
Il risultato elettorale a Ceccano segna una svolta generazionale, con l'elezione di Andrea Querqui e una lista giovanile a sostegno. I cittadini hanno scelto di rinnovare la politica, premiando i giovani e cercando un cambiamento significativo e autentico.
Più che un risultato elettorale, quello uscito dalle urne a Ceccano è un risultato generazionale. Un segnale forte, chiaro, a tratti clamoroso. I cittadini hanno voltato pagina, e lo hanno fatto in due direzioni: via il centrodestra dopo 9 anni di governo, dentro il centrosinistra unito da Andrea Querqui. Ma soprattutto: dentro un’intera nuova generazione di protagonisti.
A certificare il cambio d’epoca sono due numeri, due nomi e un movimento. Nel campo progressista, se Andrea Querqui ha stravinto al primo turno — superando il 50% — è merito anche di una generazione di ragazzi, quelli del movimento giovanile Progresso Fabraterno, che hanno dato vita ad una lista civica dall’età media di 26 anni.

In genere è riempitura di lista. A Ceccano invece i ragazzi hanno portato una marea di consenso che ne ha fatto la terza lista più votata. Nessuno se lo aspettava. Tranne chi li ha visti crescere politicamente sul campo.
Una rivoluzione gentile, che ricorda da vicino il percorso che anni fa lanciò Riccardo Del Brocco nel centrodestra giovanile di Alleanza Nazionale. Ieri Del Brocco è stato quello che ha salvato la faccia al centrodestra, la sua lista civica ha preso quasi il doppio di Fratelli d’Italia ed è addirittura la prima dello schieramento.

La verità è che i ceccanesi hanno deciso di scommettere sui giovani. A destra ed a sinistra. Gli hanno dato fiducia, li hanno premiati, hanno detto sì a un’idea diversa di città. È stato un voto contro il cinismo, contro il riciclo, contro l’inerzia.
Non è solo cambiato il colore della politica a Ceccano. È cambiato il volto, il tono, l’età media. Si è acceso un futuro nuovo. E stavolta, non è solo uno slogan da campagna elettorale.
Senza ricevuta di ritorno.