Club cadetti compatti verso la ripresa. Ma lo spartiacque sarà il protocollo sanitario

L'assemblea di Lega ha ribadito la volontà di tornare in campo per tutelare la regolarità del campionato fermato a marzo dall'emergenza-covid. Le società aspettano la definizione delle misure sanitarie da parte della Federcalcio.

Alessandro Salines

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Compatti verso la meta. Ovvero la ripresa del campionato messo in fuorigioco da oltre due mesi a causa del coronavirus. L’ennesima assemblea della Lega di B si è consumata all’insegna dell’unanimità. La parola d’ordine dei cadetti. I 20 club, riuniti in videoconferenza, hanno ribadito un concetto: vogliono tornare a giocare per tutelare il torneo e le società.

A tenere le fila il presidente Mauro Balata. “Stiamo lavorando quotidianamente – dice in una nota il presidente – in un quadro emergenziale, per elaborare le migliori soluzioni possibili e tutelare i club in ogni settore di competenza. Per questo abbiamo istituito un coordinamento che possa aggiornare ma anche fornire servizi alle società riguardanti questa gravissima emergenza. E che inoltre possa collaborare con Figc e Governo per rendere possibile la ripartenza del campionato“.

Aspettando il protocollo

Mauro Balata, presidente della Lega di Serie B

La Lega di B guarda agli sviluppi della querelle sul protocollo sanitario, vero e proprio spartiacque per un’eventuale ripresa del campionato. Ieri la rivolta di 11 società di serie A che avevano detto chiaro e tondo di non essere in grado di rispettare le misure stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico del Governo e dalla Federcalcio. In giornata Lega di A, Figc e rappresentanti dei medici  sportivi si sono riuniti per trovare una quadra e presentare delle modifiche al Comitato che poi dovrà accettarle. Quarantena, ritiri e responsabilità dei medici sono i nodi da sciogliere. Questo quanto ha sottolineato Gabriele Gravina, presidente della Figc.  

E’ ovvio che i cadetti sono legati a doppio filo a quanto accadrà al piano di sopra. E non a  caso l’assemblea all’unanimità ha deliberato ad hoc. Che gli allenamenti collettivi potranno iniziare dopo 10 giorni dall’autorizzazione governativa alla ripresa delle sedute di squadra. Questo “previa valutazione circa l’applicabilità del protocollo sanitario da parte dei club. Ciò per consentire alle società di organizzare l’attività. Per adesso dunque si continua con gli allenamenti individuali facoltativi. Un po’ come d’altronde stanno facendo i giocatori del Frosinone. I canarini da lunedì prossimo dovrebbero iniziare anche i test medici.

Parola agli esperti

Gabriele Gravina Foto © Imagoeconomica / Paolo Lo Debole

L’assemblea è stata anche un’occasione di confronto con alcuni consulenti tecnico-scientifici che hanno partecipato alla call conference. Paolo Zeppilli, presidente della commissione medico scientifica della Figc. E poi Franco Perona, suo omologo della Lega B e Vincenzo Salini membro delle commissioni medico della Lega B e della Figc. Costoro hanno  tenuto un’approfondita relazione sugli aggiornamenti di carattere medico scientifico. Ai tre esperti i presidenti hanno avanzato domande sul piano organizzativo e sanitario rimarcando inoltre un’esigenza. Quella di avere chiarimenti in merito ad alcune previsioni inserite nel protocollo e anticipate in questi giorni. 

Infine l’avvocato Ornella Desiree Bellia della Fifa ha illustrato le linee guida del massimo organismo mondiale del calcio. Si tratta di condotte relative all’estensione del contratto dei tesserati per garantire la regolarità dei campionati competizioni, il meccanismo dei trasferimenti e la successiva finestra di mercato