Non è mai colpa di Hal

Il caso della prof che si era vista scavalcare in graduatoria per le cattedre da un computer 'impazzito'. Si può anche dire. ma sarebbe un alibi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Ci sono cose di fronte alle quali bisogna essere svegli e pronti a dire subito No. Perché ce le dicono come se fossero cose normali e noi, distratti da migliaia di fatti, rischiamo di farle passare per tali.

Questa su giornali di oggi è davvero inaccettabile. “Scuola, prof risarcita per l’algoritmo impazzito. Era stata scavalcata da colleghi con punteggi inferiori”

È la storia della professoressa Federica Cincotti, anni 30, scavalcata in graduatoria da colleghi con punteggi più bassi del suo a causa dell’algoritmo per l’assegnazione delle cattedre nel 2023. La Corte d’Appello le ha riconosciuto 12 punti in più e 10mila euro di risarcimento.

Il No deve essere forte e chiaro. Non ai 12 punti ed al risarcimento ma alla possibilità che un algoritmo sia impazzito. La macchina non impazzisce: è programmata male. Non è una situazione come quella di Hal 9000 nel film di Kubrick 2001 Odissea nello Spazio.

Non è colpa di Hal

Frame dal film ‘2001 Odissea nello Spazio’

Hal 9000 un’intelligenza artificiale avanzata che gestisce l’astronave, sviluppa un conflitto interiore quando si rende conto che gli astronauti sospettano un suo errore. Per preservare la missione, HAL decide di eliminare l’equipaggio.

Non siamo in viaggio su Giove, non siamo davanti ad Intelligenza Artificiale ma solo ad una sequenza ordinata di istruzioni che permette di risolvere un problema o eseguire un compito in modo sistematico. Quell’algoritmo non è impazzito: era solo scritto male oppure qualcuno lo ha forzato. 

Dobbiamo dire No perché altrimenti passa il principio che si possa dare la responsabilità ad una macchina. Si può: ma è un alibi. La realtà è che anche con le macchine possono dare risultati errati: ma l’errore glielo abbiamo fatto commettere noi.

Senza Ricevuta di Ritorno