Gualtieri a spese nostre per dire orribilmente che non ci basta una “pace qualsiasi” come ha detto Vecchioni visibilmente rimbambito. I pacifinti pro armamenti.

Il mostro giallo

Avete capito adesso perché sono storie di ordinaria follia europee. Sembrano impossibili da credere eppure sono pura realtà. “Guerra, guerra, guerra il mostro giallo, la divoratrice di anime e corpi. Guerra l’indescrivibile, il piacere del folle, l’ultimo argomento a disposizione degli uomini non cresciuti. Deve esistere per forza?”.

“E noi? E intanto ci avviciniamo all’ultimo lampo, all’ultima chance che ci resta. Resta soltanto un fiore, un solo istante per respirare così.” Questo scriveva l’apparentemente folle Bukowski sulla guerra. Ma i folli sono coloro che la alimentano che la propagandano. Che la usano per il loro lucro da usurai di denaro e di vita.

I fiori perfetti del bushido

Foto Geralt / Pixabay

Resta soltanto un fiore, un solo istante per respirare. Ogni volta che la leggo ricordo la scena del film “L’ultimo samurai”. Questa settimana sono in vena col Giappone. Le ultime parole prima di morire di Katsumoto, guardando i petali dei fiori di ciliegio portati dal vento furono “Perfetti… Sono tutti perfetti…”

Perché anche un guerriero come un samurai non può che mantenere la delicatezza e la sensibilità per il bello nonostante sia l’emblema della forza e del combattimento.

Addio via del bello

Oggi invece abbiamo viscidi esseri privi di forza e coraggio, smidollati che ci guidano e ci indicano la strada non verso il bello ma verso la morte e la distruzione. Come il guerriero è un uomo tra gli uomini, il fiore del ciliegio è un fiore tra i fiori. Recita un Proverbio giapponese. E come abbiamo scritto per tutta la settimana i ciliegi hanno ripreso a fiorire bellissimi. Ma di samurai di guerrieri di condottieri non se ne vede più l’ombra.

Non dico che dovremmo tornare tutti a praticare il Bushido come i samurai veri. Nè tornare al concetto europeo di Cavalleria o a quello romano del Mos Maiorum. Ma almeno una lettura la potremmo dare. Per ricordare, anche se vagamente, cosa sia il coraggio e l’onore.