Il Cristo sofferente sulla croce donata dal fiume

Luciano Duro

Narratore e Sognatore

Luciano Duro
di LUCIANO DURO
Narratore e Sognatore

 

Quando ero bambino, nelle sere d’estate, in un angolo di Piazza Boncompagni c’era sempre, seduta a godere del fresco, dopo un afoso pomeriggio, un’anziana donna che raccontava storie antiche. Non ricordo il suo nome ma ho ancora negli occhi il largo, comodo vestito nero ed il grembiule dello stesso colore, che aveva una tasca dalla quale traeva frutta secca che portava alla bocca tra un racconto e l’altro.

… C’era una volta, anni ed anni or sono, un falegname che percorreva la riva del fiume alla ricerca di qualche tronco d’albero trasportato dalla furia delle correnti nelle piene dell’inverno. In estate quando l’acqua si ritirava, il fiume mostrava a chi era più attento i suoi doni: legno, materiale ferroso, pietre buone per costruzioni, le anguille, i gamberi ed i pesci imprigionati nelle buche scavate dall’impetuoso fluire dell’acqua.

Il falegname notò con soddisfazione il robusto tronco di un grande salice sul ramo del Liri che percorre S.S. Triade, una vera manna dal cielo, il giusto legno per lavori già da tempo commissionati. L’artigiano, che aveva una immensa devozione per il Cristo, incominciò con lo scalpello a togliere la corteccia ma, improvvisamente dal legno, sprizzò sangue vivo. Si inginocchiò e rivolse gli occhi in alto, non infierì più su quel tronco, comprese che un miracolo era avvenuto e che dal dono del fiume, lui così devoto, poteva solo ricavare una Croce. Chiamò a sé un abile artista che modellò, con la carta di antichi messali, una statua di Gesù martire e la depose sulla Croce miracolosa, che già aveva costruito.

Quella coinvolgente rappresentazione del Cristo sofferente la si può venerare ancora oggi nella chiesa di S. Antonio al centro della nostra città. Ma la storia non finisce qui.

Il Cristo fu inizialmente collocato nella chiesa del S.S. Crocifisso, la più antica della città, sita nell’attuale “Vuoto Bellico di Trito”, edificata probabilmente nel 1410. Il tempo corre, trascorsero secoli di storia. il 13 Gennaio 1915, in una fredda mattina, la terra tremò così forte che la popolazione pensò ad un’imminente fine del mondo. Tutto avvenne in 45 secondi, la polvere si alzò, quasi a coprire come un velo pietoso l’immane tragedia, poi lentamente si diradò e si udirono i lamenti, le grida di disperazione e di paura, poi la fuga. Interi isolati del centro storico crollarono, la chiesa del S.S. Crocifisso fu distrutta ma da quell’ammasso di macerie, si ergeva, maestoso, con lo sguardo rivolto al cielo, miracolosamente integro, mai sfiorato da calcinacci, il Cristo Sofferente.

La popolazione si radunò in preghiera sotto la croce quasi a chiedere protezione da quel nemico subdolo e vigliacco che assale all’improvviso e non lascia scampo. La chiesa fu ricostruita così come in origine e riaperta nel 1919.

Ad Isola del Liri le cartiere, i lanifici e i feltrifici avevano ripresero a dar lavoro a migliaia di operai. Ma la Seconda Guerra Mondiale, rappresentò il più grave e terrificante conflitto della storia.

Il 3 Gennaio del 1944 l’urlo straziante della sirena annunciò l’imminente pericolo, i pochi isolani rimasti nel centro corsero a trovar riparo dalle bombe degli aerei. S.S. Triade e quasi l’intero nucleo abitativo fu distrutto. La piccola chiesa, crollò al suolo in un cumulo di mattoni e calcinacci. Alcuni bambini che ignari giocavano nella piazza furono le prime innocenti vittime. Ai più sembrò un miracolo che il Crocifisso, nonostante la violenza del crollo, apparisse al diradarsi della polvere, intatto in tutta la sua maestosità, gli occhi ancora rivolti al cielo, quasi ad implorare perdono per la follia degli uomini.

Il Cristo sofferente, la cui croce fu donata dal fiume, secondo una tradizione popolare, tramandata oralmente nel tempo, fu trasferito nella vicina Chiesa di S. Antonio. Coperto da un panno di velluto rosso, viene scoperto per implorare la grazia in occasione di pubbliche calamità o per supplicare la guarigione di un malato grave. Il secondo sabato di Luglio viene portato in processione lungo le via della città.

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