La Meloni vince le europee e trova il punto G7

Il G7 di Giorgia Meloni. E perché è stata protagonista. Il paragone con le foto degli stessi giorni che ritraggono Elly Schlein. Due mondi all'opposto

Franco Fiorito

Ulisse della Politica

Non si può dire che sia stata una settimana senza emozioni quella della politica del bel paese. Iniziata con le elezioni Europee e terminata col G7 il vertice selle sette potenze economiche mondiali. Come si dice nel pugilato il verdetto è unanime. La Meloni vince le Europee e fa un ottima figura nell’organizzazione del G7 che l’ha vista indubbia protagonista.

Non c’è dubbio che la recente vittoria elettorale l’abbia fatta arrivare al vertice in Puglia in un invidiabile stato di forma e serenità. D’altronde il resto dei partecipanti non è arrivato, per motivi diversi, nella stessa condizione.

Macron bastonato alle elezioni da Rassemblement National il partito della Le Pen guidato da un giovanissimo immigrato di origine italiane Jordan Bardella che lo ha più che doppiato alle Europee ha da poco sciolto il Governo ed indetto nuove elezioni. Scholz  il tedesco ha preso la stessa scoppola sovrastato da Afd ma al contrario di Macron non ha sciolto il Governo nonostante gli venga chiesto da più parti e la sua posizione traballa. Biden arriva fresco della condanna del figlio Hunter che mentì sul possesso di un arma durante la sua tossicodipendenza. Un evento che di certo non giova a pochi mesi dalle elezioni americane.

L’atteggiamento politico

Giorgia Meloni

Insomma la Meloni la fa da padrona. Non solo fisicamente come padrona di casa ma anche nell’atteggiamento politico. Intanto ha incantato tutti la sede di questo G7 nella splendida Puglia con base nel famoso hotel Borgo Egnazia. Una super masseria che ha ricreato come un piccolo villaggio di lusso nel cuore della Puglia a Savelletri di Fasano.

Chi vi ha alloggiato garantisce che senza dubbio l’esperienza vale il prezzo, non proprio economico. Qualche tempo fa c’era stata Madonna a festeggiare il compleanno: evento che contribuì notevolmente a renderlo celebre nel mondo. Le foto ricordano che vi erano le luci sulle strutture di legno tipiche delle feste di paese del sud che contribuivano ad un atmosfera magica.

D’altronde Fasano fino a pochi anni fa era ricordata più per lo Zoo Safari che per gli alberghi di lusso. Migliaia di bambini hanno provato il brivido del safari in terra pugliese facendo il giro con la propria macchina tra leoni, zebre e gli animali della savana. E scimmie. Tante scimmie che, ricordando i loro migliori avi, la prima cosa che fanno è saltarti sul parabrezza e staccarti i tergicristalli di netto per poi brandirli a mo’ di scherno mentre tu collezioni una sequela di improperi di varia natura.

Made in Italy

Giorgia Meloni al G7

Dicevamo la sede che ha colpito tutti. La Meloni arrivata in una simpatica 500 spiaggina d’epoca li attendeva in elegante vestito rosa di Armani un tailleur con giacca a un solo bottone e pantaloni a palazzo. Sotto, un top in maglia tono su tono, di un brand di San Zeno Naviglio, nel Bresciano, D.Exterior, che afferma di utilizzare solo manodopera italiana per la realizzazione dei capi. E vuoi mettere.

Stessa cosa per le scarpe indossate dalla premier, una décolleté rosa antico del marchio marchigiano Loriblu. Tra gli accessori, una spilla d’argento G7 appuntata sul petto. Non è dato sapere se l’argento fosse italiano.

Il clima è cordiale, come d’obbligo la premier se li bacia tutti. Ma memore delle critiche nella visita Usa con Biden stavolta mantiene sempre delle distanze come dire più decenti. Anche con lo stesso Biden che ritenta il bacio in fronte ma stavolta viene tenuto a distanza di sicurezza.

Tra i più intraprendenti il premier inglese Sunak che si sporgeva in maniera piacionesca verso la Meloni che per indietreggiare faceva delle torsioni del busto da vera ginnasta assumendo la posizione detta “torre di pisa” per evitare le smancerie del premier inglese. Un altro che in patria non se la passa bene in quanto a consenso.

Gli ospiti d’onore

Giorgia Meloni con il premier Rishi Sunak

Questo Sunak che è fantastico si presenta sempre con dei vestitini strettissimi che sembrano quelli che compri alla svendita della Facis una misura più piccola perché stavano in offerta. Delle cravattine fine che sembrano quelle con l’elastico dietro che usano i bambini alle cresime. Dei calzoni attillati pinocchietti che sono quel modello che sembra che ti si è appena allagata casa e dei calzini a righette orizzontali colorati che manco più gli hipster portano più. E quel passo saltellato col sorriso stampato identico ad un amico d’infanzia che avevo, lo stesso spunto nell’andatura e per questo lo chiamavamo Danilo prima e seconda.

