Infinitamente fragili

Negli ultimi cinquant'anni, i progressi tecnologici hanno rivoluzionato il mondo. Non abbiamo più confini: né sulla terra, né nello spazi né tra gli abissi. Poi un improvviso blackout ci mette di fronte alla realtà

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Viaggiamo su automobili che possono fare mediamente 200 all’ora, quando 50 anni fa una parte dell’Italia si spostava ancora a dorso d’asino. Telefoniamo da un capo all’altro del mondo praticamente senza pagare, con la rete WhatsApp: mentre 50 anni fa per un’interurbana bisognava chiamare il centralino e prenotare.

Abbiamo scavato montagne che ci collegano in pochi minuti su luoghi che cinquant’anni fa potevamo raggiungere solo dopo avere scalato passi e valichi. I nostri treni veloci superano i 300 all’ora: chi ha viaggiato mezzo secolo fa si ricorda le tradotte e le panche in legno della Terza Classe.

Gli aerei ci portano in qualsiasi punto d’Europa ad un costo inferiore a quello che paghiamo per parcheggiare l’auto in aeroporto: prima il viaggio era uno nella vita, spesso quello di nozze e non sempre finiva bene. Ma il marito o la moglie difettosi bisognva tenerseli perché non c’era il divorzio.

Siamo grandi, immensi, scaliamo i limiti umani e fisici. Non abbiamo cinfini né sulla terra, né sullo spazio, nel sul profondo degli abissi.

Vibrazione atmosferica indotta  

Foto: Erik Schepers © Erikschepers.com

Poi però un giorno di aprile, la temperatura cambia in maniera estrema, si innescano oscillazioni anomale nelle linee elettriche: per gli amanti della Fisica si chiama «vibrazione atmosferica indotta».  

In pratica? Si è spento tutto: un massiccio blackout ha colpito l’intera Spagna continentale, il Portogallo e parti del sud della Francia. Le linee telefoniche sono interrotte, il sistema ferroviario si è paralizzato, gli aeroporti a Madrid e Lisbona hanno smesso di volare, le le metropolitane si sono fermate. I semafori hanno smesso di funzionare.

La verità è che siamo infinitamente fragili e basta un soffio di vento per buttare giù le nostre certezze. Per ora solo sulla corrente elettrica. Ma solo per ora.

Senza Ricevuta di Ritorno.