di RITA CACCIAMI
Vice direttore de L’inchiesta Quotidiano
Arriva sempre il momento in cui suona il campanello d’allarme. Nel senso che senti che stai per sbottare. Hai accumulato, con grazia e signorilità, oltre ogni limite. Adesso basta.
Cerchi, saltando pranzo e cena e spesso anche il sonno, di informare il lettore e poi diventi oggetto non di giuste critiche ma di insulti. Della peggior specie. Da chi con la comunicazione poco ha da spartire.
Come se tu, armato solo di tastiera e mouse, potessi andare in una camera operatoria a fare un intervento chirurgico. O in una villa a tre piani ad installare un impianto d’allarme. O perché no riparare la caldaia a tutto il condominio.
Tutti hanno professionalità da vendere. Tranne te. Che puoi essere oggetto di invettive sui social, in posta privata, a quattr’occhi. Via telefono. E per strada. Perché c’è chi crede che basti scrivere un post, spesso sgrammaticato, su internet per sentirsi reporter. O pubblicare una foto senza rispettare la privacy per provare l’ebbrezza dell’inviato speciale.
Sveliamo l’arcano: il giornalismo ha una faccia nascosta che nessuno vede. E’ sorridere anche quando non ne hai voglia. E’ diplomazia a quintali. Quando vorresti sparare a zero e non puoi. E’ pazienza (tanta) nel saper ascoltare chi non vuole che tu scriva solo un articolo. Ma cerca da te comprensione. E solidarietà. Forse anche aiuto, per non sentirsi più così solo al mondo.
E’ anche guerra. In un piccolo lembo di provincia in cui il lavoro non c’è. E si lotta per restare a galla su una barca troppo piccola per contenere tutti quelli che non sanno nuotare. Senza andare a picco. E scendendo a compromessi accettabili.
E ancora, incredibile ma vero, è “non scrivere”. Saper fare un passo indietro. In rispetto del dolore e della dignità. Di chi non può sempre essere sbattuto in prima pagina. E al diavolo “il buco” da dare ai colleghi.
Ma scrivere è anche una droga. E’ un atto compulsivo. E’ febbre alta. Per questo sono qui. A promettere tolleranza zero a chi non ci rispetta. Senza farmi venire un attacco di gastrite. Possibilmente.