Quando i giornalisti smettono di essere testimoni, le democrazie iniziano a morire. Al Pentagono decine di reporter hanno riconsegnato i badge: non staranno a guardare in silenzio.
Nel 1989 in piazza Tien an men i manifestanti correvano a cercare i giornalisti: non per riempirli di botte. Al contrario: per fargli vedere cosa stava accadendo e perché lo testimoniassero.
I giornalisti di quella generazione, quelli nati in quel periodo e formatisi nel mito di quei grandi inviati, sapevano che il loro dovere era essenzialmente uno: testimoniare. Con la loro presenza ed il loro racconto.
È per questo che tutte le dittature non vogliono testimoni. Vale per i regimi di destra e di sinistra ed allo stesso modo vale per i regimi che non sono politici: i soldi consentono di comprarsi le persone ed è più facile se, come oggi, sono persone pagate 5 euro ad articolo. E per quelli che mantengono una dignità e non si vendono c’è chi può comprarsi il giornale o divertirsi ad intentare cause milionarie basate sul nulla. Tanto l’avvocato non lo pagano.
Cani da guardia della democrazia

Il primo segnale che una democrazia sta scomparendo è l’affievolimento della sua stampa. I missili, il colpo al cuore, con il quale colpire una democrazia, iniziano a mirare sulla libertà di stampa. Che gli Stati Uniti d’America stiano scivolando verso una cosa che non è democrazia lo dicono tanti elementi. Tra questi, il nuovo regolamento imposto dal Pentagono alla stampa accreditata: per metterle il bavaglio ed anche la benda.
Gli Stati Uniti hanno esportato la democrazia: con quali mezzi e con quali finalità è talvolta discutibile. Ma la Democrazia è nel loro Dna.
È per questo che oggi decine di reporter hanno consegnato i loro badge, lasciando gli uffici del Pentagono con scatoloni pieni di appunti, progetti, effetti personali. Se ne vanno. Lì non c’è democrazia: faranno il loro lavoro ma non da lì.
Un gesto forte, simbolico, ma anche concreto: è il ritiro di chi rifiuta di fare il passacarte del potere.
Perché, piaccia o no, la stampa è il cane da guardia della democraria. E non tutti sono disposti a fare il cane da riporto.
(Foto di copertina © DepositPhotos.com).



