Indicare le regole e poi passarci sopra rischia di essere un pessimo affare. Perché, sulla base dello stesso principio, domani sarà difficile far rispettare le nuove norme
Senza entrare nel merito scientifico della questione: perché quando c’è di mezzo la salute tutto diventa una scelta personale. Curarsi o rinunciare, entrare in sala operatoria o restare sulla sedia a rotelle: non è questione di logica ma di sentirsela.
Su questo non c’è materia di discussione: la pelle è pelle.
Proprio per questo, le cure non sono obbligatorie. Non lo sono state nemmeno quando c’è stato il Covid e – prima della messa a punto dei vaccini – si rischiava di appestare il prossimo, mettendo a serissimo rischio la vita degli anziani e dei più fragili.
Non vuoi vaccinarti? Scelta tua. Ma non puoi fare quello che fanno tutti fino a quando rischi di ucciderli con il tuo alito.
Se tutto diventa una pulcinellata
Se la salute è scelta personale, se il vaccino lo è altrettanto, allora la questione è un’altra.
L’annullamento delle multe a chi era andato in giro rischiando di appestare gli altri è uno dei peggiori segnali che questo Governo, qualunque Governo, potesse dare.
Non per il vaccino. Ma perché se ci sono delle regole valgono per tutti.
Rimangiarsele senza una ragione, oltre a dividere ancora una volta gli italiani tra furbi e fessi, è una solenne pulcinellata. E nei panni del pagliaccio ci finisce lo Stato.