
Pochi figli, troppi pets: è lo slogan utilizzato dalla chiesa in occasione della Giornata Nazionale della Vita per ammonire i fedeli a non utilizzare surrogati pelosi per fare famiglia. Ma ormai la presenza di cani e gatti nelle nostre vite è in forte crescita tanto da condizionare le abitudini, il mondo delle professioni ed il commercio
Pochi figli, troppi pets. Sembra uno slogan efficace, è invece una frase ad effetto che i vescovi qualche mese fa hanno inserito nel messaggio della Cei a corredo della Giornata Nazionale per la Vita che cade il 2 febbraio. Nella diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo è stata calendarizzata per la settimana successiva. Ma questo è solo un dettaglio. Resta chiaro l’intento di ammonire le coppie, giovani e meno giovani, a non utilizzare surrogati pelosi per fare famiglia.
Meno pargoli, più scodinzolamenti. Zero pannolini da cambiare. Ma molte deiezioni da raccogliere. Anche se in tanti sperano che passino inosservate e le lasciano come dono per le suole degli ignari pedoni che seguono.
Pediatri in crisi d’identità

Il trend è in crescita da anni. Ne sanno qualcosa i pediatri, costretti a fare i conti con un inarrestabile calo delle nascite. E con la necessità di aggregare magari le zone, andando a sguarnire un paese o un piccolo centro per avere un numero congruo di assistiti.
Reinventarsi come? Non è che puoi cambiare specializzazione in corsa e dedicarti alla terza età, che invece gode di ottima salute o quasi ed è sempre più longeva. Questo è chiaro.
Altrettanto lo è l’immagine di un quartiere in cui a fronte di uno studio pediatrico che rischia, trovi un veterinario e un toelettatore per animali che inaugura l’attività. Forse anche due. Aumenta la domanda, l’offerta si adegua.
Cambiano le vetrine dei negozi

E se un tempo era tutto un proliferare di negozi per bambini da zero a 12 anni con vestiario e armamentario per l’igiene, adesso il mercato è dominato da crocchette, alimenti in scatola, teli e sacchetti. Per non parlare di tutta la pupazzeria che adorna i quattro zampe come fossero Muppets in attesa dello show. Con attrezzatura connessa: palline, polli di gomma, cerchi concentrici e corde da mordere. La noia uccide. Si sa.
E dunque, i pochi figli e i tanti pets in giro hanno influenzato l’economia territoriale. Con ricadute su negozi di giocattoli, cartolerie, edicole, empori, ludoteche. E molto altro. Ma hanno anche permesso a tanti fidanzati o sposi di allenarsi come genitori. Sperimentando le alzatacce notturne per un’invasione dell’alcova da parte del cucciolo. O per gli ululati che ti tolgono il sonno. E distruggono i rapporti di buon vicinato.
Anche al supermercato sono i più coccolati

Da tempo non vedo nel supermercato sotto casa un bimbo seduto nell’apposito spazio riservato loro nei carrelli della spesa. Ma è quasi sempre occupato quello con il cartone sul fondo, destinato agli amici con la coda.
I più coccolati all’ingresso. E all’uscita. Perché accompagnano i padroni a fare il consueto rifornimento senza limite di orario. Altro che ‘io non posso entrare’.