Seeweb è uno dei principlai Cloud Computing Provider in Italia. È presente con quattro data center di proprietà, a Milano e Frosinone. Fornisce servizi di alta qualità e unici quanto a tecnologia, scalabilità. Il suo fondatore, Antonio Baldassarra, traccia il profilo di quelli che giudica 'imprenditori veri'
Qualche tempo addietro mentre commentavo la IPO di Docebo e facevo i complimenti a Claudio Erba definendolo un “imprenditore vero” mi scrisse un contatto di Facebook chiedendomi a bruciapelo: “ma cosa intendi con imprenditore vero?“. Gli ho risposto sinteticamente. Poi ho pensato che esporre il mio pensiero sul punto in maniera più argomentata poteva essere utile, quantomeno la prossima volta che me lo chiederanno girerò il link.
Faccio l’imprenditore da tanti anni e ora sono concentrato principalmente su Seeweb ed il gruppo DHH. In precedenza ho fatto tante attività prima nell’elettronica quindi nelle telecomunicazioni e infine nell’informatica fino ad essere folgorato dall’arrivo della rete internet commerciale nei primi anni ’90 che è diventato il mio attuale cimento.
Ho sempre cercato di fare ogni cosa con professionalità e attenzione ai risultati. Ho avuto la fortuna di conoscere tanti imprenditori, bravi, bravissimi, qualche “numero uno” che ha avuto anche un qualche ruolo nella storia del paese, quelli che hanno “fatto la differenza”. Ma anche quelli finti, un po’ di plastica e tantissimi che avevano sbagliato mestiere o forse, semplicemente, non ne avevano trovato uno.
Curiosamente, tranne qualche raro caso, a livello mainstream si celebrano manager e imprenditori che si sono dedicati al loro personal branding più che a creare imprese di successo concentrati sui risultati della propria azienda.
Io ho maturato la mia personale definizione di “imprenditore” che seguo e che applico agli interlocutori che si presentano come tali al fine di dedurne la proprietà di “imprenditore vero”. Ovviamente la cosa non ha né una presunzione scientifica, né accademica, né statistica: è solo la mia personale visione, non casuale ma meditata e affinata negli anni.
E quindi ecco la mia: definizione di “imprenditore vero” attraverso 10 caratteristiche:
- sa ascoltare con attenzione ma si esprime in maniera chiara e diretta senza fronzoli, se fai fatica a capire un imprenditore non è un imprenditore, inutile andare avanti;
- ha una visione forte, chiara e ragionata che sa difendere con forza e convincimento;
- non distingue tra lavoro e tempo per sé: lui ha solo tempo per sé e l’azienda è una appendice di sé;
- è severo con se stesso, ammette anche se non in maniera pubblica i propri errori e li rimedia: comprende il valore della conoscenza;
- cerca di fare al meglio possibile e senza risparmio una data cosa, è maniacale ma essenziale e concreto.
- comprende il valore delle persone chiave, le sa selezionare e le sa difendere. Non teme i collaboratori migliori di lui ma ne è alla continua ricerca, detesta gli yes man;
- ha una focalizzazione massima sugli obiettivi a medio termine sui quali declina la propria strategia che mantiene ben chiara nella mente ma sa che non è immutabile;
- riconosce e coglie le occasioni che possono aiutarlo nella direzione dell’obiettivo, un’occasione a volte merita la rivisitazione di un convincimento;
- sa che il rischio non esiste, è solo un difetto di pianificazione;
- è un convinto e attento quantitativo nelle sue analisi ma è un qualitativo nella gestione delle relazioni.
A queste se ne è aggiunta una undicesima sulla scia dell’esplosione degli “imprenditori startupper” degli ultimi anni:
- partecipa molto raramente alle serate aperitivo variamente organizzate e quando lo fa è per un solo motivo specifico.
Poi ci sono tutte quelle altre cose che “vanno di moda” (empatia, leadership, orientamento alla parità di genere ecc ecc) che sono utili, alcune persino giuste e opportune ma non sostanziali dal mio punto di vista.
Come si dice… that’s all folks e non prendetemi troppo sul serio