Siamo diventati un concentrato di invidia ed odio. Un tempo sui rotocalchi si pubblicavano le foto dei vip in vacanza per pubblicizzare le bellezze italiane. Oggi bisogna nascondersi per paura di essere odiati. Abbiamo da ridire pure su Madonna in visita a Pompei dove fa una sostanziosa donazione. O sulla premier in ferie con la famiglia.
È apparsa Madonna a Pompei. Che c’è di strano direte voi il santuario dedicato alla Madonna di Pompei è meta di pellegrinaggi dal 1891 ed è uno dei più amati dai fedeli campani e di tutto il mondo. Ma stavolta il motivo è molto più profano e la Madonna apparsa non è la legittima titolare del nome ma la famosa cantante che questo ha mutuato.
Madonna Louise Veronica Ciccone per tutti Madonna ha deciso di trascorrere il suo compleanno a Pompei. Non nel santuario ovviamente ma nei famosi scavi della cittadina campana. Un apparizione meno religiosa ma molto pop che ha scatenato molta curiosità e qualche polemica.
Madonna a Pompei
Madonna Louise Veronica Ciccone, discendenze italiane e natali a Pontiac, sobborgo di Detroit, cuore della catena di montaggio della General Motors, dopo settimane di rumors e illazioni si è presentata agli Scavi archeologici di Pompei per festeggiare il suo 66esimo compleanno (16 agosto 1958). Aveva passato il Ferragosto a Positano, in compagnia di due amici di lunga data, gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana che l’avevano già accolta qualche giorno fa nella loro villa a Portofino.
Lo ha fatto da diva assoluta, senza concessioni ai fan. La popstar è arrivata a bordo di uno degli otto van scuri che sono giunti negli Scavi di Pompei , poco dopo le 22.30. Madonna era insieme allo staff, al fidanzato Akeem Morris, 28enne calciatore giamaicano, alle due figlie Ester e Stella e gli amici più cari, una trentina di persone circa. Il macchinone scuro ha tirato dritto, imboccando il cancello di Porta Stabia.
Madonna & co. guidati dal direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, hanno visitato la domus del Mena dei, quella dei Ceii, il Teatro Grande. C’è stato sì un piccolo rinfresco ma c’è stata anche l’esibizione dei ragazzi coinvolti nel progetto “Sogni di volare”. E la popstar ha deciso di sostenere l’iniziativa che coinvolge la comunità locale nella vita del sito patrimonio Unesco attraverso la sua fondazione “Ray of love”.
Inevitabili polemiche
I ragazzi sono impegnati in un percorso creativo che culmina nella messa in scena di una commedia classica nel Teatro Grande della città antica. Non vi è certezza sulla donazione. Si sa che assicurerà un anno di attività. Siccome il budget complessivo dell’attività ammonta a 250mila euro, il conto è facile: se la donazione dovesse coprire gran parte dell’evento 2025, come si vocifera, ammonterebbe 200mila euro, circa 220mila dollari americani. Difatti il direttore si è sperticato in ringraziamenti e lodi verso la cantante per il grazioso e consistente obolo e le ha aperto le porte del sito archeologico con grande felicità.
Ha fatto da contraltare alla entusiastica adesione del direttore qualche polemica sul fatto che per compenso sia stata messa a disposizione un area pubblica molto delicata e sottoposta a norme molto restrittive. Molti si sono chiesti se chiunque potesse accedere allo stesso beneficio. Ma soprattutto grande è stata la delusione dei fan che appostati davanti ai cancelli da ore: all’arrivo della popstar non sono stati degnati di un saluto neanche di striscio. Chi era venuto con una bambolina autoprodotta con l’effigie della cantante che con vecchi vinili bandiere o magliette dei concerti. Ma nessuno ha avuto l’occasione di vederla nemmeno per un saluto dal finestrino.
Nel frattempo il direttore si è affrettato a smentire che non c’è stata alcuna festa. Precisando che c’era solo un buffet ed un piccolo concerto. Io direi che possiamo chiamarla festicciola per tagliare la testa al toro. Personalmente trovo che non ci sia nulla di male. Grande pubblicità per il sito archeologico, notevole introito economico, finanziamento per un progetto dei giovani. Una visione moderna dell’utilizzo dei beni culturali. Se poi non vi sono stati eccessi e vandalismi non vedo perché stracciarsi le vesti.
Il direttore di gusto
Certo se trapelassero immagini di Madonna intenta a twerkare nei lupanari di Pompei o lasciarsi andare a gesta lascive nella villa dei misteri il giudizio cambierebbe ma complice l’assoluta riservatezza non lo sapremo mai. Il direttore tedesco ha ottimi gusti però: in tal senso lo scorso anno fino a gennaio del 2023 aveva prodotto una bellissima e interessante rassegna dal titolo “Arte e sensualità nelle case di Pompei”. Che fu anche oggetto di un gradevole speciale di Sky Arte. D’altronde non si comprende mai Pompei appieno se non se ne segue la strada dell’erotismo che è preponderante in tutta la sua storia.
