Con 11 Tre Bicchieri del Gambero Rosso e 28 Cinque Grappoli Bibenda, la regione si impone tra le protagoniste del vino italiano. Una doppia incoronazione che racconta un settore in piena trasformazione
Undici etichette premiate con i Tre Bicchieri 2026 del Gambero Rosso e ventotto vini insigniti dei Cinque Grappoli di Bibenda consacrano il Lazio tra le regioni più dinamiche e sorprendenti del panorama vitivinicolo italiano. Una doppia incoronazione che racconta un settore in piena trasformazione, capace di unire tradizione e innovazione, identità territoriale e visione internazionale di un comparto che, anno dopo anno, conquista sempre più spazio nelle principali guide e nelle carte dei vini internazionali.
Dopo anni di crescita disordinata, con punte d’eccellenza sparse qua e là, il Lazio comincia finalmente a far emergere distretti e varietà chiave.
Due sulla scena

Per il Gambero Rosso a dominare la scena in particolare sono due vitigni simbolo della tradizione regionale – la Malvasia del Lazio e il Cesanese – che insieme conquistano cinque riconoscimenti, confermando la forza degli autoctoni come pilastro della nuova identità del vino laziale.
Accanto a loro, i vini della Tuscia, dei Castelli Romani e della Roma DOC completano un mosaico che racconta la straordinaria varietà e coerenza di un territorio capace di esprimere, in ogni area, qualità e carattere.
Eccellenze superiori
Ecco le caratteristiche delle 2 eccellenze superiori.

Il primo è la Malvasia del Lazio, anche detta Malvasia Puntinata, con tre aziende che agguantano il massimo riconoscimento per la prima volta grazie a interpretazione magistrali di questo autoctono bianco in ascesa: a Frascati Gabriele Magno, new entry assoluta, con il Frascati Superiore Riserva La Torretta di Valle Marciana ’23. E un’azienda storica come Villa Simone con il Frascati Superiore Riserva Vigneto Falconieri ’20, nuovo vino di punta che ha subito un lungo affinamento prima della commercializzazione. Si va verso il litorale, invece, con Lavente ’23 di Emiliano Fini, miglior conseguimento di sempre per un vignaiolo da tempo sotto i riflettori.
L’altro è il rosso Cesanese, sempre più importante anche al di fuori dei suoi comprensori storici, da cui originano, però, i vini al vertice. L’annata ’23 è stata falcidiata dalla peronospora ed ha portato ad una leggera riduzione dei campioni in assaggio. Si distinguono due referenze di millesimi precedenti come l’Olevano Romano Cesanese Riserva ’21 di Damiano Ciolli ed il Cesanese del Piglio Torre del Piano Riserva ’22 di Casale della Ioria, l’azienda creata ad Acuto da Paolo Perinelli.
Momento di fermento

Il momento è di forte fermento per la filiera vitivinicola regionale: oggi conta 3 DOCG, 27 DOC, 6 IGT e 37 vitigni autoctoni coltivati su oltre 18.000 ettari di superficie vitata. La presenza di 18 nuove aziende all’esordio in guida rappresenta un segnale di grande vitalità e rinnovamento generazionale, frutto anche del lavoro sinergico tra istituzioni e produttori per sostenere la promozione, la formazione e l’internazionalizzazione.
Un quadro che si arricchisce ulteriormente con i riconoscimenti della Guida Bibenda 2026, che ha assegnato ben 28 “Cinque Grappoli” ai vini del Lazio, il massimo punteggio conferito dalla Fondazione Italiana Sommelier.
I vini del Lazio premiati con i Tre Bicchieri 2026 nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso:
- Tenuta La Pazzaglia – 109 Grechetto 2023
- Casale del Giglio – Anthium Bellone 2024
- Casale della Ioria – Cesanese del Piglio Superiore Torre del Piano Riserva 2022
- Damiano Ciolli – Cesanese di Olevano Romano Riserva 2021
- Tenuta di Fiorano – Fiorano Rosso 2020
- Villa Simone – Frascati Superiore Vigneto Falconieri Riserva 2020
- Gabriele Magno – Frascati Superiore Vigneto La Torretta di Valle Marciana Riserva 2023
- San Giovenale – Habemus 2023
- Emiliano Fini – Lavente 2023
- Famiglia Cotarella – Montiano 2022
- Poggio Le Volpi – Roma Rosso Classico Riserva 2022
I vini del Lazio premiati con i 5 Cinque Grappoli Bibenda 2026:
- Amor Vitae – Vita 2020
- Cantina Sant’Andrea – Terracina Moscato Secco Hum 2024
- Casale del Giglio – Radix 2021
- Casale del Giglio – Mater Matuta 2021
- Casale del Giglio – Aphrodisium 2024
- Casale della Ioria – Cesanese del Piglio Superiore Torre del Piano Riserva 2022
- Castel de Paolis – I Quattro Mori 2020
- Colle di Maggio – Lunapigra 2022
- Colle di Maggio – Estia 2022
- Cotarella – Montiano 2022
- Damiano Ciolli – Olevano Romano Cesanese Riserva 2021
- Fontana Candida – Frascati Superiore Luna Mater Riserva 2023
- Formiconi – Cesanese di Affile Capozzano Riserva 2023
- Gabriele Magno – Frascati Superiore Vigneto La Torretta di Valle Marciana Riserva 2023
- Le Rose – Colle dei Marmi 2024
- Marco Carpineti – Extra Brut Kius 2021
- Paolo e Noemia D’Amico – Falesia 2023
- Pileum – Cesanese del Piglio Superiore Pilarocca Riserva 2022
- Poggio Le Volpi – Roma Rosso Classico Riserva 2022
- Poggio Le Volpi – Donnaluce 2024
- San Giovenale – Habemus Etichetta Bianca 2023
- Sergio Mottura – La Torre a Civitella 2023
- Tenuta di Fiorano – Fiorano Rosso 2020
- Tenuta Principe Alberico – Alberico Bianco 2022
- Tenuta Santa Lucia – Morrone 2022
- Vigne del Patrimonio – Aladoro Brut
- Villa Simone – Frascati Superiore Vigneto Filonardi Riserva 2023
- Vini Raimondo – Cybelle 2023



