Il Natale è luce. Seguendola, usciamo da noi stessi e percorriamo una strada nuova. Il pensiero del vescovo Spreafico
Cari lettori, siamo arrivati al Natale, giorno in cui si accendono tante luci, giorno in cui tutti si fanno gli auguri, anche i non cristiani. Abbiamo bisogno di luce. La vita è troppo buia a volte, avvolta dal buio delle preoccupazioni, della malattia, della disoccupazione, di tante sofferenze che ci toccano o che vediamo attorno a noi.
Ho visto tanto buio in quegli operai della Vertenza Frusinate che sono andato a salutare, come ho visto tanta sofferenza nei malati del nostro ospedale e negli anziani di vari istituti spesso soli anche a Natale e che ho visitato in questi giorni.
Il buio crea paura, allontana dagli altri, rende più chiusi ed egoisti, fa pensare solo a sé.
Ma il Natale è luce. Accogliamo questa luce, che per noi cristiani è la luce di Gesù, che viene a darci speranza, che ci vuole aiutare a guardare al futuro con maggiore ottimismo e agli altri con simpatia e bontà, la stessa che Lui ha sempre per noi.
La luce ci fa uscire da noi stessi e ci indica una strada nuova, fatta di amore e bontà. Quando ci facciamo gli auguri, le nostre parole siano un segno di questa bontà, dell’impegno ad accoglierci, a volerci bene, a smettere di pensare male degli altri e di parlare o scrivere contro gli altri.
Il mio augurio e tutti voi vorrebbe essere un piccolo segno di questa luce perché il Signore ci aiuti a vivere nel bene e a compiere il bene. Ne abbiamo tutti bisogno! Grazie a quanti in questi giorni hanno contribuito a rendere bello anche il Natale di chi soffre più di noi.
Auguri a tutti. Buon Natale di pace e armonia a voi, alle vostre famiglie e un augurio anche per un futuro migliore di questa nostra bella terra, che ancora troppo soffre.