Se l’algoritmo guarda dal buco della serratura lo Spirito santo

Quando l’algoritmo guarda lo Spirito Santo: il Conclave secondo Bocconi. Che con uno studio sulle reti aveva previsto il nome del cardinale Prevost come prossimo Papa

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Nel secolare mistero del Conclave, dove un tempo si diceva che fosse lo Spirito Santo a guidare la mano dei cardinali, oggi c’è anche lui: l’algoritmo. E, a quanto pare, ci ha preso. Robert Francis Prevost, diventato Leone XIV, non è stato solo un nome ispirato, ma anche il candidato perfetto… per un modello di analisi delle reti sociali.

Lo studio “Nella rete del Conclave”, firmato da Giuseppe Soda della Bocconi insieme ad Alessandro Iorio e Leonardo Rizzo, ha dimostrato che la scienza dei dati può penetrare anche nei santuari del potere più impenetrabili. Lì dove si pensava regnassero solo preghiera, discernimento e un pizzico di intrigo vaticano, si scopre che si può anche calcolare. Con indicatori di status, centralità e capacità di costruzione di coalizioni.

L’algoritmo che prevede il Papa

Il risultato? Un algoritmo ha “indovinato” il Papa. Ma non chiamatelo miracolo. Soda lo dice chiaramente: niente magia, solo teoria solida, metodo e una spruzzata di fortuna. E magari anche un Papa – Francesco – che in dieci anni ha riorganizzato la Chiesa come se fosse una holding globale, accentuando logiche di visibilità e connessione.

Così, per l’algoritmo, Robert Francis Prevost – americano, ben connesso, stimato e inserito nei punti nevralgici del sistema ecclesiastico – è diventato Leone XIV non per grazia ricevuta, ma perché nella “mappa” della Chiesa risultava il nodo più centrale. Non solo popolare, ma popolare tra i popolari: un influencer della fede.

E poi c’è il caso Tangle, altro nome “azzeccato” dall’algoritmo, riconosciuto come il miglior costruttore di coalizioni. Anche lui è finito sotto i riflettori per aver, secondo le ricostruzioni, guidato decisivamente i voti verso Prevost. Insomma, la rete ha funzionato. In tutti i sensi.

Fidarsi della scienza

(Foto: vpnsrus)

Questo studio apre una riflessione non da poco: se la scienza dei dati riesce a prevedere l’esito di un Conclave – uno degli eventi più criptici e spiritualizzati del mondo – forse dovremmo fidarci un po’ di più della razionalità, delle teorie, delle evidenze. E un po’ meno del “sentito dire”. Smettendo di mettere in discussione la scienza: sui vaccini, sul clima, sull’economia.

Ci piace pensare che la scienza sia arrivata a guardare, dal buco della serratura lo Spirito Santo all’opera. Perché è impensabile che lo Spirito si muova sull’onda di un’equazione. Semmai le crea.

Senza Ricevuta di Ritorno.