
Non porgono più l'altra guancia. I pediatri italiani hanno iniziato a contrastare le minacce legali. Denunciando a loro volta. Perché garantire le cure essenziali ai neonati senza paura è un dovere.
Per anni sono stati costretti a difendersi. Dai pazienti, dai genitori, dagli avvocati con la cartucciera piena di querele. Per anni i camici bianchi hanno vissuto nell’incubo della “medicina difensiva”: quella che impone di prescrivere esami inutili, cure inutili, perfino ricoveri inutili, per un unico e concreto scopo: evitare la denuncia.
Ora il vento è cambiato: il mondo medico ha smesso di porgere l’altra guancia. È scattata la reazione. I pediatri hanno deciso di passare al contrattacco di fronte alle cosiddette Diffide Culla – cioè diktat firmati da un’avvocatessa di Mantova che minaccia azioni legali fino a 100mila euro contro medici e ospedali se azzardano a mettere una mascherina alla madre o somministrare un vaccino al neonato senza consenso scritto.
Non porgiamo l’altra guancia

Le società scientifiche di neonatologia e pediatria non solo si sono dissociate, ma hanno fatto quello che molti speravano da tempo: hanno preso carta, penna e avvocato. E denunciato. Sette procure, da Torino a Roma, sono ora chiamate a verificare se in quelle diffide si configuri l’esercizio abusivo della professione medica, la truffa, il procurato allarme e pure la diffusione di notizie false e tendenziose.
Perché in quel lungo rosario di “no” (niente vitamina K, niente tamponi, niente monoclonali) c’è un dettaglio che sfugge ai cultori del fai-da-te giuridico-sanitario: la vita dei neonati è una cosa seria. E le cure non sono un optional da rifiutare per principio, o peggio, per moda.

Le società mediche, per una volta, hanno fatto squadra. Non per ideologia, ma per dovere. Perché accettare passivamente questo clima di diffidenza permanente, in cui il medico viene trattato come potenziale carnefice, significa minare l’intero sistema sanitario. E perché quando la scienza tace per paura di una diffida, a parlare è il caos.
Questa volta, invece, la medicina ha scelto di curarsi da sola. Con una terapia semplice: la dignità.
Senza Ricevuta di Ritorno.
(Foto di copertina © DepositPhotos.com).