Il serpente del Giustizialismo

Il giustizialismo sta avvelenando la democrazia. Colpisce con inchieste e sospetti. Con conseguenze disastrose su individui e sul sistema giuridico. La giustizia deve essere realmente equa.

Lucio Marziale

Idee Controcorrente

Il giustizialismo ormai si avvita su sé stesso, come un serpente impazzito. Una semplice inchiesta penale decide il destino di candidati, parlamentari, ministri e capi di Stato. In tutto il mondo. Non si contano le “decapitazioni” di politici eseguite non più con la ghigliottina ma con un avviso di garanzia o una condanna, anche non definitiva e anche lieve.

A volte basta anche un semplice sospetto, una lettera anonima o un semplice esposto redatto da un avvocato o da un avversario politico o un rivale in affari o in amore. Le scorse elezioni Comunali di Frosinone sono state condizionate: con l’inserimento dei nomi di Mauro Vicano e Giuseppe Patrizi nell’elenco degli impresentabili; il nome del candidato sindaco in pectore del centrosinistra è stato sostituito in corsa, il nome di uno dei candidati più popolari è stato cecchinato. Nei due anni e mezzo successivi, entrambi hanno registrato solo assoluzioni.

La Giustizia deve essere giusta

(Foto: VaticanMedia)

I politici possono sbagliare e sbagliano in molte loro scelte. I magistrati possono sbagliare e sbagliano in molti loro provvedimenti. Tutto dovrebbe essere ricondotto alla ragionevolezza: ma in tempi di mass media lievitati ormai in social media il tritacarne continua a prosperare. Il malcapitato di turno reagisce in modo quasi sempre scomposto o ritenuto tale, e la sua situazione peggiora. Inevitabilmente.

La giustizia deve essere “giusta”, ammoniva Leonardo Sciascia. E già questo ossimoro la dice tutta sulla situazione della giustizia. Non solo in Italia, dove un abominio quale la obbligatorietà dell’azione penale favorisce di per sé la espansione del giustizialismo.

Trump ha dovuto ricandidarsi e vincere le elezioni per non essere condannato a chi sa quale pena. Sarkozy ha il braccialetto elettronico, Boris Johnson ha fatto appena in tempo a defilarsi e in Spagna Sanchez ha rischiato grosso per via della moglie.
Così non va.

I politici fanno leggi sbagliate

L’Aula della Camera dei Deputati a Montecitorio

La giustizia penale non definisce una persona, è solo un aspetto della vita di ciascuno di noi e chiunque in definitiva ne viene sfiorato, oltre a chi ne viene travolto. Sbandierare il certificato penale è atto inutile, e come vediamo precario, visto che chi gettava monetine a Craxi è passato dal Campidoglio a Rebibbia. Il giustizialismo oggi è il male vero e crudele della democrazia, e spesso chi lo coltiva ne resta colpito.

I politici approvano leggi sbagliate, come quella che impone la immediata espulsione degli stranieri ritenuti “pericolosi”: poi si decide la espulsione di un libico, la si rivendica con enfasi dinanzi al Parlamento e intanto si va sotto inchiesta per favoreggiamento e peculato.

Siamo alla farsa, ormai, dove ognuno recita una parte sbagliata.