La fumata nera per la De Vizia al Ministero delle Imprese. Rappresenta un segnale pericoloso. E ben conosciuto. Che punta a dividere e colpire con comodo chi è più piccolo
C’è un rischio messo in evidenza dall’incontro avvenuto nelle ore scorse al Ministero delle Imprese in cui discutere del futuro dei lavoratori De Vizia Transfer, che si sono occupati finora delle pulizie industriali nello stabilimento Stellantis Cassino Plant.
L’incontro di queste ore è stato negativo: inutile girarci intorno. È stata offerta la cassa integrazione per cessazione dell’attività. In pratica: le spese del funerale. Nessuna prospettiva.
Situazione ben diversa da quanto accaduto nelle settimane precedenti quando nella stessa sede è stato affrontato il caso Trasnova, la società che si occupa della logistica interna allo stesso stabilimento. In quel caso i contratti sono stati prorogati di un anno e nel frattempo trovatevi una sistemazione.
Tra i due casi c’è una profonda differenza: quando c’è stata la riunione su Trasnova i riflettori dei media nazionali e locali erano accesi, l’azienda doveva dare un segnale di dialogo dopo la ruvidità della stagione Tavares. Ora che la tensione è scesa, l’offerta ai lavoratori De Vizia è stata molto inferiore.
Il rischio è quello di creare operai di Serie A e di Serie B. Situazioni di Serie A e Serie B. È questo ad essere inaccettabile. Come principio: provarono ad introdurlo i grillini una volta arrivati al Governo: si chiama disintermediazione, cioè divido e tratto con ognuno in maniera diversa.
È un rischio perché oggi tocca alla De Vizia. E domani, sulla base dello stesso principio, potrebbe toccare a chiunque.