Oltre il campanile: i sindaci ciociari della nuova stagione guardano in Europa

Cosasignifica l'operazione che oggi ha unito dieci sindaci della provincia di Frosinone per firmare un accordo politico con cui creare l'Area Vasta, superando interessi locali. Rappresenta una nuova era amministrativa, volta a unire le risorse e affrontare le sfide europee con visione e responsabilità.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Non è solo una firma, non è solo una convenzione. Quella siglata nell’aula consiliare del Comune di Frosinone tra dieci sindaci della provincia è una scelta politica chiara, coraggiosa e rara: mettere da parte i piccoli egoismi locali per costruire una visione collettiva.

Nasce così l’Area Vasta e con lei una nuova stagione amministrativa che guarda al futuro con uno sguardo finalmente più largo del proprio campanile.

Foto: Geneviève Engel © EU Press Service

Per anni ci siamo raccontati che il vero freno allo sviluppo del nostro territorio ciociaro era la frammentazione. Ogni Comune pensava per sé, ogni sindaco combatteva per il suo piccolo orto elettorale. E intanto, i fondi europei passavano accanto, le opportunità venivano intercettate da altri territori più organizzati e la provincia di Frosinone restava ferma, spesso ai margini. Ora, invece, i sindaci hanno fatto quello che troppo a lungo sembrava impossibile: hanno fatto squadra.

Non è retorica. È realtà. Alatri, Arnara, Ferentino, Morolo, Patrica, Pofi, Supino, Torrice, Veroli e naturalmente Frosinone – capofila dell’iniziativa – hanno scelto di condividere funzioni, strategie e risorse, costruendo una rete amministrativa in grado di affrontare le sfide europee e internazionali con strumenti adeguati. E lo hanno fatto non per omologarsi, ma per rafforzare le singole identità dentro un progetto comune.

È la politica che cambia passo. È l’amministrazione che torna ad avere visione. Ed è la dimostrazione che la vera leadership non è gridare più forte, ma unire più persone. In questo senso, i sindaci che hanno firmato l’accordo per l’Area Vasta meritano un riconoscimento trasversale: hanno mostrato lungimiranza, senso istituzionale ed una responsabilità non scontata verso le generazioni future.

Certo, il difficile viene ora. Servirà coerenza, continuità, capacità tecnica e politica per far funzionare questo modello. Ma l’atto fondativo è stato compiuto, e non è cosa da poco. E se questa è la direzione, allora vale la pena seguirli. Perché oltre il campanile c’è l’Europa. E forse, anche un po’ di futuro.

Senza Ricevuta di Ritorno.