Due sole lettere di differenza. Che spiegano perché oggi c'è ancora un forte clima 'antindustriale' in Ciociaria. Ma ci sono anche segnali del contrario. Che vanno colti
La notizia nuda e cruda, così come l’ha riportata un dispaccio Ansa: Klopman ha annunciato un investimento da 5 milioni di euro per l’installazione di un nuovo sistema di elettrofiltrazione presso il proprio stabilimento di Frosinone. Il progetto punta a ridurre significativamente l’impatto ambientale degli impianti, migliorando al contempo l’efficienza energetica del processo produttivo.
Andando sul concreto: verrà introdotta una tecnologia efficace nel depurare i fumi di scarico della produzione. E poi, attraverso il nuovo impianto, Klopman recupererà l’energia termica dai fumi caldi ed il calore così recuperato verrà utilizzato per riscaldare l’acqua necessaria al processo produttivo.
Un viaggio e due servizi
Leggiamo bene. Un’industria spende 5 milioni per non inquinare. Non è proprio così: spende 5 milioni e così risparmierà circa 3mila kilowattora. E questo porterà a una riduzione del consumo di gas naturale di circa un milione di metri cubi all’anno. Ci sarà una diminuzione complessiva dell’8% delle emissioni di CO2 dell’azienda. Ed al tempo stesso un bell’alleggerimento della bolletta.
Ecco, essere imprenditori è esattamente questo: investire soldi che rientreranno in fretta attraverso i risparmi sull’energia, migliorare al tempo stesso l’ambiente.
Quelli che inquinano, interrano, scaricano di notte nei fiumi, non sono imprenditori. Sono prenditori. Due lettere soltanto e fanno una bella differenza.
Corrado Savoriti, presidente di Unindustria, al suo insediamento si meravigliò del clima antindustriale che c’è sul territorio. Forse è perché abbiamo avuto centinaia di prenditori e pochi imprenditori. È una sfida soprattutto per loro.