Bohinen, il “vichingo” del Frosinone all’arrembaggio della salvezza

Il norvegese ha cambiato volto al centrocampo giallazzurro e non solo. Contro lo Spezia sono arrivati anche i gol a conferma del grande valore del giocatore prelevato in prestito dal Genoa. I segreti di Emil: dal papà-ex calciatore in Inghilterra al suo scopritore Sabatini

Alessandro Salines

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“Anche le briciole sono pane”, recita un famoso proverbio norvegese. Ed è un po’ la filosofia di Emil Bohinen che gioca con grande costanza, non spreca un pallone ed alcuni sa trasformarli in gemme preziose come ha fatto venerdì contro lo Spezia. Firmando una doppietta che ha regalato al Frosinone 1 punto pesante e poteva valere pure la vittoria.

Il centrocampista norvegese si sta rivelando uno dei pilastri e pure bomber della squadra di Paolo Bianco. Tra i protagonisti principali della rincorsa-salvezza dei giallazzurri che si sono arrampicati dal penultimo al 13° posto e sono vicini al traguardo. Bohinen ha letteralmente cambiato faccia al centrocampo del Frosinone che per metà campionato ha sofferto e probabilmente è stato uno dei motivi della crisi.

Rinforzo decisivo

Paolo Bianco

Bohinen, classe 1999, è arrivato al Frosinone nell’ultimo giorno del mercato invernale. In prestito dal Genoa dove ha trovato pochissimo spazio (4 presenze tra Serie A e Coppa Italia) nella prima parte della stagione. “Ho scelto Frosinone perché è un club ambizioso ed importante come ha dimostrato in questi anni”, ha sottolineato il giorno della presentazione allo “Stirpe”. Il “vichingo”, nato a Derby in Inghilterra, si è preso subito le chiavi del centrocampo giallazzurro diventando una colonna e contribuendo non poco alla crescita della squadra. “Sono contento di quest’esperienza sia per il lavoro giornaliero con il mister che per i compagni davvvero eccezionali. Siamo una squadra molto forte”, ha detto Emil.

Guido Angelozzi

Un play moderno che ha dimostrato grande visione di gioco, forza fisica ed una preziosa capacità di coniugare le due fasi. E sabato contro lo Spezia ha finalmente rivelato le sue doti realizzative (colpo di testa e splendido tiro da fuori area, primi gol italiani). Anche col cambio del tecnico (da Greco a Bianco) e di modulo (dal 3-5-2 al 4-3-3) è rimasto centrale, un elemento chiave. Per lui 8 partite sempre da titolare. Ha saltato solo 2 partite a causa di un infortunio alla spalla: con senso di responsabilità e spirito di corpo ha scelto di stringere i denti e non di operarsi per non lasciare la squadra in una fase a dir poco delicata. Insomma un innesto importante e decisivo da parte del direttore Guido Angelozzi che lo ha voluto fortemente.

Buon sangue non mente

Emil Bohinen è figlio d’arte. Il papà Lars è stato un ottimo centrocampista che si è affermato in Inghilterra dal 1993 al 2001 nelle file del Nottigham Forrest, del Blackburn con Alan Shaerer e del Derby (dove è nato Emil). Bohinen senior è stato nazionale norvegese e salì agli onori della cronaca rifiutando la convocazione per un’amichevole con la Francia in segno di protesta contro i test nucleari dei transalpini nel Pacifico. Oggi a 55 anni allena lo Jerv, club di prima divisione norvegese.

Bohinen con Vural e Marchizza

Lars ha trasmesso la passione per il calcio al figlio che ha iniziato nelle giovanili dello Stabaek, formazione fondata nel 1912 a Baerum, città nella Norvegia del sud. In patria 4 stagioni nella massima serie, le nazionali giovanili. Poi nel 2021 il passaggio al Cska Mosca. In Russia non sfonda ma poco male. La svolta arriva comunque nel gennaio del 2022 grazie a Walter Sabatini, formidabile talent scout che lo porta in Italia alla Salernitana. Due campionati e mezzo in Serie A, 2 storiche salvezze. Poi il trasferimento al Genoa e a febbraio scorso l’approdo al Frosinone dove sta scrivendo un’altra bella pagina della sua carriera.

Elemento chiave

Bohinen festeggiato dai compagni (Foto © Mario Salati)

A 4 turni dalla fine e con la salvezza ancora da timbrare, Bohinen sarà sempre più uomo-decisivo per Bianco. Ma il “vichingo” fa professione di umiltà. Non si sente la “stella” della squadra come ha confessato venerdì in sala stampa dopo la gara con lo Spezia. “Il mio unico obiettivo è aiutare la squadra, abbiamo ancora quattro partite molto importanti e dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo. Dedico i gol al Frosinone”, si è schermito il centrocampista.

E’ chiaro che Bianco confida molto nelle qualità del norvegese che finora gli ha garantito equilibrio, senso tattico, agonismo e giocate di qualità. Già a Pisa in una sfida infuocata il suo apporto potrebbe risultare decisivo.