Nessuno è profeta in patria… meglio emigrare ad Aquino

Rita Cacciami

Vice direttore L'Inchiesta Quotidiano

 

Rita Cacciami di RITA CACCIAMI

Vice direttore de L’inchiesta Quotidiano

 

Sei in un ventre di vacca. A dirla tutta, non è che questa cosa mi aggrada molto. Ma se è indice di benessere, vada pure per la mucca. Certamente meglio che stare sui carboni ardenti, sebbene io adori le alte temperature.

C’è chi parla per metafore, chi per aforismi, qualcun altro apprezza le allegorie. E sottolinea a chiunque quanto alta sia quella montagna che da solo deve trascinare sulle sue spalle.

Lui. Mentre gli altri, tutti a girarsi i pollici.

E’ evidente. Viviamo di citazioni. Quelle che condiscono i discorsi illuminati dei nostri commensali. O del compagno di vagone. Per non parlare della sala d’attesa dal dottore.

Quando va bene sono in lingua italiana. I più arditi hanno l’audacia di osare la lingua dei Padri. E lì sì che ci si diverte. Soprattutto quando siamo in presenza di scripta qui manent e non di verba che, è notorio, volano altissime. E allora via libera a grafie come ixe dixit e ixo facto passando per ob torto collo e alterego.

Quella che non sbaglia proprio nessuno, però, c’è. E’ nemo propheta in patria.

Sarà forse perché viene facile. E’ la nostra consuetudine. Ignorare chi ha ruolo e facoltà. Competenza e titoli. Esperienza. A tutto vantaggio di una palese mediocrità. Tirata a lucido e spacciata per brillante ingegno. Quando non efficace consorteria.

Lo so. Senza esemplificare, il discorso resta teorico. E allora facciamolo questo esercizio di penna. Ne ho tanti, in mente. Ne prendo uno a caso. Tal Marco Germani. Io conosco lui, lui non credo ricordi me dopo una fugace intervista in abbazia di qualche tempo fa. E’ giovane, è brillante nel suo lavoro. Ha tutte le carte in regola (compreso il post dottorato alla Scuola Archeologica Italiana di Atene) è noto ben al di fuori dei confini nazionali.

A breve, sarcofago delle quadrighe sotto braccio, sbarcherà a Rio de Janeiro, protagonista di una delle maggiori operazioni di marketing turistico che si conoscano. In Brasile.

Domanda. A Cassino, che dista 13 km da Aquino, di turisti abbiamo bisogno come il pane. E di siti storico-archeologici ne vantiamo. Solitari e desolati. Ma fissare un appuntamento con il propheta. Il direttore del museo di Aquino, intendo. Chiedere se magari avesse, tante volte, un’idea nel cassetto anche per noi.

Pare brutto, lo so. Dovessimo incorrere nel crimen laesae maiestatis. Giammai. Meglio farsi i pro domo nostri.

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