
Una riflessione sul significato della festa del papà. L'esempio di San Giuseppe e di tanti padri che non sono avvezzi alle smancerie ma sono capaci di dare la vita per i figli
Se avessi papà, oggi è il ricordo dei padri che ti dimentichi quando ci sono che rammenti forte da far male la testa quando vanno via per la via che la vita finisce. Oggi ricordiamo quel padre che ci disse di no e non capimmo che avrebbe voluto dirci di si.

Oggi sentiamo forte un ricordo di una carezza che arrivò senza essere data. Gli uomini dei miei posti non amano le dolcezze, non seguono il favore sono uomini controcorrente, capaci di distanze siderali eppure li abbracciamo per sempre. I contadini hanno la testa cotta dal sole, le mani seccate dalla fatica eppure spezzano il pane e danno due terzi a noi, il resto a se stessi ma non dimenticano i passeri e il gatto.
I padri intercedono per la vita

Oggi ci ricordiamo, eccolo davanti a voi questo Giuseppe che non capì quasi nulla ma fece il padre. Ecco fece il padre che è difficile, di lui poi non si ha mansione, il padre è una vecchia fotografia che i nipoti dicono: chi è questo vecchio e la risposta è una sola: sei tu in persona. Ecco noi siamo destinati ad una foto per i nostri figli a cui i nipoti potranno la stessa domanda. Duro essere papà, duro sentirsi soli senza il padre.
La preghiera recita: padre nostro che sei nei cieli, prega per noi… Ecco che hanno fatto, che fanno, i padri: intercedono per la vita.
Buon San Giuseppe