Dall'arresto di Sarkozy al furto al Louvre: la legge del karma, causa-effetto, ha presentato il conto regalando soddisfazioni a Berlusconi e a tanti italiani
Sì lo so leggerezza in francese si scrive légèreté. E “legeresse” è il nome di una maionese kraft ma come assonanza con l’italiano veniva meglio. In fondo chi non ha mai detto una frase in francese maccheronico in vita sua. Di quelle “je parl fransè come nient anfuss”. Berlusconi ci cantava in francese era la sua seconda lingua preferita, forse l’unica che conoscesse ma la conosceva bene.
Lo ricordate quando parlando di economia citava sempre il detto “Quand le bàtiment va, tout va”, che vuol dire quando l’edilizia va, tutto va. Una semplice infallibile e pratica legge economica. E quando con animo chanteur intratteneva i suoi ospiti con deliziose canzoni francesi prima che arrivasse Apicella con la sua chitarra e attaccassero con “o surdato nnammurato”.
Il Cavaliere amava anche Napoli i cui legami con la Francia sono ben noti nelle dominazioni. Il femminile di chanteur cioè chanteuse, la donna che cantava nei caffè parigini, in napoletano ha dato origine alla parola “sciantosa”. Che poi però ha preso il significato di una donna che si è impegnata molto nella cura del proprio aspetto o che viene percepita come vanitosa. E a Berlusconi piaceva anche quello.
La cultura francese e le rivincite italiane

In fondo noi abbiamo sempre frequentato la cultura francese, anche con un certo fascino nonostante io la ritenga assolutamente inferiore alla nostra sotto tutti i punti di vista. Ma loro no, loro i francesi si sentono stocazzò (con l’accento sulla ò non dovrebbe essere parolaccia). E dall’alto della loro bocca a culo di gallina ci snobbano. E a noi per questo ci sono stati sempre antipatici.
Ma ogni tanto ci pensa il karma. Le karmà en francaise. E questa settimana Berlusconi da dove ci guarda e tutti gli italiani dal karma hanno ricevuto almeno un paio di soddisfazioni. L’arresto tutto politico di Sarkozy e il furto al Louvre in pieno giorno. Louvre da sempre pieno di opere italiane sottratte che rivorremmo a partire dalla Monna Lisa.
La ricordate si l’immagine della Merkel e Sarkozy che ridacchiavano alle spalle di Berlusconi ed indirettamente dell’Italia nelle conferenze ufficiali. Se non la ricordate l’hanno riproposta in tutte le salse in questi giorni proprio legate al karma. Scrivendo adesso: non ridete più? Con Sarkozy arrestato e la Merkel scomparsa dalla scena politica. Tra l’altro sostituita da una molto peggio di lei. Eh le karmà!
Il colpo al Louvre

Ma non bastasse nella migliore tradizione di Arsenio Lupin spunta il colpo del secolo al Louvre in pieno giorno. Un colpo d’altri tempi. Nel più grande museo del mondo, il Louvre, una banda di “soliti ignoti” si è introdotta all’apertura usando una camionetta fornita di montacarichi e arrivando al primo piano nella Galleria di Apollo, la più ricca di gioielli: corone con 1.300 diamanti incastonati, tiare di imperatrici cariche di smeraldi, oggetti dal “valore inestimabile”.
Erano in quattro, due nel furgone, due su potenti scooter. Dopo un’operazione cronometrata – 7 minuti in tutto – si sono dileguati, portando via otto gioielli. E perdendone per strada soltanto uno, la preziosa corona dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, rimasta danneggiata nella movimentata fuga. (Leggi qui: Quando l’arte imita il crimine (e lo sponsorizza)).
E qui tutti a immaginare Lupin con Ghemon che con la spada taglia la finestra protetto da Jigen con la pistola che prende la refurtiva e poi fugge con Margot sulla cinquecento gialla per le strade parigine inseguito gambe in spalla dal commissario Zenigata.
La beffa del Karma

Anche se la realtà non è stata dissimile ma meno romantica e cartonesca.
Il celebre museo è rimasto chiuso per tutta la giornata, i visitatori che erano già all’interno sono stati evacuati. Qualcuno riferisce di momenti di panico, la maggior parte dei testimoni erano incuriositi dall’imprevisto. Uno ha addirittura girato un video col cellulare in cui compare per lunghi secondi uno dei ladri, ben visibile con il gilet giallo, intento ad aprire una teca dalla quale estrae poi i preziosi.
Nessuno è rimasto ferito nell’azione dei banditi, da più parte definiti “dei professionisti”. “Il furto commesso al Louvre è un attacco a un patrimonio a noi caro perché è la nostra Storia”, ha scritto in un post il presidente francese Emmanuel Macron. “Ritroveremo le opere e gli autori saranno portati davanti alla giustizia” e “tutto viene fatto, ovunque, per riuscirci, sotto la guida della procura di Parigi”.
E Macron non se la passa meglio

Ecco Macron un altro a cui il karma sta per dare il benservito, incapace dalla rielezione di formare un governo stabile e a picco nei sondaggi come mai nessun presidente francese. Circostanza per la quale il presidente francese ha inaugurato una nuova stagione politica mutuata da antiche usanze tutte italiane. Quella della politica attraverso la magistratura.
I due più forti leader della destra degli ultimi anni messi sotto scacco per via giudiziaria. Pochi mesi fa la Le Pen oggi Sarkozy. Avrete visto tutti sui media le immagini di Sarkozy che si consegna alla giustizia per andare in carcere. Scende da casa insieme alla moglie Carla Bruni e dopo una lunga camminata tra i suoi sostenitori plaudenti entra in macchina per andare in gattabuia.

