Calcio verso la riapertura. Il monito di Stirpe: “Rispetto delle regole”

Sandra Zampa mostra fiducia sul ritorno in campo e svela il punto di mediazione tra Comitato Tecnico Scientifico e Figc. "Le squadre dovranno andare in clausura. Si entra nei ritiri negativi e si esce negativi". Bocciato il modello-tedesco. Anche il presidente giallazzurro intravede segnali positivi ma avverte: "Bisogna finire i campionati. In caso contrario la Figc dovrà applicare correttamente le norme per non finire in tribunale".

Alessandro Salines

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Uno squarcio di luce in fondo al tunnel. Lo apre a sorpresa Sandra Zampa, giornalista, già capo ufficio stampa di Romano Prodi, e Sottosegretario alla Salute in quota Pd. “Si va verso una soluzione ed è la soluzione che i tifosi di calcio si aspettano – ha detto in un’intervista a Radio Punto Nuovo – Il via libera ancora non c’è, ma si va verso una buona direzione. Sono fiduciosa dopo aver parlato con il Comitato Tecnico Scientifico e possono smentire che il ministro Speranza non è contrario al ritorno in campo“. 

Insomma la ripresa del campionato di serie A, sospeso due mesi fa casa dell’emergenza-coronavirus, non è più una missione quasi impossibile come sembrava nelle ultime ore dopo la riunione tra Figc e Comitato Tecnico Scientifico e soprattutto a seguito delle positività riscontrate nella Fiorentina e nella Sampdoria. L’apertura del Sottosegretario pesa perché arriva dal Ministero più strategico in questo momento e subito dopo il vertice con il CTS.

A questo punto la possibilità di tornare ad allenarsi in gruppo il 18 maggio si fa più concreta.

Il contropiede del Sottosegretario

Il sottosegretario Sandra Zampa. Foto © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

L’ottimismo di Sandra Zampa non è di facciata. Dopo le uscite del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che avevano scatenato una ridda di polemiche, il Governo su input del premier Giuseppe Conte vuole cambiare rotta sul calcio. Rigore sì sul protocollo sanitario ma maggiore dialogo con Lega e Figc e nessun pregiudizio ideologico.

D’altronde tutte le forze politiche hanno manifestato una posizione chiara isolando di fatto Spadafora. Bisogna provare a ripartire perché il calcio è una delle principali industrie italiane con 300 mila posti di lavoro in ballo ed è uno dei più importanti fenomeni sociali.

Tra i punti cardine per tornare a giocare saranno i ritiri blindati. Una sorta di clausura alla quale dovranno sottoporsi le squadre. “Dobbiamo valutare cosa succederà con questa riapertura e sappiamo che ci vogliono circa 15 giorni per conoscerne gli effetti. L’epidemia resterà sotto controllo? Se sì, si apre di più, calcio compreso” spiega Sandra Zampa.

La Federcalcio

La Federcalcio chiede di anticipare e a questo punto la mediazione andrebbe in questa direzione: la squadra, l’allenatore, tutto lo staff, viene trattata come una grande famiglia che si mette da sola in una specie di clausura. Si apriranno le porte del centro sportivo, si entra tutti negativi, si fanno gli allenamenti di squadra e dopo 15 giorni i dati epidemiologici ci diranno se si potrà fare un ulteriore passo. Così si può immaginare di tornare a giocare. È un punto di mediazione che si sta facendo per la tutela dei giocatori e di tutte le persone coinvolte. Questo è il modello italiano che garantisce la salute di tutti i componenti: entrano sani e devono restare sani“. 

Non convince invece il modello-tedesco. La Bundesliga riprenderà sabato 16 maggio. “Nel campionato tedesco erano 4 positivi e ad oggi siamo a 10. Scegliere un modello che porta il contagio a tutti, non è così lungimirante – sostiene Sandra ZampaPrima o poi non solo ci si ferma, ma si fa anche un grande danno alla salute degli atleti. L’idea che si continua fin quando non ci si trova positivo, non è geniale“.

Serie B agganciata alla Lega di A

Maurizio Stirpe

Anche Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, mostra fiducia su un’eventuale ripresa.

È ancora un quadro incerto anche se ci sono segnali che fanno ben sperare per il futuro – afferma il patron giallazzurro sempre ai microfoni di Radio Punto NuovoMa ci sono ancora linee di tendenza incerte, non c’è una decisione univoca sulla ripartenza. È evidente che la serie B attende con ansia, perché dipende dalla serie A. Qualora dovessero ripartire loro, noi aspettiamo fiduciosi per la nostra ripartenza che deve avvenire. Siamo tutti legati alla curva epidemiologica, quando questa tenderà al ribasso, possiamo sperare qualcosa in più“. 

Stirpe non fa una questione di date. “Giocare luglio-agosto? – continua Stirpe – Se può essere utile, sì. L’importante è che non ci sia troppa differenza con la serie A perché determinerebbe problemi per l’inizio della stagione successiva. Un mese è un tempo congruo, di più diventerebbe complicato“. 

Stirpe lancia un appello alla Figc

Il Frosinone Calcio

Il presidente del Frosinone chiede il rispetto delle regole altrimenti il rischio sarà di finire in tribunale.

Ho sempre detto che il campionato deve terminare sul campo per evitare ricorsi e contenziosi – osserva Stirpe – La soluzione non può essere far giocare la serie A e non B e C. Deve riprendere chi garantisce la sicurezza“.

In caso di stop dovranno essere applicate le regole correttamente. “Se si decide di interrompere i campionati senza promozioni o retrocessioni, è un criterio univoco – sottolinea il vice presidente di Confindustria – Se invece si stabilisce di passare da tre promozioni a due solo perché i playoff non possono essere disputati, non sarà più un criterio univoco e ci sarebbero i presupposti per interrogare il giudice. Il problema è questo: gli strascichi giudiziari ci saranno solo se le regole verranno applicate male. Perciò invito la Federazione al rispetto corretto delle regole“.