di MAURIZIO CERRONI
già Sindaco di Ceccano
L’affanno in cui versa il PD è evidente alla luce degli esiti del ballottaggio (si è perso in 45 comuni su 95 in cui si votava). Si è assistito alla disfatta di Napoli, alla “caporetto” di Roma e all’espugnazione di Torino. Il PD perde in tutti i quartieri popolari e sono milioni gli elettori che hanno voltato le spalle al PD, votando il M5S o astenendosi. Il M5S, invece, avanza e acquista consenso nelle frange più popolari della comunità.
Un partito, il PD, che nasce nel centro sinistra non può, a Roma, vincere solo nel quartiere Parioli o Piazza di Spagna. Non servono complesse analisi politiche per capire che qualche cosa non ha funzionato. L’attuale PD non rappresenta più il partito delle masse e ha perso il consenso in settori sino ad oggi di riferimento del centro sinistra come il mondo della scuola, del lavoro, dei giovani.
Il PD perde gli elettori di sinistra e riformisti ma non è neanche capace di coinvolgere i moderati. I messaggi del governo non sono riusciti a tranquillizzare la popolazione, ancora vittima della crisi economica. Il PD non riesce più a farsi portatore delle istanze sociali e spesso le lotte interne demotivano gli elettori.
Ci troviamo dinanzi a un partito che, venuto meno ai suoi valori costituenti, è “senza un’anima”.
Spero che questo risultato negativo sia da monito per aprire una seria riflessione all’interno del PD, per tornare a fare politica e ascoltare i tanti bisogni dei cittadini e delle nostre comunità.
Anche il dato provinciale del PD è negativo. Già nelle passate consultazioni amministrative il dato del partito era sfavorevole. Già allora era urgente una riflessione per un cambiamento di rotta nell’azione locale, per dare inizio a una nuova stagione politica nei circoli e nelle diverse comunità locali che si sentono spesso abbandonate.
In queste elezioni amministrative il PD svanisce in tutta la provincia e le sue forze si frantumano nelle tante liste civiche.
Sono tante le sconfitte che fanno male: Frosinone, Ceccano, Pontecorvo e oggi Sora e Cassino.
Tuttavia ancora nessuno ha avuto il coraggio di spiegare il perché di alcune sconfitte e di condurre una analisi seria e veritiera sui fatti politici. Anche in queste ore si assiste al tentativo di fingere che la situazione sia normale e sotto controllo. Si ha quasi la sensazione che qualcuno voglia approfittare della stagione estiva in modo che, tra ferie e selfie, gli elettori dimentichino tutto. Tuttavia, senza il coraggio di intervenire, saranno gli elettori a decretare la fine e dimenticare il PD in provincia. Per di più, il dato provinciale mostra anche la disfatta della coalizione di centro sinistra che, per lungo tempo e con ottimi risultati, aveva ben governato i tanti comuni.
Inoltre, non si tiene abbastanza in considerazione che in provincia il M5S non si afferma in modo forte ma non bisogna sottovalutarlo anche alla luce del prossimo incontro referendario e del voto regionale.
In attesa di una discussione politica vera auspico che il gruppo dirigente del PD sia capace di definire e assumersi le responsabilità politiche. Ne abbiamo tutti bisogno.