Ma a tanta festa come sempre si contrappone il look dell’onnipresente presidente ucraino Zelensky che si è messo la solita maglietta e calzone militare a ricordarci che è in guerra e che gli servono i soldi. Armi e soldi. E infatti gli hanno sganciato altri 50 miliardi freschi freschi stavolta con una strana formula tutta da analizzare.

Praticamente gli danno i guadagni provenienti dai beni sequestrati alla Russia ma non i beni. Formula che mi è sembrata strana visto che fino a ieri era pieno di articoli per esempio sui megayacht sequestrati agli oligarchi russi che per essere mantenuti stavano provocando ingenti buchi di bilancio.

Ma contenti loro.

E c’è pure il Papa

Papa Francesco al G7

Era così in trance agonistica Zelensky che quando durante l’aperitivo il cameriere gli ha offerto un piatto tipico, le “bombette pugliesi”, che sono delle piccole salsicce di carne lui ha risposto si grazie inviatemene più che potete in Ucraina, ne abbiamo bisogno.

Al contrario del look guerresco dell’ucraino un ospite speciale invece usa il total white. E ci mancherebbe, Papa Francesco. Invitato per parlare di intelligenza artificiale. Una presenza a cui ha a lungo lavorato la Meloni che oltre al pontefice ha invitato anche una lunga serie di leader mondiali di indubbia caratura. Anche loro ricevuti con la massima cordialità e confidenza.

Una serie di Paesi africani coinvolti nel piano Mattei, il premier indiano quello turco il brasiliano insomma una ventina di personalità molto rilevanti ed utili per il dialogo politico. C’era anche il premier argentino Milei che, presentatosi con due basettoni modello wolverine, è stato quello che si è avvicinato di più alla premier arrivando a sussurragli qualcosa all’orecchio. Parole che non sapremo mai.

Ma dopo i saluti poteva mancare il momento conviviale?

Cucina Bottura

Giorgia Meloni in abito da sera al G7

Al comando della cucina il noto chef stellato Massimo Bottura. Super radical chic sinistrorso osannato dalla critica. Uno di quelli che diceva che avrebbe cambiato nazione se vinceva la destra. Chi ha avuto occasione di mangiare nella sua osteria francescana a Modena assicura che tutto sia buono, per carità. Ma l’unica cosa che si ricorda distintamente è il conto. Cosa di cui non si sono preoccupati i partecipanti anzi in un impeto di ospitalità la prima cena è stata offerta dal presidente Mattarella. Che si sarà alzato in una riunione ed avrà esclamato alla faccia dell’avariiza pago io. Immagino.

Il menu è diviso per regioni, così da valorizzare materie prime, singoli ingredienti e piatti, territorio per territorio. Lo stesso vale per i vini. E non senza polemica: alla prima cena dei grandi della Terra si è bevuto anche un vino del giornalista – viticoltore Bruno Vespa, proprio nei giorni scorsi al centro di una discussione legata al fatto che le sue etichette sono in degustazione sui Frecciarossa. Pare che Albano, il cantante, produttore di vini in puglia sia impazzito che sia stato servito il vino dell’abruzzese Vespa e si volesse incatenare ai cancelli cantando in acuto “vendetta tremenda vendetta”. Ovviamente esagero.

Ma quello che conta, è che a trionfare sono stati i sapori di Italia. Tutta. Non a caso il menu della tre giorni si chiama “Vieni in Italia con me”. Per fortuna qualcuno temeva che Bottura lo chiamasse “Vieni a mangiare in Puglia” riecheggiando la canzone di Caparezza.

Il menù giorno per giorno

Il tour delle first lady

Un’occasione per valorizzare anche il ruolo degli chef quali ambasciatori della cucina italiana nel mondo, esattamente come da sempre avviene in Francia.

Il primo giorno dedicato al sud. Ecco il Gelato di pomodoro e pane tostato con croccante di pane e foglia d’oro. A seguire, nel piatto arrivano i sapori più schietti del mare con una zuppa di pesce dell’Adriatico, direttamente dalla laguna di Venezia, con cottura in forno a vapore di cozze, cannolicchi, granchio blu, vongole, gamberi rossi, erbe aromatiche. Si prosegue con un risotto all’astice blu di Sardegna, fondo di branzino e agrumi merluzzo in Costiera amalfitana: brodetto di olive verdi capperi e colatura d’alici poi crostatina di limoni di Sorrento, bergamotti Calabria, mandorle di Noto.

Per finire un piatto iconico di Bottura: “Oops mi è caduta la crostatina al limone”.  Un piatto misteriosamente famoso il dolce di Bottura una crostatina che invece di essere servita normale è spiaccicata sul piatto come se fosse caduta. Che genio eh. I vini non li ho scritti perché sennò vi sentite male andando a controllare i prezzi su internet. Ma hanno davvero esagerato nella qualità.

