La Maison Paul Gaschy ed il paradiso nelle botti dell’Alsazia (Nunc est bibendum)

Una rapida puntata in Alsazia con i suoi mercatini di Natale. Impossibile non riservare una giornata alla visita delle cantine di Colmar: vero paradiso per gli intenditori. In particolare quella della Maison Paul Gaschy con la sua storia ed i suoi vini insuperabili

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

E fu così che dopo un anno di scorribande in giro per le campagne locali, Nunc Est Bibendum approdò in Francia. La terra promessa per ogni amante del vino è stata finalmente conquistata! Quella che segue è la storia affascinante di Hervé Gaschy, un viticoltore tenace ed appassionato e dei suoi meravigliosi vini… Ma andiamo con ordine.

Ho organizzato questo viaggio dalla scorsa primavera, un bel weekend in Alsazia in dolce compagnia per perdersi nella magica atmosfera natalizia di Colmar, cittadina simbolo della regione. Quello che la “mia povera lei” non sapeva è che già avevo preso contatti per fare visita a qualche cantina: siamo sulla Route De Vins D’Alsace, come potevo solo lontanamente pensare di non approfittare dell’occasione?  Infatti non l’ho pensato, nemmeno per un istante!

Il centro abitato di Eguisheim in Alsazia

A soli 5 chilometri da Colmar c’è un villaggio di 1700 anime chiamato Eguisheim, un paesello fiabesco, tetti spioventi sulle caratteristiche case a graticcio, mercatini di Natale e… cantine ogni 5 metri! Proprio così, ci sono cantine in ogni strada e se non ti organizzi per tempo rischi di perderti (nel senso positivo del termine!). 

Sono entrato in contatto con Hervé grazie ad un altro maniaco del vino, Tobias, americano di Cleveland trapiantato in Europa. È una persona determinata ma dal carattere mite e pacato, è stato capace qualche anno fa di portarmi, con la scusa di andare dal fruttivendolo sotto casa, a fare una degustazione di Whisky giapponese alle 10 del mattino… le enoteche parigine sanno essere pericolose!

Tobias mi consiglia di visitare Maison Paul Gaschy: “Marco se vai a Colmar vai da Hervé, ho fatto la vendemmia con loro quest’anno e sono delle ottime persone, very nice guy Hervé!”. Mi fido di Tobias perché in fatto di vini raramente sbaglia, quindi mi faccio organizzare un incontro chez Hervé.

Eguisheim

Entriamo ad Eguisheim e sulla strada d’ingresso al paese già conto 5 cantine… Testa bassa direzione Maison Paul Gaschy che è meglio!

I vigneti della Maison Paul Gaschy

Paul era mio nonno, è lui che ha iniziato tutto. Si trasferì qui ad Eguisheim da un paese vicino, Wettolsheim, nel 1938. Aveva qualche ettaro di terreno vitato e faceva per lo più vino sfuso per i negozianti, ma produceva anche latte ed ortaggi per il sostentamento familiare.

Nel 1964 la prima svolta, raggiunti quasi 4 ettari di vigneto, nonno decise di iniziare a vendere il suo vino in bottiglia, ecco perché la nostra Maison porta ancora il suo nome, le prime bottiglie le fece lui: fu lui il primo della famiglia a passare da produttore a vignaiolo. L’azienda pian piano cresceva e mio padre Bernard, dopo aver studiato enologia a Dijon,  iniziò la costruzione di una vera e propria cantina per dedicare tutti gli sforzi sulla viticoltura”.

Durante gli anni ’80 l’offerta vinicola si espande con le prime bottiglie di Grands Crus Eichberg e Pfersigberg nel 1985, il Crémant d’Alsace nel 1987, il primo Late Harvest nel 1989, il Grand Cru Hengst nel 1993, il Crémant d’Alsace Rosé dal 1994 e una Sélection de Grains Nobles nel 1998.

