Ciociaria capitale (in)attesa: quando la periferia traccia la rotta

Enrico Coppotelli e Genesio Rocca. Protagonisti, nello stesso giorno, di due successi che rappresentano una rivoluzione. Entrambi scommettono su sviluppo e innovazione, sfidando il pregiudizio sulla Ciociaria, rivelandone l'energia potenziale per contribuire significativamente al progresso nazionale.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Due nomi che raccontano la stessa rivoluzione: uno è quello del Segretario generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli, l’altro è quello dell’imprenditore Genesio Rocca socio di maggioranza di Gemar la società leader mondiale nella produzione di palloncini in lattice naturale.

Due storie diverse, due mondi paralleli – sindacato e impresa – ma un tratto comune: una visione che non si ferma al confine della provincia ma si proietta sullo scenario nazionale: con credibilità, autorevolezza e capacità operativa.

Due uomini, una visione

Enrico Coppotelli

Coppotelli ha spedito oggi gli inviti al convegno che ha organizzato per lunedì. Ha messo attorno a un tavolo l’intera filiera istituzionale del Basso Lazio per parlare di Alta Velocità, sviluppo e infrastrutture: il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, due sottosegretari il Governatore del Lazio ed il Presidente del Consiglio Regionale, due presidenti di Provincia, tre assessori regionali, una ventina di parlamentari, sindaci e stakeholder di mezza Italia centro-meridionale.  (Leggi qui: Coppotelli e il sogno Tav: la Cisl fa sistema).

Un colpo d’organizzazione degno di un Governo ombra. Ha costruito un consenso largo, trasversale e concreto attorno all’idea di una stazione Tav nel cuore industriale di Ferentino-Supino. Ha ridato voce a un territorio troppo a lungo silenziato nei dossier strategici, dimostrando che la Ciociaria non è un pezzo d’Italia da compatire, ma un pezzo d’Italia da ascoltare.

Genesio Rocca

Dall’altro lato, Genesio Rocca: è stato appena eletto presidente di Assogiocattoli, l’organismo che rappresenta le maggiori industrie nazionali del settore. Un’elezione unanime, figlia di un percorso fatto di qualità, internazionalizzazione, sostenibilità e visione. Rocca è partito da Casalvieri – un angolo di mondo incastonato tra montagne e tradizioni – per arrivare a guidare un’industria che esporta in 80 Paesi. E adesso rappresenta l’intero comparto davanti alle istituzioni italiane ed europee. (Leggi qui: Genesio Rocca, l’uomo dei palloncini alla guida del gioco italiano).

Palestra efficace

Se questo non è leadership, cos’altro lo è? Frosinone è laboratorio silenzioso di classe dirigente. Niente fronzoli, tanta sostanza. I quadri che crescono qui hanno il pregio raro di essere stati formati sul campo, tra difficoltà quotidiane, territori marginali, battaglie vere. Quando arrivano nei luoghi che contano, non chiedono permessi: portano soluzioni.

Coppotelli e Rocca ci dicono che è tempo di liberarsi dal cliché della Ciociaria immobile, solo folklore e malinconia agricola. Quella narrazione serve solo a chi ha bisogno di sentirsi superiore. Ma è smentita dai fatti. La provincia di Frosinone oggi è piena di energie – imprenditoriali, sindacali, associative – che possono essere un pezzo fondamentale del motore Italia. Come dimostrano Coppotelli e Rocca.

Senza Ricevuta di Ritorno.