I ritratti di Tonino, il re di piazza Navona (di F.Dumano)

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Il Re di Piazza Navona, Tonino: il ritrattista di Arpino che aveva disegnato i volti e le caricature dei grandi attori incontrati a Roma.

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

La location dei ricordi in bianco e nero è sempre quel salotto della piazza, la piazza centrale, dove abbiamo consumato le suole nel nostro camminare. Lui nel mio immaginario  di ragazzina era il re della piazza ma non di quella arpinate, ma di una piazza romana: piazza Navona. In quella piazza lui aveva il suo studio all’ aperto.

 

Un artista di strada, uno che con la sua matita trasformava il tuo volto in una caricatura. Scoperto il suo studio nella piazza romana era un must quando passavi, fermarti e poi si sa ai compaesani si fa sempre uno sconto.

 

Nei traslochi della mia vita ho conservato le mie caricature. La firma è Tonino, il re. Ricordi in bianco e nero, Tonino è uno storico di piazza  Navona. Dopo la regolamentazione per stabilire  chi fosse ”vero artista” per restare in piazza, il Tonino l’ho cercato, ma non l’ ho più trovato. Nel salotto arpinate lui affascinava  con i racconti romani, perché con la sua matita ha fermato volti di attori, di cantanti e quindi raccontava aneddoti, chicche. Difficile poi stabilire il confine tra realtà e leggenda.

 

Arpino  non ha mai avuto un teatro vero e quindi la piazza salotto per molti è stata anche un palcoscenico, dove ”recitare” la vita che scorreva altrove. Di certo un habitué del suo studio romano è stato un mio zio Carlo D’Emilia, un medico  che ha fatto piccoli ruoli nel cinema. In un libro mio zio racconta i suoi piccoli ruoli nel cinema e parla di quest’artista ”arpinate” .

 

Di certo nel salotto arpinate ”il re di piazza Navona” portava colore e calore, ma soprattutto era ”la prova” per molti ragazzini, che esistesse un’ altra vita oltre i confini della piazza. Lui poi dalla sua  aveva ”il fascino del viaggiatore”. Londra, Parigi una moglie bella, che sembrava uscita da una  rivista di moda, una delle ”minigonne mozzafiato” in quel salotto arpinate.

Ricordi in bianco e nero ,in quel palcoscenico arpinate ogni tanto arrivava con altri artisti e trasformava quel salotto con improvvisi spettacoli di arte di strada ,quegli spettacoli ”a cappello” tra giocolieri e mangiafuoco. Ricordi in bianco e nero, quel salotto arpinate diventava un teatro di strada  e restavi intrappolata. La leggenda metropolitana parla anche di una danzatrice del ventre, ma non saprei… di certo anche lui ”ha scritto” la storia in bianco e nero della mia generazione”portando il colre in quel salotto.

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