
Eccezion fatta per quegli esseri speciali che si chiamano vigili del fuoco la Donna simbolo di questo 8 marzo è una over 70 di Bari
Testimonianze, vissuti, narrazioni fantasiose e creative. La Donna una volta l’anno viene celebrata festosamente e con tonalità giallo mimosa. Osannata come perno della società. Sponsorizzata, brandizzata, applaudita. Regina dell’ imprenditoria, visionaria del pensiero politico. Motore del cambiamento.
Paladina dei più deboli. Tutto in un giorno. Poche ore dopo è già tornata oggetto di scambio e di scherno, capro espiatorio, calamita di tutte le colpe. Tanto da meritare una lezione esemplare. Con soppressione figurata quando non addirittura fisica.
Mattarella un passo avanti

Basterebbe riconoscerle pregi e difetti, nel segno di una onestà intellettuale sempre più rara tra le merci sul mercato. Senza doverle regalare nulla che non meriti davvero. Tra tante voci ed echi dei giorni scorsi, c’è solo l’imbarazzo della scelta nell’individuare un’icona femminile. E senza disturbare le sempreverdi madri costituenti.
È un passo avanti il capo dello Stato. Mattarella ha onorato le Donne Coraggiose d’Italia (e lo sono davvero, leggere per credere le loro storie). Gente comune o con le stellette, persone semplici e non. In ogni caso, esemplari.
Lei e la sua cagnolina
Ma quando i riflettori dei vigili del fuoco a Bari si sono accesi su quella sopravvissuta alle interminabili 26 ore da sepolta viva, forse a me e a tanti è apparso chiaro. La Donna simbolo di questo 8 marzo è lei, l’over 70 Rosalia. Viva nonostante tutto. Immobile con la sua fedele cagnolina Samira.
In attesa del buio che invece è diventato luce all’improvviso. E contro ogni pronostico. Riemersa dagli inferi tra gli applausi. Mentre, purtroppo, la cagnolina sfuggiva al controllo e spariva dalla circolazione.
È lei. Non perché ha sfidato la morte che le è crollata addosso. Ma perché, come spesso accade alle Donne quando vincono una sfida, una volta salva ha chiamato in causa l’aldilà. Ci può stare. Il marito defunto avrà pure avuto un ruolo di intercessione con il divino.

Ma non sarà, miracolo a parte, che abbia avuto la forza tutta femminile di resistere? Sarebbe ora che imparassimo a prenderci quello che è nostro. E che ci conquistiamo. Senza disturbare il destino, il treno giusto che passa, la casualità e la concessione altrui.
Eccezion fatta per quegli esseri speciali che si chiamano vigili del fuoco. Per loro solo applausi. E tanta gratitudine.