Ma il dibattito sull’utilizzo delle strutture dei beni culturali per incrementare il turismo e l’economia che ne consegue è di grande attualità. E mi permetterete una piccola digressione. Avrete letto notizie o visto video in questa estate sempre più numerosi dove alcuni illuminati cittadini si lamentano dell’eccessivo sovraffollamento di alcune città turistiche. Qualcuno avrà visto quei gruppi organizzati a Barcellona ad esempio che si riuniscono per andare davanti ai bar più turistici a tirare acqua addosso agli ignari turisti che consumano, Gli urlano di andarsene dalla città perché a loro avviso la stanno distruggendo.
Sono tutti Collboni
Questa specie di avventori di centri sociali sostengono che siccome vengono molti turisti e molte case sono destinate a questa attività i prezzi sono saliti alle stelle. E quindi loro che sono poveri la casa a Barcellona non se la potranno comprare mai e anche in affitto i prezzi sono altissimi. Normalmente uno li manderebbe a quel paese spiegandogli che la legge della domanda e dell’offerta nella libera economia di mercato consiste esattamente in questo e che di certo un forte afflusso di turisti significa anche immissione di denaro nell’economia locale.
Invece no il sindaco di Barcellona Jaume Collboni, nomen omen, gli ha dato retta ed ha annunciato che dal 2028 le licenze per gli affitti non verranno più rinnovate e che nel 2029 porrà fine agli affitti turistici nella città catalana. Sembra che per festeggiare la decisione questa specie di centri sociali abbiano intonato un coretto “siamo tutti Collboni” per ringraziare il sindaco ed anche per qualificarsi definitivamente.
Turisti, non venite da noi
Ma quando emerge così prepotentemente un’idea così idiota vi pare che non vi siano subito una serie di emuli pronti a seguirla? E così per esempio il sindaco di Santorini, splendida isola greca, ha fatto appelli ai turisti di non andare più a Santorini perché sono troppi e secondo lui la città non regge. Roba che manco Tafazzi e anche questo della serie siamo tutti Collboni.
Così sui social molti emuli ebetizzati riempiono di video dove invitano la gente a non andare in vacanza o a lanciare grida di allarme per le eccessive presenze turistiche.
Adesso al netto delle idiozie singole questo fa parte di quel disegno complessivo di depressione di massa organizzata che ha avuto il suo picco nel periodo Covid. Qui la scienza si sta ancora esprimendo: ma al di là di ogni negazionismo privo di qualsiasi fondamento, nuovi studi sommessamente iniziano a ritenere che forse non era indispensabile rinchiudere la gente in casa. Fatto salvo ogni dubbio, qui siamo alla colpevolizzazione della vacanza: un ulteriore passo avanti nell’idea di far diventare le persone una massa di amebe.
Si è partiti dal colpevolizzare i ricchi per l’ostentazione adesso si è finiti pure a tirare gavettoni di disprezzo ai poveri utenti dei bar di Barcellona che magari per farsi tre giorni di vacanza si sono fatti il mazzo un anno intero. E si devono trovare i nuovi comunisti del turismo ad insultarli mentre si fanno due tapas e una sangria.
Scelte folli
Tanto per essere chiari: quando in Italia un governo composto da tecnici ha iniziato a tartassare gli yacht ed il lusso il risultato ottenuto è stato degno di una calata dei Lanzichenecchi. Infatti i grandi flussi turistici russi ed arabi si sono spostati verso coste diverse da quelle italiane: greche ed adriatiche. Con grande crisi della nostra cantieristica nazionale per non parlare delle conseguenze su orafi e marchi del lusso.
Oggi la colpevolizzazione del successo, della ricchezza è uno degli elementi chiave della rieducazione del cittadino moderno che si vuole più mediocre e preoccupato che mai. Una volta si facevano sui rotocalchi i servizi sulle persone benestanti in vacanza oggi invece si occultano per paura dell’odio diffuso sui social e dell’invidia. Fanno eccezione solo coloro che i media li controllano tipo Jeff Bezos ma ancora peggio Mark Zuckerberg che sono stati avvistati nel Mediterraneo a gozzovigliare sulle loro navi da trecento e cinquecento milioni di euro scortate pure dalle navi appoggio di 75 metri che servono solo per il personale e i tender la cambusa ed i toys.
Navi che consumano 5000 litri di carburante ora. Sono 120.000 litri di gasolio al giorno. Non so se rendo l’idea. E poi dal quinto ponte in alto dello yacht lanciano meravigliosi messaggi sulle politiche di rispetto ambientale e dei consumi. Con noi che convinti li applaudiamo e li sosteniamo.
La vacanza di Giorgia
E dai loro social partono questi messaggi sostenuti dai malefici algoritmi per i quali il danno grave è quello che va a Santorini, Capri o Barcellona con la gita sociale della Cassa Rurale ed Artigiana di vattelappesca o con quei viaggi organizzati dal titolo tre notti sette giorni in svendita nelle agenzie di periferia.
