La rivincita delle figlie: il mondo cambia sesso (e prospettiva)

Per secoli essere femmina è stato un destino da nascondere. Oggi è motivo d’orgoglio. Dall’India all’Europa, il vento è cambiato: scienza, politica e cultura riscrivono le regole. E il futuro non è più maschio per forza.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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A lungo, il fiocco rosa da appendere sul portone di casa era un dispiacere da celare con discrezione. Un “sarà per la prossima volta” sussurrato in cucina, tra caffè e sguardi delusi. Perché la donna veniva considerata solo un costo: per la dote da costituire altrimenti nessuno l’avrebbe sposata. E poi perché debole, inadatta alla produzione, al lavoro nei campi, peggio ancora nelle fabbriche.

Chissà perché, nessuno si è mai domandato chi abbia mandato avanti le catene di montaggio e le coltivazioni quando gli uomini erano impegnati a scannarsi sui fronti di guerra.

Foto: Sgt Jeffrey A. Wolfe / 1 CTCS / US National Archives

Oggi, a questa evidenza, se ne sta aggiungendo un’altra: un cambio di paradigma silenzioso e inesorabile. Una rivoluzione genetica più che  culturale e politica.

I segnali già c’erano. In Occidente le figlie femmine sono oggi sempre più desiderate. In Oriente – dove per anni le neonate venivano soppresse – le proporzioni tornano ad essere umane. Perché in India, in Cina, in Vietnam, il “genericidio” – sta perdendo forza. Le ragazze resistono, persino all’Antartide: la spedizione tutta femminile “Ice Maidens” ha completato 1.700 Km di marcia tra neve, vento e ghiaccio, dimostrando che le donne non sono il “sesso debole”. Semmai quello testardo, resistente e, dati Istat alla mano, più longevo.

Ciao cromosoma Y

Foto © Can Stock Photo / Kurhan

Il cromosoma Y, ci spiegano i genetisti, si sta progressivamente consumando. Più breve, più fragile, più soggetto a mutazioni. È una metafora scientifica perfetta: l’antica superiorità maschile si scioglie al sole di un’evidenza biologica. E a chi si ostina a credere che nascere donna sia ancora una sfortuna, risponde la statistica: invecchiando, il mondo diventa sempre più femminile. Letteralmente.

È una nuova grammatica dell’umanità. Più equa, più giusta, più lungimirante. Non si tratta solo di parità di genere. È una questione di qualità del futuro. Ed è un futuro che – con buona pace del cromosoma Y – sorride. Al femminile.

Senza Ricevuta di Ritorno.