
Al Congresso della Cisl Lazio, la voce di Giulio Pastore, fondatore del sindacato, è stata riprodotta tramite intelligenza artificiale per inaugurare il 75° anniversario della Cisl. Enrico Coppotelli, Segretario Generale, ha sottolineato l'importanza di unire tradizione e innovazione, portando il sindacato dove è più necessario nel mondo moderno.
Nel sindacalismo, le parole contano. Ma oggi, al Congresso della Cisl Lazio, non sono state semplici parole a inaugurare i lavori. È stata una voce. Una voce venuta da lontano — dal 1969, anno della sua scomparsa — ma che ha risuonato forte e chiara nel 2025, davanti a centinaia di delegati. Era la voce di Giulio Pastore, fondatore della Cisl nel 1950, che ha aperto ufficialmente la sessione congressuale grazie all’intelligenza artificiale. Un messaggio potente, non per nostalgia, ma per visione.
La firma inconfondibile

Il Segretario Generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli ha scelto un modo tanto simbolico quanto rivoluzionario per dare il via al congresso del 75° anniversario: far parlare il passato per scuotere il presente e spingere lo sguardo più in là. Il risultato? Un inizio che ha fatto vibrare la sala. Pastore, con la sua voce ricostruita digitalmente, ha rilanciato l’urgenza dell’azione sindacale nei tempi difficili che viviamo. E non sembrava un’eco lontana, ma un appello vivo, bruciante, attualissimo.
Non è stato un esercizio di stile, ma l’ennesima prova di quella che ormai è la cifra sindacale di Coppotelli: unire radici solide a una spinta continua verso l’innovazione. Mentre altri si rifugiano nella retorica degli slogan degli Anni 90, il Segretario sta attrezzando il sindacato per affrontare le sfide concrete della modernità. Parla ai giovani non solo con le parole, ma con strumenti. Cisl recentemente ha regalato visori per la realtà aumentata ai liceali, simbolo di una Cisl che non ha paura di entrare nei linguaggi e nei mondi della nuova generazione. Non è fantascienza: è strategia.
Con una coerenza rara, Coppotelli ha convinto la platea a portare “virtualmente” gli uffici della Cisl sui luoghi di lavoro. Non più sedi lontane e pratiche cartacee, ma tablet tra i macchinari, nei magazzini, tra i banchi di scuola, negli ospedali. L’idea è semplice e rivoluzionaria: se il lavoro cambia, anche il sindacato deve cambiare forma, strumenti, linguaggi. Ed essere dove serve, quando serve.
Visione, non effetto speciale

In un tempo in cui troppi leader sindacali inseguono la cronaca, Coppotelli costruisce futuro. Senza rinnegare un solo millimetro dell’identità della Cisl, ma usandola come leva per andare oltre. Far parlare Pastore oggi non è stato un colpo di teatro: è stata la dichiarazione di un metodo. Si ascolta il fondatore, si interpreta il presente, si progetta l’avvenire.
E proprio mentre la politica spesso inciampa sul domani, il sindacato di Coppotelli lo abbraccia, lo studia, lo sperimenta. In un’epoca di transizione tecnologica, climatica, culturale e sociale, serve questo: radici profonde e strumenti nuovi. Serve coraggio. Serve visione. E oggi, quella visione ha preso voce. Letteralmente.
Senza Ricevuta di Ritorno.