Chiara che si è avvalsa di una facoltà: quella di non pensare…

Una challenge estrema. Una sfida per la sopravvivenza. Di uno solo dei due. Perché rinunciare alla gioventù è diventato impensabile

Rita Cacciami

In punta di stiletto. Il veleno è previsto nella ricetta.

Si è avvalsa della facoltà di non pensare. E’ la (ir)ragionevole lettura di quanto messo in atto due volte in poco più di un anno da Chiara. Di nome e di fatto. Perché chiare sono le sue scelte, le sue ossessive ricerche su internet, la sua lucida sequenza nel sopprimere due neonati. E ancor prima, sono di una trasparenza estrema quel nascondere due gravidanze. Adesso, sì. Che tutto o quasi è stato svelato. Adesso che è ai domiciliari, in un’abitazione da dividere con i genitori e il fratello minore a cui deve più di qualche spiegazione ulteriore.

Su come abbia creduto di poter trovare una soluzione indolore agli occhi della società. Che le facesse mantenere il suo status di giovane universitaria benestante, di buona famiglia, con relazioni sociali appaganti tra studio, viaggi, relax, hobby e volontariato, perché no. Con una buona dose di predisposizione ad occuparsi dei bambini degli altri per arrotondare.

La lapidazione digitale: da evitare

Le letture psicologiche si stanno sovrapponendo a strati quanto lo sgomento degli inquirenti, insieme a quella selezione accurata di termini adeguati per evitare la lapidazione digitale di un’adolescente o poco più.

La realtà, “chiara”, è che proviamo pena e orrore per le donne vittime degli uomini. Quelle seviziate, minacciate, tagliuzzate, sfregiate dall’acido, stuprate dal branco, drogate a loro insaputa. Soppresse perché decise a scegliere la libertà e non il sopruso quotidiano.

E invece ci ritroviamo, speriamo non troppo spesso, a fare i conti con chi non sa cosa sia l’umana pietà per un essere indifeso. Tanto da lasciarlo morire di fame e di sete, per giorni chiuso in casa da solo. Nella più totale disperazione.

Opportunità negate

O stringerlo in un abbraccio mortale, tenerlo stretto a sé mentre l’acqua sale e toglie l’ultima speranza di ossigeno e di vita. O ancora, e ancora…madri e padri che tolgono per sempre la prima delle opportunità, quella di crescere, di fare esperienze e di invecchiare. E lasciano dietro di sé una scia di dolore disumano.

Foto: Solen Feyissa / Flickr

Riesce difficile pensare che la non-mamma su cui tutti abbiamo dubbi e domande abbia creduto di poter sotterrare per sempre due neonati sotto la finestra della sua stanza e continuare a vivere indisturbata. La sua, in linea con l’età, sembra somigliare molto di più ad una challenge estrema. Una sfida, una lotta per la sopravvivenza. Di uno solo dei due.

Mors tua vita mea dei giorni nostri di fronte ad un incessante turbinio di foto, aperitivi, normale routine quotidiana. Quello che a nulla serve se non ad anestetizzare le emozioni autentiche. Come il primo vagito di chi si affaccia alla vita.