Le libertà che l’arresto di Cecilia ci ricorda

Ci sono cose che diamo per scontate. Perché ci abbiamo vissuto in mezzo fin dalla nascita. Dimenticando che c'è stato un 'prima' e potrebbe anche esserci un dopo. Come ci ricorda l'arresto in Iran di Cecilia Sala

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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È tutta una questione di anno. La generazione in cui nasci fa la differenza, scava un solco nell’anima nel quale si addensano cose che ti condizioneranno per tutta la vita.

Quelli nati negli Anni 50 ad esempio: sanno tutto della fame, dell’arte di arrangiarsi con nulla e come si costruisce un pallone di pezza. E delle bombe hanno sentito la paura viva raccontata in casa.

Foto © Aerofossile

Chi è nato negli Anni 60 ha vissuto le comodità ed i vizi che la generazione precedente ha solo sognato e quasi per compensazione ha voluto assicurare in abbondanza alla generazione dei figli.

Chi è nato negli Anni 70 ha vissuto la disillusione, la rabbia, gli spari in mezzo alla strada tra ragazzi che credevano con la stessa intensità ma per due bandiere diverse.

Come puoi spiegare a quelli degli Anni 80 che la generazione precedente camminava con l’auto una domenica si ed una no perché c’era l’Austerity e la benzina non bastava per tutti?

Come spieghi alla generazione X iperambientalista, lo sperpero di risorse fatto negli Anni 60: incomprensibile ai loro occhi tanto da sfiorare il criminale.

Le libertà che Cecilia ci ricorda

Cecilia Sala (Foto: Marco Ottico © Imagoeconomica)

L’arresto di Cecilia Sala, giornalista dalla straordinaria preparazione e competenza, riporta tutti al calendario: ricordando che quanto abbiamo oggi non è un diritto acquisito ma conquistato dal sudore e dal sangue buttati dalle generazioni precedenti.

Il lavoro di Cecilia per raccontare quanto sia diverso dal nostro, il mondo teocratico degli Ayatollah qui è meritorio e lì è anti rivoluzionario. Qui è liberatorio per le donne oppresse, lì merita il carcere per chi racconta.

È quella libertà che viene da lontano che dobbiamo tenerci stretta: non la libertà di fare quello che ci pare, ma la consapevolezza che non è gratis. E dietro la libertà di scrivere, raccontare, distinguere, contestare, c’è stato tanto sacrificio. Prima. 

Senza Ricevuta di Ritorno