Somme, sottrazioni, bottiglie. I conti non tornano ma forse ho bevuto troppo! Buon 2022…
Ci risiamo e stavolta sarò meno netto rispetto allo scorso anno. Il 2020 è stato una catastrofe totale ma in questi giorni, esattamente un anno fa, cercavamo con tutte le forze di guardare con ottimismo al 2021. Non era facile ma lo abbiamo fatto. Il 2021 è stato altrettanto tremendo ma con le stesse forze cerco di vedere il calice mezzo pieno…tanto comunque poi li svuoto tutti!
L’ottimismo che cercavo di intravedere un anno fa non era riposto solo e soltanto sui vaccini che erano finalmente arrivati, quanto più sul senso di responsabilità del popolo. Credevo che davvero ne volessimo uscire, insieme. Non è stato così, almeno non per tutti.
No Vax? Si drink !
No alle chiusure! E vabbè comunque tocca campare quindi niente lockdown. Giusto. Però poi no ai vaccini, no alle mascherine, no ai ventilatori polmonari, no all’isolamento fiduciario, no al green pass, non mi sta bene questo, non mi sta bene quest’altro. Dunque cosa vi sta bene? A cosa dovremmo dire si?
Un famoso spot recitava “No al colesterolo si a…“, quindi c’è un no ma c’è anche un si. Quale sarebbe io ancora non l’ho capito ma siccome sono uno schiavo del sistema ho deciso di dire si agli scienziati e di riprendere a viaggiare, provare l’ebbrezza di salire di nuovo sull’aereo, tornare all’estero, fare qualche serata con la mia band. Non è tutto come prima e la strada è ancora molto lunga, la scienza e la comunicazione spesso non vanno di pari passo, la politica dei migliori spesso stecca (ma sta succedendo in tutte le nazioni del mondo), c’è molta confusione, troppe trombe che squillano tutte insieme e poche voci univoche. Ma io resto stupido, resto boccalone, resto un codardo e del virus io ho ancora paura. Pensa tu, che stupido!
Quindi forse non c’è nulla da festeggiare ma vi prego, almeno beveteci su, dite si alla bottiglia, dite si ad un boccale, forse sono le uniche cose che ancora ci mettono d’accordo! E soprattutto, bevete bene, non vi accontentate di roba mediocre che vi sfascia le meningi il giorno dopo. Anche quest’anno dunque il vostro irriverente sommelier vi darà alcuni consigli per la notte di San Silvestro, però mi raccomando se li seguirete alla lettera non guidate!
Antipasto con birra, si può! Con Lunatica White Ipa
Uno dei prodotti del Birrificio Lepino di Segni Lunatica ci piace già dal nome, è una birra che va per la sua strada, puoi berla in tutte le stagioni anche se si lascia preferire d’estate per la sua freschezza. (Leggi qui: Dal petrolchimico al luppolo: ecco la birra dei Lepini).
Ma se avete intenzione di preparare o mangiare un antipasto con un tagliere di salumi e formaggi o se optate per qualcosa di più intrigante come crudi di mare sappiate che avete a disposizione una birra che se ne frega dell’estate e vi aprirà il cuore anche l’ultimo dell’anno.
Bionda chiara con una schiuma bella persistente, di quella che ti macchia i baffi. Intrigante già al naso, con frutta esotica e piccole note dolciastre, aromi di coriandolo e pepe rosa. Agile ma corposa, carattere deciso, rinfrescante e anche abbastanza lunga, caratteristiche che le donano una certa duttilità all’abbinamento con il cibo. Lunatica ma sincera.
Primo e bolla, Marco Tonini ed il suo Trento DOC
Nota lieta di quest’anno confuso, il Trento DOC Brut Nature di Marco Tonini. Che sorpresa ragazzi! Provato la sera della Vigilia di Natale devo dire di averlo apprezzato particolarmente.
Metodo Classico con assemblaggio di Chardonnay e Pinot Bianco di alta collina, questa bottiglia si fa apprezzare già dall’etichetta, semplice, scarna ma elegante, con una serigrafia di un’impronta di dito. Già racconta bene ciò che si andrà a bere, un prodotto vero, autentico, piacevole ed unico.
Giallo paglierino e perlage molto fine, agrumi e pane al naso, sorso godibile e anche piuttosto persistente, freschezza con la pala e voglia di berne ancora e ancora. Con primi di pesce e verdure vi lascerà una bocca pulitissima. Bello assai assai!
Brace e Luteraia Nobile di Montepulciano DOCG 2014
Quando si parla dell’annata 2014 spesso si storce il naso, annata complicata in tutto lo stivale. Con il passare del tempo però alcuni prodotti ritrovano lo splendore che meritano e Luteraia, vino che prende il nome dall’omonima azienda si è ritrovato un prodotto che è eleganza pura.
