
La democrazia e lo Stato di Diritto hanno bloccato un'altra delle scempiaggini dell'amministrazione Trump. Ha bloccato l'espulsione degli studenti stranieri da Harvard. Perché in democrazia anche il più debole può opporsi al più potente
C’è un giudice a Berlino e ce n’è uno anche a Boston. La prima frase viene attribuita ad un mugnaio prussiano: decise di fare causa all’imperatore che aveva ordinato di abbattere il suo mulino per costruirci una reggia. Tutti cercarono di far capire a quel mugnaio che nessuno in quella provincia gli avrebbe dato retta e si sarebbe opposto al sovrano. Lui rispose preparando le provviste e mettendosi in viaggio per la Capitale dicendo: «Ci sarà pure un giudice a Berlino!» Quel contadino non aveva potere, né denaro, né contatti. Aveva solo una certezza: in uno Stato di diritto, anche l’ultimo dei cittadini può sfidare il più potente, se ha la legge dalla sua parte.
Oggi, quel giudice è a Boston. Si chiama Allison Burroughs. E ha appena bloccato una misura dell’amministrazione Trump che avrebbe espulso migliaia di studenti stranieri dall’università di Harvard, impedendo loro di seguire i corsi anche da remoto. Una decisione improvvisa, arbitraria, politicamente motivata. Ma una giudice ha detto no.
Una penna contro un decreto

Il governo aveva colpito duro. Con un tratto di penna voleva cancellare un quarto della popolazione studentesca di Harvard. Non per motivi sanitari. Non per sicurezza. Ma come rappresaglia. Per punire un’università che si era rifiutata di piegarsi a richieste ideologiche. Harvard ha risposto come il mugnaio: “Ci sarà pure un giudice a Boston”. E c’era.
La giudice Burroughs ha valutato i fatti. Ha ascoltato le ragioni dell’università. E ha riconosciuto il pericolo: un danno «immediato e irrimediabile» all’ateneo, ai suoi studenti, al principio stesso di indipendenza accademica. Ha sospeso tutto. Temporaneamente, per ora. Ma con fermezza.
La legge contro l’arbitrio

Non è solo una questione di Harvard. Non è nemmeno solo una questione di studenti stranieri. È una questione di democrazia. Di bilanciamento dei poteri. Di Stato di diritto. La Casa Bianca può firmare ordini esecutivi, ma non può fare quello che vuole. Ma in democrazia esistono limiti. Esistono giudici. E se l’imperatore sbaglia, in democrazia anche un cittadino può fermarlo. Anche un’università. Anche una singola aula di tribunale.
Questo episodio aggiunge un altro capitolo alla lunga, accesa tensione tra il potere politico e quello giudiziario negli Stati Uniti. Ma dice anche qualcosa di più profondo. Dice che, nonostante tutto, l’idea liberale di giustizia resiste. E che sì, per fortuna, c’è ancora un giudice a Boston.
Senza Ricevuta di Ritorno.