di Walter Bianchi
responsabile provinciale di Libera
associazione anti mafie
L’articolo “Benvenuti a Cassino, succursale criminale di Caserta” scritto dal direttore Alessio Porcu (leggi qui il precedente) seppur rimarcando problematiche ormai incancrenite, ha avuto il merito di (ri)portare all’attenzione dei propri lettori quelle criticità che, in molti fra gli addetti ai lavori, da diversi anni cercano di denunciare e contrastare.
Nella Città Martire, così come nel resto della provincia, da troppo tempo (forse da sempre) si tende a sminuire un fenomeno, dai tipici tratti camorristici, che vi è ben radicato.
I fatti di cronaca, già riportati nel su citato articolo, o altri tralasciati, come il tentativo di apertura della Banca Industriale del Lazio da parte, fra gli altri, dell’avvocato Cipriano Chianese (vicino al clan dei casalesi per gli affari illeciti relativi al traffico di rifiuti), sono utili per avere una prospettiva dalla quale cominciare a inquadrare un fenomeno annoso, ampio e silenziosamente pervasivo, che restituisce un’immagine ben diversa da quella di “isola felice”, con la quale si tende a indicare il cassinate.
Proprio questa visione è la vera fonte di preoccupazione, meritevole di una riflessione profonda e attenta. L’atteggiamento etico ed intellettuale, che senza alcuna remora si può definire di mafiosità, con il quale spesso si interpreta tale fenomeno, negandolo, sminuendolo e colpevolmente tollerandolo (arrivandone in alcuni casi a sfruttarne a le pieghe), è la prima causa che porta ad accettare un sistema clientelare, illegale e di potere ben strutturato.
Problemi come usura, estorsione e traffico di droga (solo per citarne alcuni), potrebbero essere affrontati con ben altra incisività se a monte ci fosse una cosciente e consapevole analisi della realtà. Un simile approccio, oggettivo e realista, avrebbe il merito di sapere ben interpretare la realtà sociale, individuandone le negatività ma anche gli elementi positivi e propositivi, senza essere allarmista o catastrofista.
Corre l’obbligo di stimolare e sollecitare un’azione sociale coesa e convinta, consapevole e inclusiva, fra tutti questi soggetti, superando divisioni, antipatie e protagonismi vari. Occorre ripartire da un “Noi” che sappia condensare la variegata realtà, fatta di buoni propositi e, sovente, di scarsi risultati, per incanalare quelle forze propulsive, delle quali è ricco il territorio, affinché si ottengano mutamenti positivi di tutto il contesto sociale.
Secondo lo spirito che da sempre anima l’azione di Libera, cogliamo l’occasione per ribadire il nostro intento a collaborare con tutte le realtà, istituzionali e sociali, per raggiungere questi obiettivi, affinché si possa, attraverso una partecipazione responsabile e attiva da parte di tutti, valorizzare sempre più il bene comune.