
Il ministro annuncia le nuove linee guida della scuola. Su alcune giudicherà il tempo, su altre la fuffa è evidente. Ma c'è un concetto su tutti che non può essere accettato
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato le riforme che riguarderanno la scuola italiana. Torna il Latino alle Medie anche se non sarà obbligatorio. Si tornerà ad imparare a memoria le poesie alle Elementari. Sparirà la Geostoria e si tornerà a studiare separatamente la Storia e la Geografia: con una particolare attenzione alle radici delle civiltà occidentali.
Sul piano ideologico è un ritorno alla passato: alla scuola di 50 anni fa. Ma sul piano pratico devono essere i fatti a parlare. E dicono cose concrete.
Un po’ di realismo

C’è un’intera generazione che ha deficit di concentrazione e di memoria: gli esperti dicono sia determinata dall’uso dei telefonini e quindi esercitare la memoria con le noiosissime poesie sarà una rottura di scatole ma assicurano sia utile. Vedremo cosa diranno tra qualche anno i fatti.
Sul Latino è lecito essere perplessi: non siamo capaci di imparare l’italiano aggiustando quello che parliamo tutti i giorni, figuriamoci se impareremo le radici dell’italiano.
Sulla Storia, il ministro dice che dovrà essere “libera da sovrastrutture ideologiche”. Sul che ha ragione il professor Paolo Carnevale: secondo il quale la storia non è (solo) un elenco di date e battaglie, ma analisi, valutazione, ritratto.
Il valore del confronto

Un personaggio può essere grandioso e tragico (Tacito lo ha detto molto meglio). Dire che non devono esserci sovrastrutture ideologiche significa dire che la storia deve essere, in qualche modo oggettiva. Ma l’oggettività non esiste. Esistono lo studio, l’approfondimento, il confronto, la conferma (o la confutazione) delle tesi. E ognuno, sulla base delle sue convinzioni e delle cose che ha letto si fa la propria idea.
Non è vero che debba essercene una sola: è legittimo che di opinioni sui fatti della storia ce ne siano tanti. Per alcuni Mussolini fu uno statista, per altri fu la più grande catastrofe. Non esiste una verità: ma modi diversi di vedere dati, situazioni e fonti storiche. Questa è civiltà.
Altrimenti restano le date e le battaglie. Messa così sembra un ritorno a Gentile. Sul che è legittimo avere dei dubbi.