Carla Bruni apprezzata da tutti per la vicinanza in un momento come questo smette i panni della sciantosa per quelli di una novella Filomena Marturano. I due camminano insieme verso l’auto mano nella mano. A me ha colpito che camminassero praticamente nello stesso modo con quelle gambe un po’ ad x e come se avessero un cuscino tra le cosce.
Tra l’altro, piccola nota di colore, pochi ricordano che la Bruni era la proprietaria dello stabilimento Ceat di Anagni azienda di pneumatici fondata dal nonno poi passata a Marangoni.
Ma cosa ha fatto Sarkozy?

L’ex presidente francese è stato riconosciuto colpevole in primo grado di associazione a delinquere. Secondo i giudici, che hanno accolto buona parte delle tesi dell’accusa, l’ex presidente avrebbe ricevuto un finanziamento illecito da parte della Libia per la campagna elettorale del 2007. All’epoca il Paese era ancora governato dal dittatore Muhammar Gheddafi, che sarebbe stato deposto pochi anni dopo durante il periodo delle “primavere arabe”.
Sarebbe stato Sarkozy stesso, secondo le sentenze, ad autorizzare i suoi collaboratori a sollecitare fondi dalle autorità libiche. Sarkozy ha respinto duramente tutte le accuse, dichiarando al momento della condanna: “Mi assumerò le mie responsabilità. Rispetterò la convocazione della Giustizia. E se vogliono assolutamente farmi dormire in prigione, dormirò in prigione. Ma a testa alta. Sono innocente”.
Barbarie giudiziaria, non del karma

La condanna di Nicolas Sarkozy non è definitiva. Il processo è terminato soltanto in primo grado e l’ex presidente francese, di conseguenza, è ancora da considerarsi innocente. Il giudice, però, ha ordinato che la sua sentenza fosse resa subito esecutiva, decretandone la carcerazione nella storica prigione parigina della Santé.
Gli avvocati di Sarkozy, come annunciato dallo stesso ex presidente, hanno subito presentato richiesta di appello. Il processo di secondo grado dovrebbe cominciare a breve e terminare al massimo a marzo del 2026.
Se la sentenza fosse ribaltata, come spera il collegio difensivo, Sarkozy sarebbe ovviamente scarcerato. Sia per lui che per la Le Pen, entrambi condannati solo in primo grado, sono state comminate su richiesta dei giudici già le pene il carcere ad uno l‘interdizione all’altra. Una barbarie giuridica a mio avviso prima della condanna definitiva. Che ha fatto urlare alla politicizzazione della magistratura.
Berlusconi riabilitato

Ed a questo proposito tornando in Italia spicca la sentenza della Cassazione del 17 ottobre 2025 che ha escluso qualsiasi legame tra Berlusconi, Dell’Utri e Cosa Nostra. Una bomba giuridica che spazza via trent’anni di teoremi giudiziari sull’ex premier e i suoi collaboratori. (Leggi qui: Da morto lo hanno ammesso: Silvio non riciclava soldi della Mafia).
Peccato arrivata post mortem. C’è gente che ci ha fatto una intera carriera sopra su questo teorema. Il giornalista Facci ha pubblicato proprio un elenco di nomi noti su questo tema. Ed una vita di contumelie per il povero Silvio che vede giustizia solo dopo la sua dipartita. Non credo se la potrà godere a miglior vita.
Anche qui ci penserà il karma probabilmente. Anche se intanto ci penseranno i social. Che in particolare sul furto al Louvre si sono scatenati sia sulla restituzione dei nostri tesori. Dicendo se sapevamo che era così facile li riprendevamo pure noi. E su Sarkozy con Osho geniale come sempre che pubblica una foto di Berlusconi che parla all’orecchio del francese e dice: “Adesso non ridi più?”
E intanto per consolarsi la Bruni Chanteuse tirata fuori la chitarra sta producendo, con la sua vocina inconfondibile una cover di “So Nnato carcerato”, storica hit del compianto maestro Mario Merola. Con carcerato ovviamente con l’accento sulla ò. Noblesse oblige. Che sia in italiano o con l’accento sulla à in francese invece il karma è sempre infallibile. Dopo giorni anni o secoli. E chi la fa l’aspetti. Sempre.



