Una settimana da "Fotoromanza" pulp tra attentati riusciti e non, un'Europa sempre più guerrafondaia ed una politica italiana tarallucci e vino
Ogni volta che in questa strana settimana ho visto video foto o meme dell’attentato ai membri di Hezbollah attraverso i cercapersone ed i walkie talkie ho pensato a questa canzone: Fotoromanza di Gianna Nannini. Ed immaginavo il terrore di tutti coloro che si sentivano in pericolo di interagire anche con banali strumenti tecnologici come minuscoli cercapersone. Che seppur minuscoli, dotati delle giuste cariche esplosive hanno provocato più di dieci morti e migliaia di feriti. Soprattutto hanno determinato la paura e l’incertezza di utilizzare anche uno strumento banalmente quotidiano come il telefono.
Quella sensazione asfissiante
Un’operazione di intelligence evidentemente preparata da anni. Come nei film di spionaggio degli anni Ottanta. Molta pazienza, tanta organizzazione. Per distribuire decine di migliaia di apparati modificati per essere letali serve molto tempo e lavoro. Il risultato è stato devastante e non solo nei danni fisici ma soprattutto nel clima di terrore di vulnerabilità che adesso ammanta ogni singolo gesto della vita quotidiana. Avrete visto persone subire le esplosioni nei mercati, nei negozi, nelle loro stesse case. Colpendo loro e terrorizzando la folla circostante. Incredibile veramente.
Una sensazione soffocante. Un po’ come la canzone della Nannini solo che li si parlava d’amore qui si parla di vite vere. “Questo amore è una camera a gas , è un palazzo che brucia in città, questo amore è una lama sottile, è una scena al rallentatore. Questo amore è una bomba all’hotel, questo amore è una finta sul ring, è una fiamma che esplode nel cielo, questo amore è un gelato al veleno”. Se non sapessimo con certezza che è una bella canzone d’amore sembrerebbe un decalogo da terroristi o servizi segreti.
Palazzi che bruciano, lame sottili, bombe all’hotel, fiamme nel cielo, veleni e camere a gas. C’è di tutto. Magari oggi con la dittatura del politicamente corretto neanche gliela facevano scrivere una canzone così. Molto pulp come il genere cinematografico battezzato da Tarantino.
Il secondo inquietante attentato a Trump
Ma per la serie sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma c’è chi ha usato invece il telefono per portare solidarietà. Come Joe Biden e Kamala Harris che appena saputo del nuovo tentativo di attentare alla vita di Donald Trump loro acerrimo avversario lo hanno chiamato per esprimere solidarietà. Circostanza rivelata dallo stesso Trump che li ha definiti molto “carini”.
Trump è un soggetto veramente particolare. È la seconda volta che tentano di ucciderlo e lui torna immediatamente in pubblico come se nulla fosse a raccontare i particolari. Ed oramai dopo questo ennesimo attentato sembra quasi la norma che un candidato presidente debba rischiare la vita in continuazione. Ed invece di riempire titoloni e giornali interi la notizia scompare lentamente in un paio di giorni.
Stavolta ci ha provato Ryan Routh una specie di mentecatto che si era distinto per la sua attività di raccolta di truppe per andare a combattere in Ucraina. Un seccandrone allampanato coi capelli mezzi tinti la dentatura equina ed il quoziente intellettivo di una pianta grassa.
Peggio di un film anni ’80
Scemo per scemo però si era procurato un arma con la matricola abrasa, un AR 15 che non è certamente un giocattolo: anzi. E si era piazzato ai bordi del campo da golf aspettando per ore l’arrivo di Trump. Particolare inquietante come faceva un ebete del genere a conoscere con buona approssimazione gli spostamenti dell’ex presidente? Comunque nel giro di ricognizione un agente dei Servizi ha notato una canna dai cespugli. Esattamente come i film anni Ottanta. Ed ha iniziato a sparare mettendo in fuga l’attentatore che fortunatamente non è riuscito ad esplodere colpi.
Ma anche qui entriamo nella fotoromanza. Come è stato individuato e preso l’attentatore? Questo ha dell’incredibile. Una signora che transitava lo ha visto fuggire ha sentito i colpi e vedendolo salire in macchina lo ha seguito per poi fotografare macchina e targa. L’ha poi immediatamente inviata agli sceriffi locali indicando la direzione. E per loro è stato gioco facile intercettarlo mentre tentava di fuggire.
