Molti di quelli che ce l'hanno fatta, sono arrivati inseguendo un sogno. Mentre tutti li prendevano per matti.Anche 46 anni fa...
Non bisogna avere paura di inseguire i propri sogni. Non è comodo, non è agevole, comporta spesso tante rinunce e scomodità. Ma immaginate per un attimo Marco Polo: se fosse rimasto nella comodità della casa di famiglia a Venezia non avrebbe mai scoperto la Via della Seta, il Katai, il Gran Kan.
Provate ad immaginare Cristoforo Colombo che se ne rimane seduto a farsi la mezza birra con gli amici del bar a Genova, alla faccia di quelli che gli hanno detto che è scemo perché la Via per le Indie non esiste.
Lui invece si mise di buzzo buono e convinse la regina Isabella di Spagna a dargli tre barche piene di brutti ceffi e galeotti. E con loro, sulla rotta del sogni, scoprì le Americhe.
E se non siete ancora convinti, pensate a San Francesco: andò dal Papa e gli disse che voleva fare un ordine con il quale riformare la chiesa. Matto: da poco avevano tagliato la testa ai Catari che volevano fare la stessa cosa. Il Papa lo mandò a quel paese: anzi, come usava all’epoca, lo mandò a stare con i porci.
E lui si infilò dentro un porcile e si mise a predicare ai maiali. Per una settimana, fino a quando la cosa non venne riferita al papa. Il quale capì che quel ragazzo davvero voleva riformare la Chiesa ma non per rovesciarlo come i Catari bensì stando dalla sua parte. E riconobbe il suo Ordine.
Francesco ebbe il suo sogno, come Colombo e Marco Polo. Fece la stessa cosa 46 anni fa un signore chiamato Mario Magnapera: rientrato dall’Australia, dove aveva visto i drive in e la tv via cavo. E si mise in testa di realizzarli anche in provincia di Frosinone.
Cercò soci, lo presero per matto. Andò avanti da solo, insieme ai figli ed un altro gruppetto per nulla convenzionale. Scalando le montagne, installando i ripetitori, inventando trasmissioni, plasmando personaggi. Compreso quelli che oggi da qui hanno il privilegio di parlarvi.
Esattamente oggi, 46 anni fa, Mario accendeva il suo sogno: si chiamava Teleuniverso. Grazie Mario.