Sangiovese Prugnolo Gentile al 70%, 20% Canaiolo, e piccole percentuali di Mammolo e Malvasia Aromatica bianca, vinificazione in acciaio, poi un anno in tonneaux e poi almeno tre anni in bottiglia. (Leggi qui Luteraia, Nobile nel cuore e anche in bottiglia).
Un vino che ti seduce già all’impatto visivo, un rubino limpido, con leggere venature granata, soprattutto ai lati. Naso intenso e fine: confettura di prugne, viola e chiodi di garofano ad una prima annusata, dopo qualche minuto fanno capolino sentori di muschio e vaniglia. Il sorso è elegante, avvolgente, Luteraia non è un vino scorbutico, nemmeno nell’immediato, è un vino che ti accarezza piano piano da subito, ti conquista con gentilezza, un vero gentleman. Asciutto ed estremamente equilibrato, Luteraia va bevuto con una bistecca alla brace, decisamente il suo abbinamento migliore. Nel caso aveste voglia di grigliare fuori casa portatevi la bottiglia con voi, almeno vi riscaldate!
Zipa American IPA con un bell’arrosto…Si!
Birra dai livelli siderali ancor prima di essere stappata, una birra Heavy Metal, Zipa del Birrificio Tsunami di Ceccano è la forma contratta di Zombie Ipa e l’etichetta è un colpo al cuore per noi immarcescibili metallari: lo Zombie in questione ricorda molto Eddie, la mascotte storica degli Iron Maiden, con il cranio formato da un cespuglio di luppolo stilizzato ed una t-shirt con la scritta “Hop The Irons”. (Leggi qui Birrificio Tsunami, l’onda Rock che parte da Ceccano).
Geniale! Bellissimo il colore, ambrato, vivo. Naso complesso ma vivido, nette le note agrumate e di frutta tropicale, in bocca è una meraviglia, rotonda e cremosa, il malto domina, il finale amarognolo, leggermente mentolato e lungo. Decisa, equilibrata ed elegante, una birra che può conquistare chiunque, anche i non amanti delle artigianali. Se c’è del pollo arrosto, o del roast beef cucinati con molte spezie Zipa vi ricorderà il perché Adrian Smith è uno dei migliori chitarristi della storia del rock. Abbinare per credere!
Bonarda, zampone e lenticchie
Scelgo di nuovo un prodotto di Cantine Lusenti per abbinare un piatto tipico del cenone di Capodanno, ossia zampone e lenticchie. Abbiamo bisogno di un vino sgrassante ma anche corposo, che regga la struttura del piatto. Scelgo la Bonarda Amabile “Tradizioni che tornano”, un vino rosso frizzante che ha caratteristiche davvero molto interessanti. (Leggi qui Lusenti, il rifermentato che sorprende!).
Croatina in purezza, le uve accuratamente selezionate vengono poste a fermentare a contatto con le bucce per 5/6 giorni al fine di evidenziarne la caratteristica fragranza della croatina. La rifermentazione e presa di spuma avviene in contenitori di acciaio inox; lasciando nel vino un piccolo residuo zuccherino che lo rende consono alla tradizione dei colli piacentini. Abbiamo al calice un rosso ciliegia piuttosto carico, bolla che sgrassa ma che regala piacevolezza, pulizia e voglia di mangiare ancora …maledetta!
“Ammusciat” ma voi tenete duro!
Dulcis in fundo torno sulle colline del mio amato Sannio per goderci il passito dell’azienda Fosso degli Angeli. Ammusciat richiama proprio l’appassimento delle uve per produrre questo vino, dolce e mai stucchevole, ricco di profumi e sensazioni.
Blend di Moscato Bianco e Falanghina, fifty fifty, le uve vengono appassite su graticci di legno per circa un mese per il moscato, che viene vendemmiato nella seconda metà di agosto, e di 3 mesi per la falanghina vendemmiata nella prima metà di ottobre. Le uve sono vinificate separatamente e successivamente assemblate. Ammusciat è una carezza che mantiene struttura e acidità, molto consistente, dorato intenso, al naso frutta secca, vaniglia e miele. Bevuta morbida e avvolgente che richiama molto le sensazioni olfattive. Se avete ancora i formaggi degli antipasti, quelli più stagionati e saporiti, provateli con questo passito, altrimenti frutta secca, ciambelline al vino, tozzetti, cantucci, amaretti.
Sta per finire un anno, sta per cominciarne un altro. Una nuova battaglia all’orizzonte, senza armi, senza effetti speciali. Solo nervi, solo decisioni da prendere, solo pazienza da accumulare. Salute dunque, all’anno vecchio, all’anno che verrà, agli anni persi. Tenete duro ma vi prego, dite si alla bottiglia!
Vi saluto con le leggende, vi auguro il meglio con “Wasted Years” degli Iron Maiden, Cheers!
So understandDon’t waste your time always searching for those wasted yearsFace up, make your standRealize you’re living in the golden years!