Ancora una volta niente grandi tecnologie ma la natura umana.
Uno schiaffo alla costituzione pacifista
Ha rischiato di diventare un fotoromanzo anche il voto espresso dal Parlamento Europeo perché l’Ucraina possa usare le armi occidentali per colpire anche fuori dai confini. Una mozione da guerrafondai che è un ulteriore gradino dell’escalation verso un conflitto mondiale. La delegazione dei Partiti del centrodestra ha votato generalmente contro, si sono sfilati un paio di Forza Italia che hanno votato a favore.
Peggio il centrosinistra in ordine sparsissimo. Il gruppo voleva l’astensione compatta, la Schlein il voto contrario. Nove hanno votato contro otto che invece non hanno seguito la Segretaria. Sei fuggiti al momento del voto staccando le schede mentre due hanno votato a favore. Gori invece è fuggito a Bergamo che aveva ospite Mario Draghi.
Anche qui una piccola fotoromanza sul voto di Lucia Annunziata. Alla votazione si astiene. Poi folgorata sulla via di Damasco dice che si è sbagliata, capite il livello, e quindi apre una procedura per cambiare il suo voto e trasformarlo in contrario. Cuor di leone. L’Europa dei confusi direi.
Su tutti la parlamentare tedesca Carola Rackete, la speronatrice di navi italiane la ricorderete. Tutta peace and love alla fine ha votato a favore dell’uso delle armi. Maestri di coerenza e dove trovarne. Comunque alla fine la mozione è passata con buona pace della costituzione pacifista italiana.
La politica italiana ridotta ad una “festicciola”
In Italia invece la politica è in una fase tarallucci e vino. Solo il processo a Salvini impensierisce. Il resto tra Salone Nautico di Genova, G7 della Cultura e G7 dell’Agricoltura è tutta una festicciola. La Meloni spedisce Fitto in Europa medita un mini rimpasto e si lecca le ferite della più grande fotoromanza dell’estate cioè il caso Boccia Sangiuliano. (Leggi qui: Sesso e samba. Orazione pro Sangiuliano).
Caso che in settimana si è arricchito di particolari piccanti tipici dei fotoromanzi. Spuntano le chat tra i due: tra diverbi, gelosia e graffi sulla testona pelata di Sangiuliano. Roba da film bdsm. E poi dichiarazioni farlocche di essere incinta, sceneggiate napoletane, straccio di vesti. Cose che nemmeno Mario Merola su Grand Hotel il più noto giornale di fotoromanzi italiano.
Salvini approva il nuovo Codice della Nautica dove pochi hanno evidenziato che un contributo non secondario lo hanno dato le Giornate dedicate alla Blue Economy dalla camera di Commercio di Frosinone e Latina che ogni anno riunisce a Gaeta tutti quelli che haanno competenze sul Mare e la sua economia. Quel Codice varato mentre c’è il salone a Genova è un buon colpo. Ma soffre dello svolgimento del processo a carico del ministro.
Lollobrigida gozzoviglia nella splendida cornice di Siracusa col G7 Agricolo. La Meloni è stata vista assaggiare un po’ di tutto. Il G7 della Cultura invece frettolosamente spostato a Napoli dopo il caso Boccia per allontanarsi da Pompei luogo degli incontri infuocati fa aprire la manifestazione del ministro della Cultura Ucraino. Perché come è noto a tutti è enorme l’influenza della cultura Ucraina in Italia.
Il neo ministro Giuli che non perde occasione per ricordare la “buonanima” di Sangiuliano forse pensando di essere il ministro della guerra ci tiene a far sapere che è giusto il voto con cui l’Ucraina adesso potrà bombardare la Russia con le nostre armi. Per la serie come passare da una onesta militanza in Meridiano Zero a fare il lacchè dei poteri forti in tempo zero. Ma tanto è una politica semiseria, da fotoromanza. “Ti telefono o no, ti telefono o no … io non cedo per prima mi telefoni o no, mi telefono o no, chissà chi vincerà…?”
Questa politica è una camera a gas un palazzo che brucia in città. Ma col prezzo attuale del gas…