Hanno iniziato a colpire i più deboli

In un atto ufficiale tornano le definizioni "idiota” e "imbecille”. a proposito delle persone con deficit cognitivi. Comincia l'attacco ai più debili: lo abbiamo già visto nel '38

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Il documento è ufficiale e con tanto di timbro del Governo: non il nostro per fortuna ma uno del quale è molto amico. Ridefinisce le persone affette da problemi cognitivi e ritardi mentali. 

In quel documento, chi non sa né leggere né scrivere e non è autosufficiente viene classificato idiota; chi riesce solo a “realizzare compiti rudimentali” è un imbecille. E se volete conoscere come vengono definiti coloro che hanno deficit cognitivi andate a pagina 37 della Gazzetta Ufficiale dalla Agenzia Nazionale per la Disabilità argentina. È li che vengono ridefiniti i criteri relativi alla pensione di invalidità non contributiva.

Al tempo stesso, non da noi ma negli Stati Uniti d’America è cominciata la rimozione dai siti federali dei concetti di parità di genere o crisi climatica. Ed è stata annunciata la rimozione dalle Forza Armate per i soldati transgender.

Già visto

Per una volta, siamo avanti: queste porcherie dalle nostre parti le abbiamo fatte nel 1938, licenziando e mettendo sulla strada i cittadini ebrei, colpevoli di credere in uno che doveva ancora arrivare mentre per noi era già arrivato.

Le persone con problemi cognitivi ed i transgender, così come gli ebrei nel ’38, hanno un comune denominatore: sono pochi, sono minoranze. Ed isolarli per colpirli è più comodo.

Noi lo abbiamo già visto. E per nostra formazione e cultura, stiamo con i più deboli, a prescindere dal fatto se ci siano simpatici o antipatici. Questa volta nessuno arriverà dall’altra parte dell’Oceano a dire che non esiste una razza superiore ad un’altra: non ne abbiamo bisogno, lo sappiamo già. 

È per questo che con tutta la forza e l’indignazione possibile, oggi come allora. abbiamo il dovere di dire senza esitazione: non nel mio nome.

Senza Ricevuta di Ritorno