
[PRESA DI POSIZIONE] Cosa c'è dietro la linea del Consiglio federale che si è riunito in queste ore. Il "governo del calcio" ha lanciato un segnale politico-istituzionale per supportare le scelte della Lega di Serie B. Dettati i tempi ed i modi della vicenda che ha bloccato il playout e congelato la classifica. Gli spareggi solo dopo i primi 2 gradi di giudizio: in campo il 15 ed il 20 giugno
La linea della Lega Serie B sul caso-Brescia è stata legittimata senza se e senza ma dal Consiglio federale presieduto da Gabriele Gravina. Un segnale forte dal punto di vista politico e non solo. Il “governo” del calcio ha sposato la decisione di bloccare il playout Salernitana-Frosinone e dettato anche i tempi. Insomma lo spareggio-salvezza si farà regolarmente dopo le decisioni della giustizia sportiva e implicitamente cadono le altre ipotesi circolate in questi giorni come l’allargamento del campionato a 21 o 22 squadre.
Cosa c’è dietro le decisioni del Consiglio federale
Il presidente Gabriele Gravina ha voluto ribadire stavolta in maniera istituzionale e politica “la grande capacità degli organi federali nell’applicare con senso di responsabilità le norme che governano il calcio italiano”. Gravina ha parlato dopo la riunione del Consiglio federale che si è svolta in queste ore a Roma nel salone della Figc in via Allegri.

“Una situazione molto chiara ma strumentalizzata, che dice molto su quelle che sono, a volte, le modalità per mascherare lacune nell’ambito della gestione e dei risultati additando responsabilità a chi non ne ha”, si è tolto qualche sassolino Gravina, accusato da più parti di voler favorire la Sampdoria. Tanto che nei giorni scorsi ha dovuto sfornare un comunicato stampa per respingere al mittente le illazioni.
Le tappe della vicenda
Il presidente ha ripercorso le tappe della vicenda relativa i presunti pagamenti irregolari dell’Irpef e dei contributi Inps del Brescia (deferito insieme al presidente Massimo Cellino ed al consigliere Edoardo Cellino) tramite crediti d’imposta risultati inesisten: “Dopo la segnalazione dell’Agenzia delle entrate risalente al 16 maggio – ha continuato Gravina – Nessuno ha evidenziato con enfasi quanto, in meno di 48 ore, si sia arrivati prima alla segnalazione della Covisoc e poi alla decisione della Procura, a dimostrazione che c’è stata un’attenta analisi del materiale a disposizione”.

Il presidente ha aggiunto: “Tutto nasce da una segnalazione della Covisoc, che ha percepito alcune atipicità nel modo di affrontare i pagamenti segnalandole all’Agenzia delle entrate e al nucleo antifrode della Guardia di Finanza. Il 29 aprile la Covisoc ha risollecitato e chiesto un riscontro alla sua richiesta e il 16 maggio è arrivata la risposta definitiva”.
Le date del playout, rinviata l’iscrizione
Come anticipato (leggi qui Frosinone, i giorni della salvezza tra Consiglio federale e processo al Brescia) il playout si giocherà dopo il secondo grado di giudizio. Insomma si aspetterà la fine dell’iter endofederale per avere un supporto legale più solido. Giovedì 29 maggio arriverà la prima decisione del Tribunale federale nazionale: salvo sorprese il Brescia sarà penalizzato di 4 punti da scontare in questa stagione ed altri 4 nella prossima. Dopodiché ci sarà l’appello alla Corte Federale. Per questo il playout si dovrebbe giocare il 15 e il 20 giugno.

Il presidente ha annunciato che “è stato differito al 24 giugno il termine per la domanda di iscrizione ai campionati per Frosinone, Brescia, Salernitana e Sampdoria, ma solo per quanto riguarda le fideiussioni”. Mentre resta immutata al 6 giugno, per tutte le squadre, la scadenza per quanto riguarda il pagamento degli emolumenti e delle ritenute fiscali.
Non resta che aspettare giovedì quando sulla vicenda sarà messo un primo punto e la classifica verrà riscritta. Il Frosinone molto probabilmente potrà iniziare a tirare un sospiro di sollievo.