La Federbasket rovescia la realtà e chiede alle società di pagare le tasse

Dopo lo stop ai campionati per l'emergenza-coronavirus, arriva la doccia fredda per i club che dovranno saldare i versamenti-Fip entro il 27 maggio. La rabbia della BPC Virtus Cassino pronta ad assumere una posizione forte contro una decisione che lascia perplessi. Il presidente Leonardo Manzari si dice amareggiato e sul profilo facebook scrive: "Ma era finito o no? Ma la stagione era conclusa o no? Le beffe non finiscono mai...". In rivolta anche le società che militano nei tornei regionali.

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Una storia che rovescia la realtà. Una storia di ordinaria burocrazia.  Una storia che sa di beffa. Una storia che lascia l’amaro in bocca. Diciamola tutta: una brutta storia. Una storia ai tempi del coronavirus. Arriva dal mondo del basket, uno dei principali sport nazionali che muove oltre 300 mila  tesserati e quasi 10 milioni di appassionati. La Federazione, guidata da Gianni Petrucci, già presidente del Coni, il 2 aprile aveva chiuso i campionati nazionali a causa dell’emergenza-covid dopo avere fatto lo stesso qualche giorno prima (il 26 marzo) con i tornei regionali. Una decisione, a detta di molti, saggia e coerente con quanto sta accadendo nel Paese. Ma nel frattempo la Fip cosa fa? Chiede alle società di versare la quinta rata delle tasse federali a titolo di saldo di ogni posta debitoria come se non fosse successo nulla. Come se la stagione dovesse terminare regolarmente.

Basket Virtus Cassino Foto © Generoso Struzziero

Una decisione a dir poco discutibile che ha spiazzato i club in ginocchio dopo lo stop dell’attività. Una richiesta che stride con il grido di dolore che si è levato dallo sport dilettantistico che rischia un forte ridimensionamento. Con tanti club che dovranno gettare la spugna.   

L’obolo tra l’altro dovrà essere pagato presto, entro il 27 maggio. Altrimenti scatteranno 3 punti di penalizzazione in caso di ritardo (fino al 3 giugno) o addirittura l’esclusione dal prossimo campionato se la tassa non sarà versata. Una scadenza dunque stringente se si considera che l’Agenzia delle Entrate ha concesso più tempo per le tasse statali.

La beffa dei 4 milioni

Gianni Petrucci, presidente della Federazione Basket Foto © Alessandro Paris / Imagoeconomica

Eppure la Federbasket per fronteggiare l’emergenza-coronavirus ha costituito un fondo di 4 milioni che servirà per coprire affiliazione, iscrizione al prossimo campionato, abbinamento e tesseramento degli allenatori e degli atleti tra i 5 e 20 anni. Un sostegno che poteva avere un senso.

Ed invece la richiesta del pagamento della quinta rata rende quasi inutile lo stanziamento federale.

Insomma un’autentica beffa. Molti club saranno costretti a chiudere baracca e burattini soprattutto se le somme richieste saranno quelle dovute (30-40 mila euro per la serie A2; poco più di un terzo in B).  Non era più semplice azzerare le tasse relative alla stagione andata in archivio con i 4 milioni? Già troppo semplice.

La rabbia della BPC Virtus Cassino

Il presidente della Virtus Cassino Leonardo Manzari

Il presidente rossoblu Leonardo Manzari è sconcertato. Il suo club (milita in serie B) dovrebbe pagare 13 mila euro per un campionato che non è neppure finito.

La società cassinate ha una posizione forte sulla vicenda che ritiene surreale in un periodo in cui le associazioni sportive dovrebbero essere aiutate e tutelate perché contribuiscono alla crescita del tessuto sociale. E il breve post scritto sulla pagina facebook a commento di un articolo sulla querelle la dice lunga: “Ma era finito o no? Ma la stagione era conclusa o no? Le beffe non finiscono mai…“. 

L’amarezza del presidente Manzari e della dirigenza  è tanta. Si sarebbero aspettati una sensibilità diversa in questo momento così difficile. Un segnale forte di vicinanza da parte delle istituzioni sportive nei confronti di quelle società come la Virtus che hanno sempre rispettato gli impegni. Che hanno progetti e idee portate avanti con passione ed enormi sacrifici. In pochi anni i rossoblu hanno bruciato le tappe toccando persino il palcoscenico della serie A2.

Subito dopo la sospensione del campionato Manzari in una lettera aveva voluto ringraziare sponsor, atleti, tecnici, dirigenti, tifosi e soprattutto aveva lanciato un messaggio di fiducia per il futuro: “La voglia e l’amore per la Virtus non verranno mai meno“. Quasi a voler dire: noi non molliamo.

Ora questa famigerata quinta rata che spegne l’entusiasmo e pone diversi interrogativi. 

Anche il basket regionale in rivolta

Foto © Markus Spiske / Pexels

Sul piede di guerra le società che giocano nei campionati laziali. Le 15 squadre della serie C Gold hanno sottoscritto un documento nel quale contestano la richiesta del pagamento delle tasse federali e chiedono un intervento più concreto da parte della Fip.

Insomma servono contributi diretti ed iniziative ad ampio respiro per cercare di salvare il movimento bloccato dall’emergenza coronavirus. Mentre il fondo di 4 milioni viene ritenuto insufficiente. Sulla stessa lunghezza d’onda 18 società della C Silver tra le quali le ciociare Veroli, Basket Cassino, Scuba Frosinone, Anagni e Ferentino.

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