Hervé

Fu proprio negli anni ’90 che Hervé inizia il suo percorso di studi nel mondo del vino, enologia in Borgogna, marketing, corsi e specializzazioni sulla gestione, formazione completa sullo Champagne… Ma lo studio è stato solo un solco su una strada già pianificata da tempo.

Marco Stanzione con Hervé Gaschy

La prima volta che ho capito che questa sarebbe stata la mia strada avevo 7 anni. Scorazzavo per le vigne, vedevo mio nonno, mio padre…già avevo tutto chiaro nella mia mente. Amo la campagna, amo il vino ed amo la mia terra e non ho mai ne pensato, ne desiderato fare altro. Ecco perché ci ho messo anima e corpo, ecco perché ho approfondito le conoscenze pratiche che ho sempre avuto con lo studio, per capire, per approfondire, per cercare di ottenere risultati sempre migliori”.

Hervé però, oltre ad avere le idee ben chiare (io a 7 anni sognavo di giocare nel Napoli ma ero troppo pigro per correre e mangiavo già tantissimo… per farvi capire) ha una determinazione fuori dal comune. Dopo gli studi ha affiancato suo padre e ha dato una svolta alla metodologia di produzione, con la certificazione BIO ufficiale avvenuta nel 2009.

Vedi Marco, ho studiato tantissimo nel corso degli anni, ma le mie scelte in cantina spesso sono andate in una direzione diversa rispetto alla teoria, ho voluto con forza iniziare il percorso biologico perché ci credo fermamente, credo sia la via maestra per ogni produttore, lavorare bene in vigna, senza chimica”.

Operare in maniera pulita e non invasiva è giusto per me, per la mia terra ma anche per te e la tua, per la mia salute e per la tua. E’ una questione di rispetto ed un modo di lavorare che ci ha portato ottimi risultati e tante soddisfazioni personali, avere gli stessi clienti che da 25 anni vengono anche da lontano a comprare il tuo vino è una sensazione appagante, davvero non ha prezzo, questo mi ripaga di tanti sforzi e mi spinge a continuare in questa direzione con fermezza”.  

I Vini

Una delle bottiglie della Maison Paul Gaschy

L’azienda produce i vini classici Alsaziani: Riesling e Gewurztraminer su tutti, con diverse bottiglie per tipologia: gamma normale, premium, vendemmie tardive, cru, grand cru, a seconda della zona di produzione ma anche del singolo vigneto, una scelta precisa atta ad esaltare le potenzialità  di queste due varietà di uve  a seconda della posizione dei terreni e della metodologia di vinificazione.

Poi ci sono anche altre tipologie come il Sylvaner, Pinot Gris, Pinot Noir e Muscat, oltre allo Chardonnay e il Pinot Blanc per la lavorazione del Crémant D’Alsace.

Insomma una vasta gamma per identificare e raccontare bene il proprio “terroir”, ettaro dopo ettaro. Lascio che sia Hervé a scegliere le bottiglie da assaggiare, si alza e torna con tre bottiglie della selezione premium, aveva ragione Tobias, Hervé is a very nice guy!

Alsace Grand Cru Eichberg Riesling 2013

Riesling, Grand Cru, Alsazia, annata 2013. Potrei fermarmi qui, il resto sarebbero solo chiacchiere. Un vino bianco con alle spalle già 6 anni, ma giovane, giovanissimo nel carattere, nel colore e nel gusto.

Giallo paglierino con lievi riflessi dorati, nemmeno troppo consistente. Naso elegante, lievi sentori di frutta secca lasciano spazio dopo qualche secondo agli agrumi ma anche a fiori bianchi. In bocca, come dicevo prima, è ancora dannatamente giovane e piacevolissimo. Secco, gusto pieno, fresco e sapido, decisa la mineralità e, caratteristica che ho più apprezzato, la persistenza: una caratteristica unica, dopo un minuto avevo ancora tutto al palato.

Vino ideale per essere accostato a piatti di pesce, crostacei, ma quella persistenza regge bene anche pietanze di carne o formaggi non troppo forti.