E l’effetto nefasto di questo messaggio lo vediamo subito anche nella quotidianità. La premier Giorgia Meloni, con la quale sapete non sono sempre tenero, decide di affittare una villa di lusso in Puglia per trascorrere le vacanze con la famiglia. Molto bella, sei stanze riempite dal compagno e la figlia la sorella il cognato e alcuni amici. Chiusa al pubblico. Perfetta per rilassarsi da un’attività come quella del presidente del consiglio che qualche stress lo riserva.
Ora sicuramente mille euro a notte per una stanza è una cifra ragguardevole che non tutti si possono permettere. Ma la domanda è: se non se la può permettere un presidente del consiglio una vacanza così chi può? Se non può il primo cittadino d’Italia chi può? E non una vacanza di sperpero tra locali modello Billionaire, yacht e profusione di champagne. Una vacanza di lusso in famiglia con un costo che chi ha il suo introito può tranquillamente permettersi. E apriti cielo giù insulti a tutto spiano un offesa alla povertà, sta affamando l’Italia e lei nei posti di lusso coi soldi nostri. Come se avesse bussato alla casa della gente per fare una colletta per le vacanze.
Invidia sociale
Ecco l’effetto di questa politica strisciante di pauperismo ed odio sociale. L’avevamo vista anche poco prima nel viaggio in Cina con la figlia dove tutti a chiedersi chi paga? Domanda che non fanno mai a Mattarella che si porta la figlia ovunque immancabilmente. Come se il costo dell’aereo di Stato mutasse con la presenza della figlia a bordo o la camera dove lei dorme con la figlia crescesse di costo. Una serie di considerazioni da minus habens che siamo costretti a leggere in continuazione.
La più bella della settimana però l’abbiamo vista a ferragosto. E per seguire il parallelo coi fedeli folgorati dalla madonna di Pompei un noto attore italiano folgorato dall’apparizione estatica della Meloni le dedica una amorosa sequenza di complimenti. La Meloni pubblica una foto in piscina con la figlia ed augura buon ferragosto. Tra i malcapitati commentatori appare Massimo Boldi. Ciao cipollino per tutti. Protagonista di decine di cinepanettoni e filmazzi divertenti ma di dubbio gusto.
Boldi si spertica in lodi della Meloni anche un po’ sgrammaticate e con qualche errore di battitura. Non lo avesse mai fatto, viene subissato dall’odio seriale di migliaia di persone che lo insultano, inveiscono e lo minacciano. Ora premesso che il leccaculismo non è mai stato reato in Italia e che nella sua veste pubblica o privata è una delle tendenze nazionali più diffuse come con sapienza affermava Flaiano. Ma una tale ondata di odio e livore contro un messaggio così ameno e ridicolo non è giustificata se non seguendo la stessa follia culturale collettiva che abbiamo appena descritto. Tanto che la premier è stata costretta fare un comunicato stampa a difesa del povero Boldi e stigmatizzando i molti attacchi ricevuti.
Il circuito impazzito
Ora noi non so se ci rendiamo conto che viviamo in un mondo in cui il premier viene insultato perché in vacanza a ferragosto. Un suo ammiratore cyberbullizzato perché la loda e la saluta. Ed il premier stesso è costretto ad emanare comunicati ufficiali a tale riguardo. È un circuito impazzito.
Nel frattempo nel mondo si continua a morire: in Palestina, l’Ucraina avanza in Russia, almeno così dice, la Germania spicca un mandato di cattura per un sub ucraino che sembra abbia distrutto il gasdotto con la Russia, la Francia chiude le peggiori olimpiadi della storia con l’ennesima cerimonia di stampo diabolico satanista, la pugilessa Imane diventa più donna grazie all’intelligenza artificiale. E udite udite l’Aifa, l’agenzia del farmaco, candidamente ammette che nessuno dei vaccini commercializzati sia immunizzante nei confronti del virus covid. Una notiziola da niente.
È vero che coloro che si erano fatte numerose dosi e continuavano a prendersi il virus qualche leggerissimo sospetto lo avevano avuto. Ma apprenderlo con questa chiarezza è francamente disarmante. E di fronte al mondo che gira velocissimo, le priorità della settimana sono cacciare i turisti dalle città turistiche, colpevolizzare la Meloni perché va in vacanza e Madonna perché va a Pompei dietro compenso. E tutta la settimana a massacrare uno che il fastidio più grande che ha dato alla nazione è farla ridere con idiozie per anni alleviando a volte chi non poteva permettersi altro di evadere dalla vita monotona con una risata sciocca ma liberatrice.
Dolore e tristezza
E come direbbe cipollino Boldi “dolore, dolooore incommensurabile…”. Ma non per Boldi che incassata la solidarietà del premier si riprenderà agevolmente. Ma per la tristezza di vedere tutti questi sfortunati leoni da tastiera trasformarsi in perfidi Torquemada, novelli paladini dell’inquisizione del politicamente corretto. Pronti a giudicare chiunque tranne loro stessi e le loro sfortune che ovviamente imputano a tutti tranne che a se stessi. Addirittura a Boldi.
Perché come dicevano in uno degli sketch più belli della storia della comicità i britannici Monty Phiton: “nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola!”
Figurati l’inquisizione turistica. Per cui fate buone vacanze ma mi raccomando acqua in bocca. E se vi scoprono negate, negate sempre.