Fattore Umano e terre di confine… tra Lazio e Campania

Siamo andati in provincia di Caserta per raccontare una nuova realtà vitivinicola, il Fattore Umano che parte dal basso Lazio…

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

E tornammo a riveder calici pieni! Siamo andati in provincia di Caserta per raccontare una nuova realtà vitivinicola, il Fattore Umano. Una realtà che parte dal Basso Lazio…

Partiamo da dove c’eravamo lasciati, la musica. Vinile sul piatto…. Vabbè troppo vintage. Facciamo che ora schiacciate il tasto play su qualsivoglia riproduttore sonoro che avete e mettete “Innocent When you Dream” di Tom Waits ad un volume discreto.

C’è aria di primavera, tempo di rispolverare i calici negli spazi aperti, di sorseggiare e dare lustro a territori non al centro del mainstream vitivinicolo. E scoprire le terre di confine, gronde di sudore di viticoltura di paese, del vino fatto in famiglia per riscaldare anima e cuore negli umidi inverni.

Terra di Lavoro, il confine sconosciuto

Allo scoccare della primavera 2025 dunque si è presentata al pubblico una nuova creatura vitivinicola: Fattore Umano. Terre di confine perché i protagonisti sono abituati a muoversi e a lavorare nelle fasce cosiddette “borderline”. Dove le potenzialità sono sottovalutate e ancora tutte da sgrezzare, dove il talento è messo al servizio della scoperta.

Rocco Toti, Gennaro Reale e Benedetto Leone hanno fatto del vino la loro ragione di vita e Fattore Umano è l’ennesima linea tracciata per iniziare un percorso. Entrambi sono legati a doppio filo da qualche anno, viticoltore ed enologo già insieme sulle alture di Terelle, quel Fra i Monti che raccontammo ormai sei anni fa. Una storia che dobbiamo tenere presente perché da quel progetto nasce l’embrione di Fattore Umano.

Ci troviamo a Roccaromana in provincia di Caserta, pochissimi chilometri in linea d’aria dalla provincia di Frosinone. Ed è proprio qui che nasce questa nuova creatura vitivinicola. Fiano e Piedirosso i protagonisti che crescono in una terra considerata – troppo superficialmente – figlia di un Dio minore, confinante con realtà agricole molto più “nobili”.

L’importanza del Fattore Umano

Ed è proprio qui che parte e si delinea il significato di Fattore Umano, uomo e natura insieme, a braccetto, senza sovrapposizioni. Una scommessa che investe un terroir che non va da solo per la sua strada, ma ha bisogno di attenzioni ed interpretazioni, di essere accompagnato e convinto di poter competere nello stesso sport dei grandi.

Viticoltura umana appunto, artigianale, autentica, zero chimica. Fermentazioni spontanee, tanto studio e pochi fronzoli allo stesso tempo.

Il Fattore Umano è l’intuizione, il coraggio e una piccola dose di follia nel portare nel bicchiere i frutti dei tesori nascosti negli angoli remoti della provincia di Caserta.

Il Metodo Classico e un po’ di basso Lazio

Piedirosso dicevamo, “Chiudi gli Occhi” il nome sulla bottiglia, e “Trattieni il Respiro” il Fiano, libere interpretazioni di due vitigni nobili della Campania ma con divagazioni di profumi molto diverse. La vera sorpresa per il sottoscritto è lo spumante Metodo Classico Rosé, l’essenza a mio avviso di Fattore Umano, l’azzardo vero, il crossover dei terroir, la partenza e il volo. Perché è difficile trovare un metodo classico fatto (anche) con il piedirosso e perché il pinot nero (e qui si ritorna “Fra i Monti”) è coltivato proprio ai 900 metri di Terelle.

Dunque 70% pinot nero di Terelle e 30% piedirosso di Roccaromana. Annata 2021, tiraggio agosto 2022. Sboccatura dicembre 2024, 28 mesi sui lieviti, 10 mesi in anfora.

Un risultato sorprendente, un dosaggio zero di un’eleganza pazzesca, un naso di creme e lieviti, crosta di pane e quel tocco leggero di frutta rossa. Sorso appagante, deciso, una rasoiata in giacca e cravatta.

Una bollicina per due territori

Una bollicina che racconta due territori che oggi vanno a braccetto, poco importa delle regole e delle grandi denominazioni, qui si và sul concreto. Perché interpretare l’annata, il vitigno, il suolo e il clima è a tutti gli effetti un atto umano.

La voce straziata di Tom Waits sfuma in sottofondo, cin cin!

It’s such a sad old feeling
The fields are soft and green
It’s memories that I’m stealing
But you’re innocent when you dream, when you dream
You’re innocent when you dream, when you dream.