Alsace Fronemberg Gewurztraminer 2015

La linea Paul Gaschy

Altro grande classico della zona è il Gewurztraminer ed anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un bianco con qualche anno sul groppone. Qui però si sente di più il passare degli anni ma questa caratteristica nella fattispecie è un pregio perché ne esalta le qualità.

Vitigno aromatico per eccellenza, si presenta al calice giallo dorato, al naso predominante la frutta esotica, fiori e spezie, in bocca è avvolgente ed estremamente equilibrato, di buon corpo. Dopo averlo fatto riposare un po’ ed averlo assaggiato di nuovo riemergono anche le caratteristiche tipiche dei vini della zona, fa capolino una certa mineralità e si esalta anche la sapidità, cosa che apprezzo molto in un Gewurztraminer, senza tuttavia perdere i tratti aromatici. D

a abbinare ad un classico della zona come il foie gras, ma regge benissimo anche formaggi di media stagionatura, piatti speziati e dolci a base di cioccolato.

Pinot Noir Cru d’Exception 2011

Hervé che bella sorpresa che mi hai fatto! Nemmeno può immaginare quanto sia felice in questo momento, ci siamo conosciuti da un’oretta, giustamente non può sapere che il Pinot Nero è uno dei miei vini preferiti. Una tipologia di uva che amo, per il suo caratteraccio, per la sua apparenza scorbutica, per il suo aprirsi con calma.

Al Pinot Nero devi dargli tempo, se speri di poter essere soddisfatto al primo sorso sbagli di grosso. Questo Pinot Noir poi, non fa eccezione, annata 2011, rosso rubino con lievi sfaccettature granata, intenso. Al naso di primo acchito si presenta come lo immaginavo, timido e legnoso, dopo qualche minuto si apre e fuoriesce con tutta la sua forza: more, amarena, note affumicate.

Vigneti Paul Gaschy, la vendemmia

In bocca è pieno, succoso, ampio, tannini presenti ma delicati, buona freschezza e decisa la persistenza.  Riemerge dopo un po’ la mineralità, caratteristica che accompagna un po’ tutti i vini Alsaziani, soprattutto quelli della zona. Un rosso eccellente che “sgomita” alla grande con i bianchi che la fanno da padrone e che poco ha da invidiare ai blasonati Pinot Noir della vicina e più famosa Borgogna.

Da abbinare con carni alla griglia, selvaggina o con formaggi dal sapore forte e deciso. Anche se questo Pinot rientra tranquillamente nella mia personale categoria di vini adatti ad essere bevuti senza abbinamento alcuno, apprezzarlo da solo nella sua purezza. 

Noel en Alsace

Questa è la mia prima vera chiacchierata con un vignaiolo d’oltralpe  ma con Hervé, tra inglese maccheronico, francese buttato qua e la e qualche battuta in italiano ci siamo capiti al volo.

Ammiro molto questa tipologia di viticoltori, sono coraggiosi e non hanno paura di osare, provengono da generazioni di esperti in materia ma non campano di rendita col nome acquisito, sperimentano, studiano, progettano e guardano sempre al futuro con la voglia di migliorarsi sempre. Non dimenticando mai il passato, quello di nonno Paul, impresso nel nome e nella visione.

Uno scorcio di Colmar

La visita finisce qui, lasciamo Hervé e ci addentriamo nei mercatini di Natale di Eguisheim, tra scorci fiabeschi, luci di natale, profumi di cannella e Vin Chaud. Il giorno dopo visitiamo anche Riquewihr, una piccola perla medievale la cui estetica ha ispirato le ambientazioni del film Disney La Bella e la Bestia, passeggiamo a lungo per Colmar e nella sua Petite Venice, una Venezia in miniatura per la presenza di piccoli canali che scorrono in mezzo alle case a graticcio.

Nella mia testa le note di Heaven dei The Psychedelic Furs, perché i piccoli angoli di paradiso sono fatti di cose semplici. Stavolta tornare a casa è più dura di quanto pensassi, ma non è un addio, anzi.

A bientôt Alsace, terra magica!