
Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha annunciato di essere indagato per corruzione, scegliendo un approccio trasparente e diretto. Invece di vittimismo e di gridare al complotto ribalta lo scenario. E dice che è doveroso l'intervento della magistratura, ben venga. Ed invoca la necessità di un controllo sull’operato pubblico. Condanna invece gli attacchi personali. Mantenendo una dignità rara tra i politici.
C’è una compostezza d’altri tempi nella scelta fatta nel pomeriggio dal sindaco di Cassino, Enzo Salera. Ha scelto la via più difficile ma anche la più alta: quella di metterci la faccia, annunciando pubblicamente di essere stato iscritto nel Registro degli Indagati dalla Procura della Repubblica di Cassino per un’ipotesi di corruzione. (Leggi qui: Salera: «Sono indagato». L’opposizione non azzanna, la maggioranza fa quadrato).
In questi casi molti amministratori pubblici gridano al complotto, alla Giustizia ad orologeria, esprimono la loro indignazione. Enzo Salera invece ha scritto un post sobrio e diretto sulla sua pagina Facebook: nel quale – senza alcun vittimismo né clamore – ha spiegato la sua posizione, ribadendo rispetto per la Giustizia e fiducia nella propria condotta.

Lo ha fatto dicendo: “Non è la prima volta che sono sottoposto ad indagini e probabilmente non sarà neanche l’ultima”. Una frase che non tradisce rassegnazione e nemmeno una difesa di circostanza: ma una lucida, quasi disarmante consapevolezza del ruolo pubblico che ricopre. “Il ruolo che ho mi porta a firmare decine di atti ogni giorno e ad avere contatti con migliaia di persone l’anno: ho sempre ritenuto giusto che l’operato di un amministratore sia sottoposto ai raggi X dalla magistratura”.
Parole che colpiscono per la compostezza e la fermezza, lontane anni luce dal linguaggio spesso urlato della polemica quotidiana. Salera non si trincera dietro il silenzio, né si scaglia contro la magistratura. Al contrario, rivendica la trasparenza come cifra dell’operato di ogni amministratore pubblico e quindi anche di se stesso. Quasi a dire: grazie, controllatemi, se c’è qualche dubbio sono pronto a chiarirlo.
La scelta del sindaco di rendere pubblica la sua posizione ha il valore di un gesto politico e personale forte.

C’è anche spazio per una riflessione più amara, quando Salera condanna gli attacchi di chi – a suo dire – approfitta della vicenda per dare sfogo a rancori personali: “Lo squallore di certi attacchi mediatici provenienti da odiatori seriali […] rimarrà sempre tale”. Anche qui, nessun tono livoroso. Solo il rammarico per un clima che sembra godere delle disgrazie altrui.
Una rara compostezza istituzionale e umana: non solo il sindaco accetta serenamente il vaglio della magistratura, ma lo riconosce come necessario, quasi doveroso. E mentre molti al suo posto avrebbero scelto la strategia del silenzio o del vittimismo giudiziario, Enzo Salera sceglie di parlare con dignità. Con parole che restituiscono l’immagine di un amministratore consapevole del proprio ruolo e rispettoso delle istituzioni. Al di là del merito delle accuse.
Senza Ricevuta di Ritorno.