I tortellini di Biden

Giorgia Meloni con Joe Biden

Il secondo giorno dedicato al nord. Ancora un classico di Bottura ispirato alla Liguria, Come un pesto alla genovese. Che poi è un pesto alla genovese. Bottura pronto a stupire i più potenti del globo con il suo La parte croccante di una lasagna. Un altro primo top, direttamente da Modena il Tortellino del dito mignolo servito con crema leggera al Parmigiano Reggiano di Rosola. Spazio anche alla carne, dal Piemonte, con fassona piemontese servita piena di colori con una salsa leggera alle verdure. Si chiude in bellezza con un dolce ai frutti di bosco in una crema di latte e vaniglia

Il terzo giorno il menù dice: pranzo agile e vini di Puglia. Come dire al terzo giorno l’ospite è come il pesce, è ora che smontate le tende.

Venuta fame eh? Io adoro i menu degli incontri di Stato. Ti dicono più loro delle manifestazioni che le dichiarazioni ufficiali finali. Comunque la cena è piaciuta a tutti. Bottura ha dichiarato che Biden ha adorato i tortellini e doveva essere così contento che ha anche fatto una foto con la Meloni che ha pubblicato sul suo profilo. Salvo il giorno dopo cancellarla misteriosamente. Misteri sinistrorsi.

Ecco Biden aspettavamo per citarlo. Come sempre protagonista. Sia per il ruolo egemone degli usa sia per le interminabili gaffe che ci regala o che gli vengono attribuite ad ogni uscita pubblica.

Gaffe vere e fake

La vera foto con Biden che osserva il para’

Come è accaduto anche questa volta. I fatti. Mentre assistevano alla discesa dei parà della folgore paracadutati con le bandiere dei singoli stati all’atterraggio, mentre tutti guardavano i parà, lui si è girato verso li prato dalla parte opposta. E qui c’è un’immagine impietosa: la Meloni appare costretta con prontezza ad andarselo a riprendere girandolo di peso verso la manifestazione. Lui non ha fatto una piega ho inforcato gli occhiali da top gun e sfoderato il sorriso di circostanza. Ma le cose non stanno così.

Lo spiega l’inviato di SkyTg24 negli States, Marco Congiu. Lo fa mostrando quella impietosa foto ed affiancandole la stessa foto ma più larga. In un post su Twitter dal titolo “Come funziona la disinformazione” spiega che la prima immagine racconta un Biden disorientato che vaga su un prato mentre gli altri leader si mettevano in posa per una foto. E rivela che in realtà la foto è tagliata: l’inquadratura più ampia mostra Biden che guarda uno dei paracadutisti appena atterrati dopo una esibizione. Ed a chi in privato gliene chiede conferma risponde “ero lì e posso assicurarle che il Presidente americano stava guardando verso uno dei para’ atterrato poco più in là, non guardava nel vuoto come qualcuno (che non era lì) ha scritto”.

La sera poi al concerto di Bocelli dicono che sia stato capace di addormentarsi durante l’acuto del “nessundorma che sveglierebbe pure un sordo. Tanto che dietro di lui Edi Rama il premier albanese lo riprendeva beffardo col telefonino mentre sonnecchiava. Altre cronache riferiscono che prima invece il presidente americano non essendo riuscito nell’impresa con la Meloni salutando il Papa si è chinato ed è rimasto qualche secondo con la testa appoggiata su quella del Pontefice in evidente imbarazzo.

Comunque state tranquilli siamo in buone mani.

Cosa è uscito dal G7

L’intervento di Giorgia Meloni

Insomma abbiamo mangiato, bevuto, festeggiato le elezioni vincenti ma cosa è uscito da questo G7?

Lo scontro più notevole è stato sull’inserimento dell’aborto nel comunicato. Sembra Meloni e Macron se le siano date di santa ragione ma la Meloni ha preteso non si citasse esplicitamente così come le politiche Lgbqt. Nella conferenza successiva ha fatto scalpore il saluto freddo e glaciale che la Meloni ha riservato a Macron. Aveva uno sguardo che sembrava la strega di Biancaneve, lo ha fulminato. Poi il sostegno al piano Mattei. E come abbiamo accennato altri 50 miliardini al combattente mimetico Zelensky.

Voci di corridoio vogliono che le omissioni su aborto e gay fossero in ossequio a Papa Francesco presente in maniera inedita al G7. 

In ogni caso sono un buon risultato per la Meloni. Basta un’immagine infatti a giustificare il perché la leader di Fdi abbia vinto le elezioni. Infatti mentre i grandi del mondo si salutavano alla presenza del Pontefice, mentre la Meloni assurgeva a star internazionale nel complesso mondo politico planetario la Schlein sua diretta concorrente stava sul un carro allegorico con Zan e Luxuria e altri strani personaggi seminudi e con abbigliamento di dubbio gusto  che mostravano cartelli sulla frociaggine e cantavano sulle note di mon amour di Annalisa: ”Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me mon amour, amour ma chi baci tu?

Un paragone tra le immagini che plasticamente spiega da solo il perché della vittoria schiacciante di Fdi alle ultime Europee. Una leader, la Meloni, intenta tra i potenti del mondo a costruire relazioni internazionali e l’altra leader la Schlein a zompettare tra drag queen e altri ameni personaggi.

E vi ho spiegato tutto con questa battuta. Una a trovare il punto della questione al G7 l’altra ancora alla ricerca del punto G.

Ah. L’eterogenesi dei fini. Mon amour mon amour…