
Non c'era la Democrazia, non c'era la difesa dell'Europa. Dietro alla guerra in Ucraina c'erano solo le terre rare. E ora Trump ha presentato il conto. Non considerando che noi siamo diversi.
Cambierà tutto, cambierà in fretta. E non sappiamo come. Aggrappati alle nostre comodità fingiamo di non capire che dopo quasi ottant’anni gli Stati Uniti d’America ci hanno voltato le spalle. O, se preferite, hanno gettato la maschera.
Gli esportatori di democrazia, i liberatori, ci hanno detto con chiarezza che puntavano ai nostri soldi. E non ad altro. Dietro la guerra in Ucraina c’erano le pregiatissime terre rare: e poco conta se volevamo averle in cambio di un patto per la ricostruzione una volta finita la guerra oppure pretenderle adesso come saldo per le armi anticipate.
Donald Trump ha mostrato il volto più becero di questa storia. I soldi sono al centro di tutto. E siccome il mercato europeo non è più fondamentale per l’economia americana ci ha appena detto di arrangiarci.
Ora assume un significato chiaro quanto ha detto l’altro giorno Mario Draghi “When you ask me what is better to do now, I say I’ve no idea, but do something”: quando mi chiedete cosa sia meglio fare ora vi rispondo non ne ho idea ma fate qualcosa.
Incapaci di fare

Il problema è che non sappiamo cosa fare, che siamo divisi e che per decenni abbiamo perso tempo: senza mai pensare ad una vera unione Europea ma continuando a pensare ai nostri piccoli interessi di Paese. Esattamente quello che stanno facendo adesso gli americani.
Ma c’è una differenza tra noi e loro. Noi non siamo nati da un genocidio, regalando whisky ai nativi indiani e sparando a chi non beveva: due modi comunque per eliminarli. Noi siamo la civiltà Occidentale, Aristotele è nei nostri modi di pensare. E fino a quando saremo capaci di capirlo, il lume della civiltà splenderà sull’Occidente.
Il problema è che in troppi non sanno chi fosse Aristotele e cosa fecero gli amanuensi di Montecassino per farlo entrare ne futuro. Nonostante le bombe. Americane pure quelle.